Patrasso

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Lunedì, maggio 2018

"Ragazzi chi è che ha acceso la cassa lì in fondo? Spegnetela subito!"

La voce stridula della Ghezzi riesce a penetrare nelle tue orecchie anche se hai le cuffiette, ti puntelli con le braccia sul sedile e volgi lo sguardo all'indietro un po' sconsolato. Ovviamente Elia si era voluto sedere nei posti da cinque infondo al pullman e non era ancora stato fermo un istante da quando avevate lasciato l'aeroporto per raggiungere il vostro alloggio.

Destinazione Patrasso.
Quando vi avevano comunicato la meta della gita scolastica all'inizio del quadrimestre eravate stati colti tutti dall'euforia, ma ora che il grande giorno è arrivato non ti senti più così entusiasta.

In realtà sai bene qual è la causa di tutte le tue paturnie, quella testolina rossa che spunta tutta sola giusto un paio di file davanti alla tua ne sa qualcosa.
Ecco come un terribile senso di colpa risale in un istante il tuo stomaco: avevi lasciato Eva in balia dei vostri nuovi compagni di classe per sederti affianco a Marti.

Ti senti un po' stronzo, proprio ora che le avevi promesso che non le avresti fatto più del male.
Vorresti che esistesse una magia per poterti sdoppiare, vuoi davvero bene a Eva, vorresti essere il fidanzato che si merita. Ma al tempo stesso niente ti fa sentire a casa come quei due occhietti furbi che ti stanno fissando perché probabilmente hanno intuito che c'è qualcosa che non va.
Non sei disposto a scendere a compromessi, il tuo Marti c'è da sempre e sempre ci sarà.

"Garau, Rametta, ci hanno avvisato che le camere sono da quattro persone"

Quel tono composto a asettico che solo la vostra amata prof di storia dell'arte poteva avere pure in gita ti richiama all'attenzione. Ovviamente noti subito il viso di Martino farsi più cupo, sai che non avrebbe mai accettato di venire diviso da te.

"Quindi voi e Santini starete assieme anche a un ragazzo di un'altra sezione"

"Noo prof, eddai!"
Qualcuno dall'ultima fila finalmente sembra essere
interessato alle parole della donna

"Si sì Elia, non fare storie! Vi abbiamo assegnato Colosio di terza A"

Tu e Marti vi scambiate uno sguardo perplesso, non avete idea di chi sia.
Poi lui mugugna un "va bene" tenendo la testa bassa, a differenza di Elia non si permetterebbe mai di contestare le decisioni della prof, ma puoi notare da come sta ravanando con forza all'interno dello zainetto in cerca di non so cosa quanto sia innervosito.

"Dai Marti, chissenefrega, pensa al povero disgraziato che capiterà con noi tre"

Martino sbuffa tirando il filo della cuffietta che stavate condividendo per togliersela dall'orecchio e lanciartela sul giubbotto:
"Tu sei troppo bravo Gio, che palle!"









Finalmente dopo interminabili ore di pullman, code, areo e poi ancora pullman spalancate trionfanti la porta di quella che sarà la vostra camera per la prossima settimana.

Elia, che stava infondo a tutti, spintonando a destra e sinistra aiutato dall'ingombrante valigia vi supera velocemente e si butta subito sul lettone:
"Questo è mio!"

Non fa in tempo a finire di parlare che Marti si è già avvicinato a lui con fare aggressivo:
"Col cazzo! Ne avevamo già parlato, ci stiamo io e Gio qui"
Asserisce alzando la voce e sferrando un bel pizzicotto sul fianco dell'altro.

Ridi sotto i baffi mentre ti godi la scena ancora sull'uscio, quei due sono come cane e gatto ma sai che infondo si vogliono bene.
Poco dopo li raggiungi e poggi una mano sulla spalla del tuo migliore amico prima che gli parta veramente una sberla. Sono passati solo pochi minuti e sei già entrato in modalità mamma Garau.

Minutt for minutt|| Rames Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora