La morte di un amico

3.9K 231 21
                                    

Dopo poco più di una mezz'ora dall'apertura del portone, il ruggito di sua sorella gli fece capire che era arrivato il momento di agire.
Concentrandosi al massimo, Eren immaginò se stesso in una forma differente da quella che aveva ora: si immaginò con le sembianze di un ragazzo appena diciottenne, magro e alto, con una zazzera castana a coprirgli la testa e due grandi occhi verdi; solo le orecchie avevano un accenno di punta, ma non si vedeva quasi per niente.
Non si era neanche accorto di aver effettivamente mutato aspetto... In confronto alle dimensioni che aveva di solito, ora gli pareva di essere una formica, ma se non avesse cambiato aspetto non gli sarebbe stato possibile neanche avvicinarsi al suo obbiettivo...
In maniera un po' incerta (visto che ancora non era abituato a quel nuovo corpo) Eren si mosse verso il punto dove sapeva essere situata la base logistica della Legione Esplorativa.

___________________________________________________

Li sentiva piangere, alcuni dei suoi uomini. Cercavano di inghiottire i singhiozzi ma il suo udito era abbastanza fine da permettergli comunque di sentirli: piangevano per coloro che erano morti, molti dei quali neanche sarebbero stati seppelliti visto che i corpi non erano stati ritrovati.
"Cavolo, che banda di rammolliti..." protestò, ma in realtà anche lui avrebbe voluto piangere, per la prima volta da quando si era arruolato nell'esercito, perché quel giorno, per proteggerlo, il suo migliore amico Farlan ci aveva rimesso la vita...
Senza che lui lo volesse, la sua mente andò a ripercorrere quegli eventi. Non gli sembrava possibile che fosse successo:

L'arpione si piantò sulla schiena del Gigante davanti a lui, i cavi metallici si riavvolsero e il suo corpo fu scagliato verso l'alto. Con la spada, inflisse un taglio sulla nuca del Gigante, dove era il suo punto vitale, ma il mostro non morì, anzi continuò a correre come se niente fosse...
Ma che diavolo...? Un Anomalo!
" Levi, proviamo ad attaccarlo contemporaneamente!" Farlan gli volò vicino, poggiandosi accanto a lui, sull'altra scapola del Titano.
Bastò che si lanciassero uno sguardo per capire l'uno le intenzioni dell'altro... Avevano sempre posseduto una sintonia fuori dal comune, fin dalla prima volta che si erano incontrati, nei meandri del Distretto Sotterraneo.
Levi da destra, Farlan da sinistra, colpirono con le spade le gambe del Gigante, ripetutamente, finché la bestia non rallentò la prorpria corsa; a quel punto entrambi scattarono verso l'alto (nel tentativo di conferire tutta la potenza possibile a quello che avrebbe dovuto essere il colpo decisivo), poi si riabbassarono, le spade in posizione, pronti ad incidere la carne della nuca del Gigante.
Fu in quel momento che accade: da una macchia di alberi non molto lontana da loro si sprigionò una nube di vapore identica a quella che producevano i corpi dei Giganti in decomposizione; spinto dal vento, il vapore si abbattè sui due soldati mentre ancora erano in aria... Era fitto, fittissimo, e coprì loro la visuale. Accade tutto così velocemente che né Levi né Farlan riuscirono a spostarsi dalla posizione in cui si trovavano, ma chissà perché, una volta che si fu accorto di loro fu verso Levi che il Titano scelse di dirigere la prorpria mano.
Mi ucciderà! pensò il soldato.
Senza riuscire a vedere un punto preciso dove dirigere gli arpioni del Meccanismo 3D era impossibile che riuscisse ad evitare il colpo...
"Levati!"
Quella voce...
Farlan spinse da parte l'amico, e in quell'esatto momento il dorso della mano del mostro lo colpì.
Come al rallentatore, Levi vide il ragazzo biondo volare per aria, fino a sfracellarsi contro un albero, troppo lontano perché si potesse andare a recuperare ciò che restava del corpo...
Il vapore si dissolse. Sembrava fosse stato generato apposta per causare la morte di Farlan...
Il Gigante alzò il viso sorridente e guardò Levi, ancora attaccato alla sua spalla, ancora bloccato a metà del salto che avrebbe dovuto ucciderlo...
Ho ucciso il tuo amico, sembrava voler dire.
Si stava facendo beffe di lui, quel dannato...
Ho ucciso il tuo amico... Ho ucciso il tuo amico... Piangi...
Levi digrgnò i denti fino a farsi dolere la mascella.
Vide rosso.
Tutto si fece sfocato, tranne quel mostro sotto di lui.
Tutto si fece silenzio, tranne che per l'urlo rabbioso del soldato... tranne che per il rumore dell'acciaio che lacera la carne... tranne che per il boato di un corpo abnorme che rovinava al suolo...

Levi dovette sforzarsi più che mai, ora che la sua mente dannata gli aveva fatto ricordare tutto, per non urlare, per non piangere... Non davanti agli altri soldati, non davanti al Comandante Erwin...
Quando però si fosse trovato da solo nella sua stanza, allora si che avrebbe urlato e pianto... Avrebbe spaccato il muro a pugni pur di sfogarsi e punirsi per aver lascito morire il suo migliore amico...
Non mancava molto alla base, grazie al cielo...

Ce l'ho fatta a pubblicare questo capitolo finalmenteeeeee! Ero davvero in crisi perché non mi veniva nessuna idea decente ma ora il pericolo è passato*sospira*...
Quindi... cosa avrà generato il vapore che ha ucciso Farlan secondo voi? Un Titano morto? Oppure... qualcos'altro...?
Io ovviamente lo so ma da brava strega non vi dico niente! Dovrete aspettare un po' per scoprirlo!
Spero che questa storia vi piaccia come le altre, anche se forse è un pochino diversa♡
Ciiiiiiiiiiiiauuuuuuuuu

Il Flagello dell'UmanitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora