Battaglia a Shiganshina

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VI CONSIGLIO DI LEGGERE IL CAPITOLO ASCOLTANDO IL BRANO CHE HO MESSO IN SOTTOFONDO ♡

"Dobbiamo stare in guardia ora" sentenzió Levi udendo i rumori provenienti dai resti del Distretto di Shiganshina, ed Eren annuì per sottolineare che era d'accordo.
Shiganshina era forse il posto più pericoloso per degli esseri umani, visto che dal cancello sfondato continuavano ad entrare Giganti, sempre, ma era anche l'unica via attraverso la quale si poteva uscire definitivamente dalle Mura con la certezza di non essere seguiti, quindi Eren e Levi non avevano avuto altra scelta che dirigersi verso quella piccola città, ed erano entrambi preparati allo scontro che sicuramente sarebbe toccato loro affrontare, se volevano uscire vivi da lì.
"Non ti turba dover uccidere i tuoi simili?" chiese il Capitano al ragazzo.
"Loro non sono più miei simili" gli rispose lui. "Mi hanno abbandonato al mio destino non appena si sono resi conto che stavo tornado ad essere umano... ed è questo che sono ora: un essere umano... Non riesco più nemmeno ad assumere la forma titanica ormai..."
Probabilmente Eren stava cercando di mostrarsi forte e determinato a fare quello che gli avevano ordinato i vertici dell'esercito di cui ormai faceva parte, ma Levi percepì comunque una sorta di rabbia velata nella sua voce, mentre parlava, e una volta di più fu convinto della mostruosità dei Giganti: non si abbandona un proprio compagno alla prima difficoltà... Quella semplice regola era qualcosa che ogni soldato imparava fin dal primo giorno d'addesteamento, e che rispettava sempre da quel momento, in battaglia come nella vita quotidiana... ma i Giganti evidentemente non ce l'avevano un'etica del genere.
Cercando di confortare in qualche modo il compagno, Levi gli pose una mano sulla spalla e gli sorrise: sapeva molto bene che affetto avevano quei suoi rari sorrisi sul ragazzo... Eren infatti accarezzò la mano dell'uomo con delicatezza e ricambiò il sorriso.
"Grazie" gli disse poi.
Levi fu colto dalla voglia improvvisa di baciarlo sulle labbra, e stava per farlo, quando la terra sotto gli zoccoli dei loro cavalli prese a tremare, e un'imponente figura dalle fattezze umanoidi celò l'orizzonte ai loro occhi.
"Vengono a darci il benvenuto?" cercò di ironizzare Levi, portando veloce il dispositivo di controllo del Meccanismo 3D ai contenitori per le lame che aveva ai fianchi.
"A quanto pare..." rispose Eren imitando i suoi movimenti.
Entrambi erano pronti a combattere, e si portarono ai lati del mostro che gli si era avvicinato.
Agirono velocemete, come un solo uomo: Eren rallentò la corsa del Gigante attaccandosi alla sua schiena e colpendolo ripetutamente alle gambe con le spade; non appena vide il mostro rallentare e perdere leggermente l'equilibrio, Levi gli assaltò la nuca, compiendo una girevolta a mezz'aria e sferrando il colpo finale con tanta forza che si vide tutta la collottola del mostro volare via, insieme ad una cascata di rosso sangue bollente, da cui il Capitano si tenne prontamente alla larga.
Nell'esatto momento in cui il cadavere del Gigante toccò il suolo con un rombo simile a quello di un terremoto, i due soldati tornarono in groppa ai rispettivi cavalli, che li avevano seguiti, fedeli, per tutta la durata della lotta.
Era un Classe Quindici Metri, quello che avevano ucciso, e si erano avvicinati a Shiganshina più di quanto credevano mentre lo affrontavano.
"Cerca di restare vivo, moccioso" disse Levi ad Eren, prima di gettarsi al galoppo nel ventre dell'Inferno.

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Eren vibrò il colpo con decisione.
Il sangue schizzò.
Il Gigante perì.
Rifugiandosi su di un tetto, il ragazzo fece spaziare lo sguardo intorno: c'erano ancora troppi Giganti in giro... Shiganshina ormai era il loro covo, e lui e Levi stavano avanzando troppo lentamente verso le mura, impediti dai continui scontri con quei mostri. Se non si davano una mossa ad uscire da quella città in rovina, presto il gas a loro disposizione sarebbe terminato, e allora sarebbe stata davvero la fine...
Dopo aver eliminato l'ennesimo Gigante, Levi si affiancò al castano, ed egli vide il sudore che imperlava il suo viso, percepì l'affanno nel suo respiro... Non sarebbero potuti andare avanti in quel modo ancora al lungo...
"Continuando a combattere in questo modo, finiremo col morire" affermò Levi. Era calmo, un freddo calcolatore perfino in quella situazione disperata...
Eren invidiava tutto quel suo autocontrollo, ancora adesso.
Comunque, nemmeno la calma di Levi ci può aiutare in questa dannata situazione... riflettè il castano.
Se rifletteva, gli veniva in mente un solo modo per levarsi da quel casino, solo che non era certo potesse funzionare...
Ci devo provare lo stesso.
Eren rinfoderò le spade, poi si rivolse a Levi: "Stai pronto a saltarmi in groppa"
"Cosa?" fece il Capitano, inizialmente non capendo il significato delle parole di Eren. Poi però sembrò comprendere, e allora sbiancò: "No" disse semplicemente.
"Non possiamo andare avanti a combattere usando il Meccanismo 3D" sentenzió Eren. "Qui ci sono troppi Giganti, e se finissimo il gas sarebbe la fine"
"Ma tu l'altro giorno mi hai detto che non sei certo di poterti trasformare ancora in Gigante... È troppo rischioso, Eren..."
"Chi combatte corre dei rischi. È sempre stato così... e poi non abbiamo altra scelta"
Levi avrebbe voluto ribattere, cercare di convincerlo che anche solo con il Meccanismo di Manovra Tridimensionale sarebbero riusciti a cavarsela, perché non sopportava l'idea di perdere Eren quando si erano appena ritrovati... La determinazione ferrea che lesse negli ochi del ragazzo, però gli fece morire le proteste in gola.
"Sarò pronto" gli disse semplicemente.
Eren annuì, quindi corse verso il bordo del tetto, e intanto si concentrò al massimo, ricordando ogni momento passato con il Capitano, ricordando la loro prima notte d'amore, e pensando nel contempo che lo avrebbe protetto, che non desiderava altro che vederlo salvo, e che per quello avrebbe combattuto, sempre.
Si gettò dal tetto.
Si morse la mano.
Una scintilla si luce immensa rischiarò ogni cosa tutt'intorno.
Da quella stessa scintilla, Levi vide emergere un Gigante di almeno quindici metri, i capelli castani lunghi fino alle spalle, le orecchie a punta... Il bestione lo guardò con la coda dell'occhio per un istante appena, ma ciò bastò all'uomo per capire, e si agganciò alla schiena di Eren usando gli arpioni del Dispositivo nell' esatto momento in cui lui iniziava la sua corsa verso il cancello sfondato di Shiganshina, ultima barriera prima dell'immenso Mondo Esterno...
La forza che Eren possedeva in forma titanica lasciò il soldato più forte dell'Umanità letteralmente basito: nemmeno una volta ci fu bisogno che lui intervenisse ad aiutarlo, perché quel mostro schiacciava, azzannava e stritolava senza pietà ogni singolo Gigante che si frapponeva tra loro e la salvezza, senza mai fermarsi sensa mai guardarsi indietro, e senza neanche preoccuparsi delle proprie condizioni fisiche, totalmente concentrato sull'obbiettivo di proteggere chi amava...
Tanto aveva fatto, Eren, che non appena si trovarono in un bosco momentaneamente libero dalla presenza di altri Giganti, il suo corpo collassò al suolo ed evaporò.
Fu Levi a raccogliere il corpo nuovamente umano del ragazzo, per poi allontanarlo da quell'ammasso di carne in evaporazione.

Evvaiiiii altro capitolo scrittooooo!
Ho dovuto superare le pene dell'Inferno per finire di scriverlo, è se mi fate una sola critica giuro che vi brucio tuttiiii!
Nah scherzo ♡♡♡

Il Flagello dell'UmanitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora