Live for me - Tntduo

Pensaci

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La storia è basata sulla lore del Dreamsmp

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Essere un criminale non è sempre divertente come appare nei film. 

Appartenevo a una delle coppie di criminali più popolari dell'America conosciuti come "Quackity e Jschlatt" le nostre rapine sono sempre state pulite, nessun ferito e nessuno finito in carcere, stavo vivendo un sogno... la ricchezza e la persona che amavo al mio fianco ma poi un giorno...

J – basta, se non vuoi aiutarmi farò tutto da solo, non cercarmi più.

Una stupida litigata che ha finito per dividerci e far diventare J avventato: fu scoperto dalla polizia e arrestato, da allora non l'ho più visto. 

Per un periodo ho rifiutato di continuare con la mia vita da criminale e ho vissuto da solo nell'oscurità, lontano dai pericoli aspettando e sperando che J sarebbe tornato un giorno. 

Una sera al telegiornale hanno iniziato a parlare di un nuovo criminale un certo "Lupo solitario" a quanto pare è riuscito a riunire un gruppo di uomini con il compito di proteggerlo e aiutarlo ad attuare i suoi piani perfetti, un uomo forte e determinato.

Q – è perfetto... Un compagno come lui potrebbe aiutarmi a portare a termine il colpo che stavo organizzando con J prima del suo arresto.

I miei occhi si illuminano e inizio a informarmi di più su di lui e di come avrei potuto contattarlo. 

Non appena ho scoperto dove posso trovarlo ho indossato il mio cappellino di lana e mi sono diretto nella sua "tana", un palazzo isolato in una foresta. 

Fuori alle porte principali non c'è nessuno e all'apparenza sembra una casa abbandonata... provo ad entrare

Q – c'è qualcuno?

Quasi non sono riuscito a finire la frase che qualcuno mi ha bloccato alle spalle tappandomi la bocca con qualcosa... 

non riesco a respirare, provo ad agitarmi ma niente, non mi lascia andare... perdo i sensi. 

Mi risveglio, non so quanto tempo sia passato ma sicuramente non sono nello stesso posto di prima. 

Mi guardo intorno ma è tutto bianco poi noto di essere legato a una sedia con la bocca chiusa con un panno, mi muovo ma le corde non si allargano... fanno male, sento i polsi bruciare. 

Come per magia si apre una porta d'avanti a me da cui compare "Il Lupo" che mi osserva sorridendo in modo fastidioso mentre tiene tra le labbra una sigaretta

W – il famoso Quackity... sei venuto a conoscere il nuovo capo d'America? Piacere il mio nome è Wilbur... che fai non rispondi? Oh, scusami avevo dimenticato che...

Si avvicina continuando a sorridere facendo scivolare leggermente i suoi occhiali tondi sul naso, mi toglie la benda dalla bocca e ritorna alla stessa posizione di poco prima

W – allora? ti piace la mia camera bianca? Sembra come infinita... serve proprio per fare domande agli stronzetti come te che cercano di boicottarmi

Q – vorrei solo parlarti

W – e io divertirmi con te...

Q – hai intenzione di uccidermi?

W – magari farti solo un po' male...

Inizio a sentire l'ansia lungo la schiena, con una mano cerco di avvicinarmi a una delle mie tasche dove porto sempre la mia pistola... non c'è

W – cerchi questa?

Dice facendo roteare la mia pistola su un dito

W – cosa pensavi di fare? Sei legato... lo hai già dimenticato?

Q – che ne dici di ascoltarmi prima di farmi del male?

Dico cercando di rimanere calmo

W – mh, potrei ucciderti e finirla qui... ma come potrei uccidere un faccino come il tuo? Ti ascolto

Dice inalando altro fumo dalla sua sigaretta

Q – ho un colpo quasi pronto... un sacco di soldi facili...

W – non ho bisogno di te per fare soldi

Q – sono venuto fin qui solo per questo, si il mio partner solo per questo colpo, ti lascerò stare, dobbiamo solo fare un po' di casino e scappare

W – non ho intenzione di "fare casino" i miei piani sono sempre silenziosi per un motivo morale e tu non farai cambiare questa cosa

Mentre parlava ha provveduto a liberarmi da quelle corde che ormai avevano reso i miei polsi e le caviglie rosse. 

Mi alzo da quella sedia e guardo con decisione Wilbur negli occhi

Q – pensaci... se cambi idea sai dove trovarmi

Dico per poi tornare a casa come se nulla fosse successo aspettando una stupida risposta.