Chiusura

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Grazie a tutte e tutti per essere arrivati sin qui. Visti i temi trattati e il modo in cui quest'opera è scritta, non era affatto scontato. 

Qualche notizia per le coraggiose e i temerari che si siano spinti fino a questo punto. Come ogni opera collegata all'universo narrativo di Archology, anche qui siamo di fronte ad una storia di orrore cosmico che vale da allegoria per parlare di altri. Nello specifico, di crimini di guerra e stupro etnico. 

Padre Milan è un devoto servitore di Nehemah, Ombra che sovrintende al Caos, come concetto assoluto e totalizzante. 

Nella Cabbalah ebraica, Nahemoth - vero nome - corrisponde al pilastro basale e terminale dell'albero dei qliphoth, ossia di quelli che noi chiamiamo demoni - le ombre appunto, il negativo dei princìpi. E Nahemoth è la visione al negativo di un principio preciso, quello del Risveglio, incardinato dal suo corrispettivo Malkuth. 

Mentre il Principio tende a rivelare la realtà per quella che è - nel nostro caso a fornire agli esseri viventi gli strumenti per superare il Sipario e guardare quello che c'è davvero nascosto dietro l'illusione, diffondendo consapevolezza e verità, Nahemoth preferisce disvelare il vero seminando Caos e dubbi. 

"Hai ragione, quella che vivi è una menzogna... ma le mie risposte non saranno la soluzione dell'enigma, ma strumenti per porti con dolore e sofferenza mille e mille altre domande".

Ecco allora che, in questa cornice, Padre Milan sceglie un essere prediletto - che per propria vocazione è ondivago tra il desiderio di essere donna e la condizione biologica di essere uomo - e attraverso un percorso osceno e insostenibile di brutalità lo conduce a trasformarsi in una donna, nell'Archetipo della donna, la Grande Madre. Genitrice e deputata alla cura dei figli detestabili della pulizia etnica. 

Si stima che nella sola ex Jugoslavia, i figli nati in conseguenza della pratica sistematica dello stupro come arma di guerra contro i civili siano migliaia. Per questi bambini, quasi sempre, il destino è stato quello di non conoscere le madri, uccise con brutalità e noncuranza subito dopo averli dati alla luce. I casi, migliaia, avvenuti durante la guerra civile nella ex-Jugoslavia sono la punta di iceberg che conosciamo, rispetto ad una pratica che è abbastanza costante nelle guerre tribali africane, ma che è stata usata anche come forma di terrorismo o più biecamente di commercio e traffico, con costanza, in tutto il volgere del secolo scorso - dalle dittature sudamericane fino ai conflitti africani.

Le nuove labbra di Ibrahim Josic - Archology 0.004Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora