Prigioniero

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Vennero poche ore dopo che lui e Levi avevano "parlato", ma Eren sapeva che sarebbe andata così, e non oppose resistenza quando una decina di soldati sfondarono la porta della sua stanza, per poi fiondarsi dentro, sbatterlo a terra e legargli le mani dietro la schiena... Nonostante questa sua passività, i soldati furono tutt'altro che delicati con lui anche quando lo tirarono in piedi, e a quel punto il ragazzo vide Levi: il Capitano era appoggiato alla parete fuori della stanza, a braccia conserte, ed osservava quello che stava accadendo al più piccolo senza mostrare la minima emozione, il volto una perfetta maschera di ghiaccio.
Lì ha avvistati lui, gli altri soldati... ovviamente.
Era ovvio che non gli avrebbe semplicemente detto: "D'accordo, ti amo come prima" dopo aver scoperto che per mesi lui non aveva fatto altro che ingannarlo... Già, era una cosa ovvia, eppure, come l'umano che stava tornando ad essere, Eren aveva continuato a sperare fino a quel momento, in un angolino del proprio cuore, che Levi avrebbe voluto provare a capirlo, anziché saltare subito alle maniere forti... Quella speranza non era altro che pura follia, ed ora il ragazzo Titano lo capiva...
Sentì un pezzo di sé distruggersi, nonostante avesse compreso, e si lasciò condurre dai soldati fino alle gallerie che erano le viscere del castello dove risiedeva la Legione, poi nella cella dove venne saldamente incatenato alla parete, senza mai cercare di scappare né di ferire nessuno... Ora come ora addolorato com'era a causa di tutto ciò che era accaduto poco prima, non sarebbe nemmeno riuscito a mutare forma, ma ciononostante non era realmente preoccupato: sua sorella sarebbe venuta a tirarlo fuori da quell'umido tugurio in cui l'avevano rinchiuso, poi avrebbero ucciso Levi (gli si frantumava il cuore al solo pensiero ma non vedeva altre vie da percorrere), e a quel punto avrebbero dato il via alla riconquista delle Mura da parte della loro razza...
Doveva solo aspettare, Eren, cercando di tornare ad essere un Gigante anziché un umano, ed era certo che si sarebbe aggiustato tutto.

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