Abbandonato

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Era passato qualche giorno da quando lo avevano arrestato, ma Eren ancora era tranquillo, visto che si erano limitati a porgli qualche domanda senza reagire in nessun modo quando lui, ovviamente, faceva scena muta... Questa sua tranquillità però andava assottigliandosi pian piano: non era tanto stupido da pensare che i soldati non si sarebbero inventati qualcosa per farlo parlare, prima o poi, e sua sorella ancora non si faceva vedere... In più, il fatto di essere costretto perennemente all'inattività e all'immobilità lo portava inevitabilmente a pensare, ma avrebbe fatto volentieri a meno di rivedere l'immagine di Levi ogni singolo giorno: sapeva che avrebbe dovuto ucciderlo, una volta che fosse evaso, ma se ripensava a i suoi occhi argentati, a quel sorriso appena accennato che mostrava solo a lui e alla dolcezza delle sue parole, per quanto dure potessero apparire inizialmente, non riusciva ad evitare in alcun modo le lacrime che gli salivano agli occhi... perchè la verità era che il ragazzo non era più totalmente convinto della validità dei piani della sua razza, ma, d'altra parte, Levi gli aveva dato del mostro, lo aveva cacciato e poi lo aveva fatto incarcerare... Era ovvio che lo disprezzava... che lo odiava, e che non voleva più avere nulla a che fare con lui... quindi per Eren esisteva una sola strada percorribile, ora.
Passò un'altra settimana uguale a tute le altre, senza che si facesse vivo nessuno dei suoi, ed Eren stava cominciando a perdere ogni speranza di venire salvato, quando finalmente, a notte fonda, sulle sbarre che chiudevano la finestra della cella si posò una piccola farfalla.
Il ragazzo la riconobbe ed il suo viso divenne sorridente mentre il piccolo coleottero si posava a terra per poi assumere le sembianze di sua sorella Annie.
"Sei stato proprio stupido, fratellino" esordì la ragazza con la sua abituale freddezza, e lui non poté che darle ragione.
"Ora che sei venuta, però, possiamo rimediare ai miei errori, no sorellina?"
Lei lo fissò senza muoversi.
"Dai" fece Eren "liberami Annie"
"Non posso farlo" fu la risposta.
"Eh?"
Annie sospirò: "Tu ti sei innamorato del Capitano, vero Eren? Il rossore del tuo viso conferma che ho ragione... È per questo che non vogliono che ti salvi, ai vertici del nostro mondo..."
"Ma che stai dicendo?!" quasi urlò il ragazzo.
"Hai incominciato a provare sentimenti umani, Eren! Ti stai umanizzando! Ai piani alti pensano che tu non sia più affidabile come Gigante... No... Peggio: si sono convinti che potresti essere un pericolo per la nostra razza..."
"E quindi tu vorresti lasciarmi qui?" Eren era incredulo.
"Sei mia sorella, Annie... Lo sai che fine rischio di fare se non mi liberi ora?!" le gridò quando lei non rispose.
"Lo so, e mi dispiace" disse, ma dal suo tono non sembrava che la cosa le importasse poi molto.
"Se ti dispiace perché non mi liberi?"
"Non posso disobbedire agli ordini che mi vengono dati, Eren... Se sono venuta è stato solo per metterti al corrente della tua reale situazione"
A questo punto, il ragazzo era terrorizzato e incredibilmente shoccato: sua sorella non poteva essere seria...
"Annie, ti prego... non puoi abbandonarmi così... sei l'unica che mi resta... sei la mia sorellina..."
"Non posso proprio aiutarti Eren: ormai non sei più un vero Gigante"
Detto questo, la ragazza mutò nuovamente aspetto, senza più rivolgere al fratello un solo sguardo, e si rialzò in volo.
"Aspetta!" le gridò Eren, scattando in avanti, strattonando le catene che lo legavano fino ad incidersi la carne dei polsi... Era di nuovo solo, però.
"Aspetta... Annie..."
Le sue parole rimbalzarono tra quelle quattro mura umide, senza che nessuno le udisse realmente.

Aluuuuuraaaa... che fine farà Eren? Visto che i Giganti lo hanno abbandonato, morirà in quella cella? Si salverà? Buoni film mentali a tutti nell'attesa del prossimo capitolo! Muhahahahah!

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