My nightmare-Justin Bieber

Capitolo 26

Kate's POV
Il telefono squilla.

Corro verso il tavolo per prenderlo.

<<È Ashley!>>

Rispondo.

<<Kate! Perché non mi hai risposto?>>

<<Perché sto con Justin, e tu perché non mi hai risposto?>>

<<Sto con Alex.>>

Justin mi mima con la bocca "sta con tuo fratello?" e io annuisco.

<<Ma siete tornati insieme?>>

Mi chiede.

<<Finalmente si.>>

<<Oddio sono così felice per voi!>>

Urla.

Sorrido anche se non mi può vedere.

<<Grazie...Ash ti chiamo dopo, ora devo andare.>>

<<Anche io, ciao!>>

<<Ciao!>>

Termino la chiamata e poso il telefono dove stava prima.

<<Juss comunque abbiamo un problema.>>

Mi guarda in modo strano.

<<Non capisco.>>

<<Questo problema si chiama Jack.>>

Sgrana gli occhi.

<<Cazzo hai ragione! Spero che tu non abbia il suo numero.>>

Lo guarda per dire che ce l'ho.

<<Kate ti devo fare una domanda ma nel rispondere devi essere sincera.>>

Ci guardiamo negli occhi.

<<Provi qualcosa per Jack?>>

Non più ormai.

<<Prima che venissi in ospedale ad aiutarti, un po' mi piaceva, ma era una cotta passeggera. Justin io amo te e basta, cazzo! Se io non ti amassi non starei qui in questo momento.>>

Mi abbraccia.

<<Non ti voglio più perdere.>>

Dice in lacrime.

Lo abbraccio ancora più forte.

Ci stacchiamo dall'abbraccio.

Stare con me è difficile, lo so e l'ho sempre saputo.

Sono una di quelle che vive di piccoli gesti e di attenzioni.

Un fiore, qualche bella parola, una cena fuori, una canzone, una porta tenuta aperta per farmi passare per prima, uno sguardo ogni tanto.

Sono una di quelle che danno peso alle parole. A quali vengono scelte, come vengono dette, al tono di voce. E le parole, quelle che segnano, bisogna dirle bene. Bisogna dimostrarle bene.

Sono una di quelle che non si accontenta, mai. Non mi accontento di un amore mediocre, di una relazione mediocre, di un uomo mediocre.

Justin non è un uomo mediocre, questo è uno dei tanti motivi del perché sto con lui.

<<Anche io.>>

Ci asciughiamo le lacrime.

<<Ora che cosa facciamo con Jack?>>

All'improvviso squilla il telefono.

Parli del diavolo e spuntano le corna.

<<Non voglio rispondere.>>