12. A "small" punishment.

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Canzone consigliata
Shawn Mendes - There's Nothing Holding

JUNE

Io e Derek siamo rimasti un'altra ora intera in biblioteca.

«Non pensi sarebbe meglio tornare in classe?» gli sussurro, mentre sono seduta di fronte a lui, tenendo in mano un libro che sto continuando a leggere.

«Perchè?» distoglie lo sguardo dal telefono, per poi guardarmi in modo strano.

«Siamo fuori da molto io e te...Chissà cosa staranno pensando in questo momento...» lo guardo, cercando di convincerlo con la mia voce dolce.

«Fin quando non ci trovano, possiamo rimanere tranquilli.» afferma, convinto di sapere ciò che potrà succedere.

Sicuramente la preside ci caccerà fuori dal college, o magari ci farà espellere per delle settimane intere, o magari chiamerà i nostri genitori per avvisarli dell'accaduto!

Oh, povera me!

Sospiro, non sapendo più cos'altro pensare. Se mia madre verebbe a sapere di quanto accaduto, non le basterà di certo mettermi in castigo per una settimana intera.

Ora sei nei guai seri June.

Ad un tratto sentiamo la porta della biblioteca aprirsi. Il bidello che ci stava inseguendo, parla con qualcuno di cui non ne conosciamo la voce.

Stanno parlando di me e Derek.

«Sono entrati qui, ma poi mi sono sfuggiti di vista. Non li ho più visti» sento dire dal bidello.

«Cosa facciamo!?» sussurro subito a Derek, sperando gli venisse qualcosa in mente.

Lui sembra imbambolato. Non si muove, non dice nulla, come se si affaticasse di pensare a cosa fare.

«Allora?!»

«Non lo so! Sto pensando.» mi sussurra, cercando di essere il più calmo possibile, ma riesco a notare perfettamente che in realtà è arrabbiato. «Non è la prima volta che mi caccio in questa situazione, e ogni mia minima idea è andata a puttane».

«Cosa?! E ora vorresti far cacciare nei guai me?!» lo guardo sconvolta.

«Se non troviamo una soluzione entro un minuto, sì che saremo nei guai seri.»

Sospiro subito, inducendo la mia mente a pensare a cosa potrei fare in un esatto minuto.

«Davvero ad una ragazza intelligente non le vengono idee su una bella scappatoia?» mi guarda in cagnesco.

«Non dare la tua reaponsabilità a me, io non c'entro nulla. Sei tu che mi hai trascinata in questo pasticcio, e ora sei tu a dovermi tirare fuori di qui.» stavolta sono io a guardarlo in cagnesco e l'unica cosa che lui fa, è un semplicissimo broncio.

«Ah, eccovi finalmente.»

Non facciamo in tempo a girarci, che subito la voce che abbiamo sentito poco fa, ci ordina di alzarci.

Lo ascoltiamo e non appena ci giriamo, vedo proprio colui che non avevo intenzione di vedere.

Il prof Callagan.

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