La lettera

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"Serena! Sei a casa?"
Nessuno rispose. Marco trovò una lettera sul tavolo della cucina e lesse.
"Marco, ti ricordi quando persi il bambino? Quel giorno ho visto i tuoi occhi spegnersi. Ti facevi forza e mi stavi accanto, ma non c'era luce nel tuo sguardo. Io stessa quando mi sono guardata allo specchio non mi sono riconosciuta. Quel giorno una parte di Serena se ne è andata per sempre. E credo fosse quella migliore di me. In questi anni la luce è tornata ad abitare nei tuoi occhi. A volte più rarefatta, le cicatrici del dolore non si nascondono. Eppure tu sei stato in grado di ritrovare la speranza. Io no, amore mio. Avevi ragione quando mi dicevi che mi serviva un aiuto. Ero troppo orgogliosa per ammetterlo. So di averti perso, ma so di amarti ancora. E so che tu, e soltanto tu, sei il mare che accarezza la sabbia. Sei la mano fresca che allevia la fronte torrida nelle notti di febbre. Sei il sorriso dei giorni bui. Sei il mio uomo e amico. Sei il mio sesso e il mio riparo. Sei tutto ciò che da bambina sognavo di trovare in un uomo. E saresti stato un padre meraviglioso. E anzi potrai ancora esserlo. Non con me. Io non sono più quella donna. E no, non piangere. Non è colpa tua. Io ti perdono, amore mio. Ti perdono per avermi tradita, so bene che anche tu mi ami ancora. O meglio, ami ancora Serena. Ma Serena se ne è andata da tanto tempo. Questo corpo stanco che ti sta accanto è solo la rappresentazione di una donna che ha fallito. Io non sono più Serena, la sua anima è salita lassù, con il nostro bambino, quel giorno. Sono io che devo chiedere perdono a te per averti abbandonato. E dunque amore mio, addio anche se in ritardo. E scusami, se puoi".
Marco non capiva. Se si amavano ancora perché scappare. Dove era andata? Corse in camera da letto. I vestiti di Serena erano ancora lì.
"Dove sei amore mio?!?", gridò.
Tornò verso la cucina, ma si fermò d'istinto a metà del corridoio. Voltò lo sguardo a destra, verso la penombra del bagno. Era buio. Avvertì il profumo del sapone. Un brivido gli percorse la schiena e le gambe lo tennero a malapena in piedi. Con una sola mano spalancò la porta, con l'altra accese la luce. Vide il corpo di Serena immerso fino al seno nella vasca da bagno in una posizione innaturale. Dalla porta poteva vedere solo la nuca e un flacone sul pavimento. Si avvicinò a passo lento, la superò per guardarla in volto. Aveva gli occhi sbarrati. Marco cadde a terra: "Amore mio, no..." supplicò con un filo di voce.
Era vero. Non c'era più luce negli occhi di Serena. E Marco se ne rese conto soltanto ora che l'aveva persa per sempre.

La fine dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora