il locale

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Dopo il nuovo lavoro da Fausto e le serate nei locali, Pamela trovava anche il tempo per Giovanni, ignaro del fatto che lei continuasse a frequentare di sera il locale di Francesco, non che adesso avesse bisogno di soldi, Giovanni metteva mano al portafoglio ogni volta che lei apriva la bocca, ma il locale le permetteva di conoscere gente, soprattutto uomini e lei era sempre alla ricerca di nuove esperienze, Francesco, il proprietario del locale, si era profondamente invaghito di lei, affascinato dal potere che aveva sugli uomini e su di lui, era davvero una donna speciale, catalizzava gli sguardi di tutti, donne comprese, che la seguivano mentre passeggiava all'interno del locale come una pantera in cerca di prede e le prede erano ben felici di farsi catturare, parlare con lei era sesso puro, il suo sguardo ti spogliava, ti analizzava, ti faceva entrare nei suoi pensieri dove vedevi chiaramente i suoi desideri. Pamela sorseggiava champagne leccandosi le labbra ad ogni sorso e quel gesto così naturale, provocava brividi lungo la schiena a uomini e donne che immaginavano la sua lingua su di loro. Anche la sua amica Carla, da sempre etero convinta, le aveva confessato che guardarla camminare e vederla muovere i fianchi sinuosamente davanti a lei, le provocava un curioso movimento in mezzo alle gambe, la reazione di Pamela a questa confessione, era stata una bellissima risata cristallina e la promessa che prima o poi avrebbero scoperto insieme cosa succedesse in mezzo alle gambe di Carla.

Pamela era perennemente eccitata, il suo vero segreto era che si eccitava con l'eccitazione degli altri, godeva vedendo uomini e donne leccarsi le labbra mentre la guardavano e sentiva su di sé i brividi che faceva loro provare quando maliziosamente gli sfiorava un braccio o una gamba, si sentiva immediatamente bagnare in mezzo alle gambe e la sua voglia si accendeva rendendola ancora più sfrontata e continuando a provocare il poveretto o poveretta ormai caduto nella sua trappola.

Francesco la sera prima l'aveva vista, seduta ad un tavolo del suo locale, sporgersi verso un uomo per sussurragli una cosa all'orecchio, mostrando a quest'ultimo il suo seno che sbucava dalla camicetta di raso rosso, uomo, che dopo quell'esperienza, diventando rosso peperone non riusciva più a restare fermo sulla sedia e le aveva offerto la seconda bottiglia di champagne della serata, sperando di poterle ancora sbirciare i seni, era fantastica pensava Francesco, non aveva mai avuto una ragazza nel locale cosi sensuale e da quando Pamela andava due volte alla settimana da lui, il suo locale era sempre al completo.

Francesco stesso era molto eccitato dalla visione di Pamela che conquistava chiunque incontrasse sulla sua strada, era magico vederla ammiccare sorrisi, sfiorare "casualmente" braccia e mani, leccarsi le labbra e giocherellare con la collana di perle, mordicchiandola tenendola in bocca, succhiando le perle, gesto che provocava in Francesco un'erezione istantanea, avrebbe davvero voluto portarsela a letto anche lui, il pensiero lo faceva impazzire e sognava di immergersi tra le sue gambe e di berla fino all'ultima goccia, facendola urlare di piacere, avrebbe saputo farla godere più volte, ma aveva capito che doveva essere Pamela a deciderlo e non lui, era molto professionale e questo gli dimostrava che per ora Pamela non sarebbe stata sua... per ora.

Quella sera, erano ormai mesi che lei veniva al suo locare, era più bella che mai, un tubino rosso, in vista del Capodanno, fasciava il suo corpo morbido e sinuoso, facendole risaltare le forme e soprattutto quel seno spettacolare che aveva e che si divertiva a sbattere in faccia ai suoi ammiratori, scarpe decolté rosse a tacco dieci e autoreggenti velate nere, completavano l'opera, una collana di perle lunga che spesso si posava tra i suoi seni facevano del quadro l'immagine perfetta della passione.

Di lì a qualche giorno sarebbe stato Capodanno e lei non sapeva ancora come avrebbe passato la serata, Fausto, il suo capo, l'aveva invitata a fare un weekend di sesso a Parigi, era attratta dall'idea ma non troppo convinta, con Fausto voleva comandare il gioco e andare docilmente con lui a Parigi gli avrebbe fatto pensare di averla conquistata e così non era.

Sperava ancora in un nuovo incontro che le facesse passare una serata "diversa" in quei giorni non le bastavano le attenzioni di Giovanni, notoriamente generoso ma poco attento alle sue aspettative sessuali e nemmeno le bellissime serate con Fausto, con lui doveva darsi a piccoli sorsi, doveva tenerlo sulle spine e fargli desiderare di averla era più importante di concedersi.

Aveva bisogno di stimoli nuovi. Mentre i suoi pensieri vagavano tra i suoi più reconditi desideri entrò nel locale un uomo distinto che immediatamente incrociò il suo sguardo, bello ma non troppo, muscoloso ma non eccessivamente, moro dagli occhi verdi, emanava feromoni a distanza ed i suoi recettori captarono immediatamente il suo richiamo. Pamela si alzò dalla sedia, dirigendosi verso quell'uomo, il contatto visivo era già in atto e si stavano guardando in modo inequivocabile, lui era rapito, ma anche lei era molto contenta che lui fosse entrato nel locale quella sera.

-Piacere Pamela.

-Piacere mio, mi chiamo Cesare, posso offrirti qualcosa da bere?

- Certo Cesare, vieni a sederti al mio tavolo e raccontami un po' di te.

Pamela si sedette accavallando le gambe e lasciandogli sbirciare la fine delle autoreggenti, scavallando le gambe era riuscita persino a fare intravedere il tanga di pizzo rosso, lui la guardava con attenzione, la stava studiando, le piaceva molto quella donna, sicuramente lo eccitava, ma sentiva che era pericolosa, una donna dal potere infinito e lui amava tenere il polso della situazione.

-Cesare, raccontami cosa fai nella vita

-Sono uno psicologo, ho uno studio in centro città e stasera essendo rimasto solo a casa, ho deciso di venire a vedere quale meraviglia si nascondesse in questo locale dove vengo ogni tanto a saziare i miei desideri particolari.

-Desideri particolari? E che desideri particolari avresti Cesare? Racconta! Così dicendo si sporse sul tavolo verso di lui, mostrando un pezzettino di reggiseno di pizzo rosso che sbucava dal vestito e appoggiando il suo indice sulle labbra inizio ad accarezzarsele.

-Vedi Pamela, io nella vita ho avuto tante esperienze, con tante donne, ma quello che davvero mi eccita di più è il contatto mentale, trasmettere e ricevere dalla donna che hai di fronte dei segnali inequivocabili di desiderio inconfondibile e tu, mia cara Pamela, me li stai inviando tutti. Sbaglio tesoro?

E così dicendo, Cesare, si sporse anche lui verso di lei e vicino al suo viso, occhi dentro gli occhi si leccò le labbra lentamente e lei capì immediatamente dove la sua lingua avrebbe voluto essere in quel momento, si bagnò all'istante e provò un lungo brivido lungo la schiena.

-oh Cesare, mi stai davvero entrando nella testa, come se mi volessi possedere il cervello, invece del corpo, una sensazione che non ho mai provato, mi stai davvero facendo venire voglia di conoscerti meglio.

-Sai Pamela, entrare nella tua testa, per me è facile, siamo sulla stessa linea d'onda, sei sesso puro e io come te, sento le vibrazioni a distanza, ti ho sentito dal primo momento che sono entrato nel locale.

E così dicendo con molta naturalezza, lui infilo la mano sotto il tavolino e le accarezzo il ginocchio, Pamela provò un emozione potente che la fece sobbalzare e subito dopo si trasformo in eccitazione e capì che Cesare le piaceva parecchio, mentre la sua mano risaliva verso l'inguine, non lo fermò e non poté fare a meno di allargare un po' le gambe, sempre senza perdere lo sguardo fisso nei suoi occhi e aspettando che le sue dita si insinuassero dentro di lei, stava già ansimando nell'attesa del tocco intimo, ma lui si fermò, e tolse la mano. La cosa spiazzo ulteriormente Pamela, ancora più incuriosita da quest'uomo.

-Cesare, sei proprio tremendo, ti ho lasciato sfiorarmi senza reagire, non è da me, lo sai vero?

-Lo so, tesoro, ma dovevo fare capire a te quanto mi desideri.

Pamela stupefatta dall'affermazione di lui, non sapeva se arrabbiarsi o ammettere che davvero lo desiderava, abbandonando così per quella volta il ruolo di donna che tiene in mano la situazione, cosa avrebbe fatto Pamela?

Se lo stava chiedendo anche Francesco, che aveva assistito a tutta la scena e aveva perfettamente capito quando quell'uomo piacesse a Pamela.

Pamela, passione e carattereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora