𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓺𝓾𝓪𝓽𝓽𝓻𝓸.

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«Tete, Kookie e WooWoo

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«Tete, Kookie e WooWoo.»

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Cercare un appartamento si stava rivelando una sfida estenuante, quasi come scalare una montagna impervia senza mai vederne la vetta. Ogni appartamento visitato sembrava possedere un difetto insanabile. Bagni troppo angusti da risultare soffocanti, corridoi talmente stretti che sembravano gabbie, o la mancanza di camere sufficienti per i loro bisogni. Più il tempo passava, più Taehyung sentiva il peso di quella ricerca gravare sulle sue spalle, come un macigno che lo opprimeva.

Ogni visita era un susseguirsi di delusioni, e con ogni porta che si chiudeva alle loro spalle, la frustrazione di Taehyung cresceva. Camminava avanti e indietro, esaminando ogni dettaglio con occhi attenti, ma a ogni angolo c’era qualcosa che non andava. Le sue mani correvano nervose tra i capelli, mentre il cuore si stringeva sempre di più. Accanto a lui, Jungkook sembrava invece più distante, quasi indifferente, come se l'intera faccenda non lo toccasse davvero. Osservava, sì, ma senza mai esprimere un'opinione concreta, come se si fosse rassegnato al fatto che Taehyung avrebbe deciso per entrambi.

Ed era proprio questa passività che stava facendo impazzire Taehyung. Si sentiva solo in quell’impresa, come se fosse l’unico a portare il peso della scelta che avrebbe determinato il loro futuro. Ogni volta che gli chiedeva un parere, otteneva solo mezze risposte o silenzi eloquenti. La pazienza del rosso, solitamente infinita, stava iniziando a esaurirsi.

Si trovavano ora davanti a quello che era, probabilmente, l’ultimo appartamento disponibile che rispondesse minimamente ai loro criteri. Era un luogo discreto, situato in una tranquilla strada alberata, con le facciate degli edifici circostanti dipinte di colori pastello. L’aria era piacevolmente fresca, ma Taehyung non riusciva a godersela davvero.

Mentre entravano nell'appartamento, l’atmosfera era carica di tensione. Il silenzio tra loro era quasi tangibile. Nonostante il luogo sembrasse promettente, con due bagni di medie dimensioni e un salotto accogliente, Taehyung non poteva fare a meno di avvertire un nodo alla gola. Quattro camere da letto. Una per Siwoo, una per lui, una per Jungkook, e un'ultima... magari per eventuali ospiti. Era una disposizione che sembrava perfetta, eppure c’era qualcosa che lo tormentava. Non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che qualcosa non andasse.

Spostò lo sguardo sul biondo, che si aggirava per l’appartamento senza particolare entusiasmo, esaminando distrattamente le stanze. La sua espressione era impassibile, i suoi occhi vuoti. Era come se fosse presente solo fisicamente, mentre la sua mente vagava altrove.

Alla fine, Taehyung non riuscì più a trattenersi. Si voltò verso di lui, il cuore che batteva furiosamente nel petto, cercando un contatto, un cenno, qualsiasi cosa che potesse rassicurarlo.

«Jungkook, che ne pensi di questo appartamento?» chiese, cercando di mantenere la voce calma, ma il nervosismo si tradiva nelle sue parole. «Ha quattro camere da letto... stavo pensando che potremmo prenderne una in più. Sai, per darti la tua privacy. Una stanza per te, una per me e una per Siwoo. Che ne dici?»

My Safety-ₜₐₑₖₒₒₖDove le storie prendono vita. Scoprilo ora