La Noia

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Marco era sempre stato un uomo empatico, aveva la capacità di interpretare e comprendere gli stati d'animo più profondi di chi aveva di fronte. Spesso Serena glielo aveva confessato: "Ti amo perché riesci a capirmi anche quando io stessa non mi capisco". Marco si specchiava nei complimenti, era un uomo intelligente e sapeva di esserlo. Fin troppo e di tanto in tanto peccava di superiorità. Si sentiva migliore del resto dell'umanità. Ecco perché non si era fermato con Paola: era convinto che nessuno lo avrebbe mai scoperto. Amava Serena, amava il tepore dei suoi abbracci. Era il suo porto sicuro nei giorni di tempesta. Si diceva tra sé e sé: "La amo, non le faccio mancare nulla. Affetto, comprensione e tutto il resto. È lei che ha chiuso i ponti sessuali, che male c'è se io me ne sono costruito un altro? Tanto non mi scoprirà mai. È un equilibrio perfetto".
Quei pensieri affollavano la sua mente mentre aveva le mani su un carrello della spesa. Serena saltellava di qua e di là tra gli scaffali di quel supermercato gremito. Mancava poco al Natale e Marco aveva sempre la sensazione che l'intera popolazione mondiale in quel periodo aumentasse all'improvviso. Si annoiava. Serena inoltre era di pessimo umore il che rendeva quella tortura ancora peggiore. Era stata così tutta settimana. Ma quella sera sarebbe uscito. Era la sua dolce caramella settimanale. Immaginava già l'intimo di Paola e si chiedeva quale altra follia si sarebbe inventata. Le scrisse di nascosto. Voleva stuzzicarla e aumentare la tensione. "Stasera usciamo come d'accordo. Ma parliamo e basta".
Paola rispose dopo un paio di minuti: "Stasera non ti faccio arrivare in camera..."
Marco non capiva bene cosa intendesse, ma ebbe un'erezione. Erezione che sparì quando Serena gli chiese che acqua dovessero comprare. La amava sì, ma a volte la trovava terribilmente noiosa.



La fine dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora