JUNE
"Prima o poi sarai mia".
È questa la frase che mi è rimasta impressa dopo ieri sera.
Una frase con mille significati dietro, a cui devi capire tu stessa a cosa andrai incontro.
Perchè tu non sai come il destino può muoversi. Non sai come e quando potrà agire. Tu non puoi fare altro che attendere la sua prima mossa...
E il resto poi verrà da sé.
«Signorina Clark, lei sempre con la testa tra le nuvole?» mi risveglia il prof Callagan, sempre con maestria.
«Mi scusi» affermo colpevole.
«Cerca di stare più attenta.» mi avvisa, come se mi tenesse sott'occhio su tutto ciò che faccio, per poi riprendere a spiegare mentre cammina verso la cattedra.
«Idiota.» sussurro, mentre comincio a chiudere tutti i libri della sua materia.
Mi giro un attimo verso il posto di Derek. Rimango a fissarlo un momento, ma poi ricordo di non averlo mai visto fare assenza.
Sarà una mia impressione, ma qui gatta ci cova.
E va bene, June. Adesso spetta a te fare la mossa.
Prendo tutti i libri e li metto nello zaino, ma attendo come sempre il suono della campanella prima di potermi finalmente alzare.
Come se l'avessi chiamata, la campanella da finalmente l'avvio alla prossima ora, e ciò può significare solo una cosa.
Cambio aula.
Metto tutto il peso dei libri sulle spalle, per poi cominciare a camminare verso l'uscita dell'aula.
Ma non appena provo a mettere un piede fuori, il prof Callagan fa uscire fuori dalla sua bocca il mio nome.
«Sì?» chiedo, mentre mi giro verso di lui.
«Oggi il tuo amico non è venuto. È successo qualcosa?» incrocia le braccia al petto.
«Non ne ho la più pallida idea.» dico sicura di me.
«Se puoi, fai un salto ora per sapere se sta bene.» come se questo non lo stessi già facendo.
«Va bene» mi limito a dire, senza considerare il fatto che lui non abbia capito minimamente di dove sarei voluta andare alla fine della sua ora.
Esco finalmente dalla classe, per poi correre al piano di sopra, nella camera di Derek.
Ora sono davanti alla sua porta.
Avanti June, non ti devi vergognare. Lui ha sempre frugato le tue cose in camera tua, senza neanche chiederti il permesso.
Ogni volta che la mia coscienza ritorna a parlarmi, ormai mi fa strano anche solo ascoltarla.
Continuo a guardare la porta, decido di fare un bel respiro profondo e bussare, sperando mi sentisse.
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The Unspoken Truth
ChickLit«La tua anima sarà corrotta del mio stesso peccato» bisbiglia, avvicinando le sue labbra alle mie. «Il tuo odio, invece, sarà purificato dal mio amore» lo guardo nei suoi occhi di ghiaccio, nel quale sembra impossibile fuggirgli. ♧︎︎︎♧︎︎︎♧︎︎︎ La vit...