Il palazzo sotterraneo

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Nei giorni che seguirono all'incontro con l'elfa strega, a Levi sembrò che Eren fosse giù di morale, e provò a chiedergli spesso cosa avesse, ma lui ogni volta liquidava la questione con un: "È solo che tutta questa storia mi sta mettendo ansia" quindi alla fine il Capitano non gli chiese più nulla, pur continuando a tenerlo d'occhio.
Mano a mano che il loro viaggio proseguiva, comunque, anche Levi cominciò a sentire l'inquietudine montargli in petto: il paesaggio intorno a loro si faceva sempre più smorto e arido, e spesso incontravano piccoli demoni, come goblin o cose simili... Eren era svelto ad allontanare quelle creature, ma per Levi era comunque uno shock vedersene circondato...
Anche i Giganti in quella zona sembravano essere maggiormente concentrati, e dovettero combatterli molto più frequentemente rispetto a quando il loro viaggio era iniziato. Eren diceva che la maggior presenza di quei mostri significava che erano vicini alla meta, e Levi sentendo quelle parole fu felice: ancora poco, e sarebbe finito tutto.
Dopo altri cinque giorni di viaggio, i due si trovarono ai piedi di una gigantesca collina.
"È questo il portale per il mondo sotterraneo" spiegò Eren, e trovò l'ingresso con sicurezza: in quel punto, l'erba morta che ricopriva la collina tremolava appena, e quando i raggi del sole ci battevano sopra brillava leggermente... Sembrava fatta d'acqua.
"Dobbiamo passarci attraverso" spiegò Eren, poi puntò i propri occhi smeraldo in quelli di Levi: "Sicuramente i Drow ci attaccheranno... Potremmo doverci sporcare le mani"
"Non è un problema" assicurò il Capitano sguainando le spade.
L'altro ragazzo fece la stessa cosa, poi furono nel portale.

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Levi si guardava intorno a bocca aperta: intorno a lui si muovevano centinaia di persone, e c'erano case, strade, negozi... Mai il Capitano avrebbe potuto credere all'esistenza di quel posto, se non lo avesse visto.
Calandosi con più cura il cappuccio sul volto, l'uomo tornò a concentrarsi sul seguire Eren.
Nessuno lì sembrava fare caso a loro, tanto più che avevano strappato lo stemma delle Ali della Libertà dai mantelli e non spiccicavano parola. Nonostante questo, però, entrambi tenevano la guardia alta, e le loro mani non si allontanavano mai dalle impugnature delle spade.
Levi non seppe dire per quanto tempo andarono avanti a camminare, ma alla fine furono davanti all'ingresso di quello che doveva essere il palazzo del monarca di quella civiltà. Solo vedendolo, a Levi vennero i brividi: le sue mura erano di pietra nera, scalate da radici e piante mezze morte a partire dalla base fino alle torri alte e piene di spuntoni sulla cima, e le finestre illuminate da una luce giallonniola sembravano occhi vivi puntati su di loro...
Il ponte su cui Levi ed Eren si trovavano terminava nel cortile del palazzo, ma quando arrivarono al portone prima di esso tutta la fortuna che fino a quel momento avevano avuto sembrò abbandonarli di colpo: le guardie sbarrarono loro il passaggio incrociando le lance.
"Identificatevi" intimò una di loro.
"Siamo semplici mercanti" disse Eren.
"Mostrateci la vostra licenza, allora"
La lama guizzò. La testa del Drow volò per aria. L'altra guardia fece la stessa fine prima di poter anche solo comprendere cosa stava accadendo.
Levi ed Eren scattarono avanti guardandosi, un singolo sguardo che bastò a dirsi tutto, poi volarono ad attaccarsi alle mura del palazzo usando il Movimento Tridimensionale.
"La strega ha detto che la macchina è nei sotterranei del castello, vero?"
"Sì" rispose Eren. "Seguimi" aggiunse poi, e fece strada, restando attaccato alle mura, finché non furono davanti ad una piccola grata.
"Da qua si può scendere fino ai sotterranei, ma ci saranno sicuramente delle guardie ad aspettarci, soprattutto dopo il casino al ponte"
"Le sgozzerò una per una" assicurò Levi.
Eren poteva giurare che il Capitano fosse persino più spietato di quando combatteva i Giganti, in quel momento. Che fosse il fatto di essere vicini al compimento della missione, a renderlo così? Oppure era altro? Il ragazzo non lo sapeva, ma era da un po' che l'uomo aveva un brutto presentimento: non sapeva perché, ma qualcosa gli diceva che ci sarebbe stato solo dolore, alla fine di quella storia per loro, e questo lo agitava, e lo portava verso una crescente aggressività.
Le previsioni di Eren si rivelarono giuste: non fecero nemmeno un tempo ad infilarsi nella grata, che si trovarono costretti a combattere contro dieci Drow insieme. Fortunatamente però i soldati non erano più abituati alla guerra visto che nessuno ormai sapeva più dove fosse l'ingresso del loro regno, e combattevano con mosse da manuale che li rendevano prevedibili. Proprio per questo Eren e Levi riuscirono a liberarsi di loro in poco tempo, e ripresero a scendere verso il cuore del palazzo.

Chiedo scusa per il ritardo colossale nell'aggiornare... Non avrei dovuto farvi aspettare tanto una volta arrivati a qiesto punto della storia, lo so, ma per un po' non mi sono più venute idee quindi... spero che mi perdoniate dopo aver letto il capitolo... scusate ancora davvero
♡♡♡

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