Serata speciale

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Sara si stava scaldando guardando quell'uomo elegante seduto sul tappeto davanti al camino, senza slip ma ancora con camicia sbottonata e giacca, avere così potere sugli uomini la eccitava moltissimo.

Alessandro la guardava incuriosito e intimorito non aveva ancora capito con chi poteva avere a che fare.

Sara sempre col frustino in mano e sempre davanti a lui ammirava l'erezione perenne in mezzo alle sue gambe, voleva fare le cose con calma e si sedette in una poltrona davanti a lui senza proferire parola, Alessandro scalpitava e sempre più incuriosita ed eccitato se la stava mangiando con gli occhi.

Sara con una lentezza felina, si accomodò su quella poltrona appoggiando la gamba destra sul bracciolo, così da lasciare una visione totale al povero Alessandro, che in quella posizione non poteva nemmeno accarezzarsi, cosa che invece inizio a fare Sara. Le sue dita laccate di rosso seguivano il profilo del suo seno, il suo sguardo era fisso su di lui, fermò le sue mani sui seni e strinse un po', socchiudendo gli occhi, dalla bocca di Alessandro uscì un mugolio, lei imperterrita continuò a cercare il suo personale godimento con le proprie mani, la sinistra sempre sul seno mentre la destra adesso stava accarezzando lo stomaco, l'ombelico, con movimenti lenti e circolari.

L'eccitazione di entrambi era palpabile nell'aria, Alessandro si agitava su quel tappeto ma non osava più aprire bocca sperando lei decidesse di avvicinarsi e di dargli un po' di piacere. Sara godeva dello sguardo di Alessandro, rapito dai suoi movimenti e decise di accelerare la sua eccitazione infilando la mano destra nel proprio slip, Alessandro poteva vedere le dita di Sara muoversi in circolo sopra la sua clitoride e mugolii e gridolini iniziavano ad affiorare alla  bocca, a questo punto lo guardò fisso si alzò dalla poltrona avvicinandosi a lui lo slegò e gli disse.

-"Ora voglio essere leccata"

Tornò a sedersi sulla sua poltrona, si sfilò piano lo slip, mentre Alessandro si massaggiava i polsi guardandola estasiato, lei allargò le gambe, mostrando una vulva curatissima e già ampiamente umida e con il frustino in mano inizio a passarselo sul suo corpo. Alessandro non aspettava altro, si inginocchiò davanti alla sua poltrona, l'odore degli umori di Sara gli stava arrivando alle narici provocando la voglia di assaggiarla, era buona, un sapore dolce e salato, la sua lingua le stava lambendo la clitoride e non solo, si insinuava in vagina e anche più in basso, avrebbe voluto assaggiarla tutta e possederla, si, adesso ne aveva davvero desiderio, voleva averla, nel frattempo Sara stava avendo un orgasmo e sentirla urlare di piacere lo fece sentire forte, ma si sbagliava.

Mentre Sara godeva, lui le mise le mani sui seni e li strinse, ma lei, caccio via le mani in malo modo, lo spinse via con le gambe, tanto da farlo rotolare sul tappeto a faccia in giù, Sara non aspettava altro, si sedette sulle sue gambe e inizio a frustarlo sul sedere, prima piano e poi più forte fino a vedere delle belle strisce rosse sulle sue natiche, Alessandro mugolava, a quel punto gli ordinò di voltarsi e come sospettava , trovò una bella erezione, salì su di lui e si infilo quel pene fino in fondo, senza muoversi però, lui sentiva avvolgere il suo pene in un caldo nido, avrebbe voluto iniziare a muoversi forte e sbatterla fino allo sfinimento ma resistette, era il suo schiavo, era nelle sue mani e sarebbe stata lei a decidere quando e come muoversi, Sara sentiva palpabile il desiderio di lui, il suo pene pulsava dentro di lei, era seduta, su di lui, ferma, impassibile, sfilò dal balconcino i suoi seni e iniziò a pizzicarsi i capezzoli che istantaneamente divennero durissimi.

-"Sei capace di farlo come si deve?

_" Si mia padrona" rispose prontamente lui

-"Allora dimostramelo"

Alessandro si svegliò da quel torpore magico e iniziò a muoversi dentro di lei con forza, con vigore e passione, l'aveva desiderata troppo, i suoi colpi provocavano in Sara degli spasmi di godimento e inizio a urlare di piacere e più urlava e più Alessandro la sbatteva.

Sara stava finalmente lasciandosi andare e godeva dei colpi di Alessandro perdendosi nel piacere.

Lui, assolutamente all'altezza del ruolo la fece godere molte volte, fino allo sfinimento e solo quando capì che lei era appagata si lasciò andare ad un orgasmo prorompente dentro di lei.

Sfiniti sul tappeto erano quasi imbarazzati l'un l'altro, Alessandro si alzò e le chiese se poteva andare in bagno, ma lei gli disse che preferiva si vestisse e se ne andasse e che magari l'avrebbe chiamato nei prossimi giorni per un altro incontro.

Alessandro ubbidì e capì di essere completamente schiavo di quella donna pazzesca ed uscendo dal appartamento già stava sperando che lo richiamasse e la sua mente volava di fantasia nell'immaginare quali altre sensazioni incredibili  lei gli avrebbe regalato.

Pamela, passione e carattereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora