2. Fa parte di me

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Lo notai subito, un licantropo a pelo nero scuro in mezzo ad un campo rosso, come posso non notarlo?

Non mi era chiaro il fatto di trovare un altro come me. Io mi alzai, non sapendo se era qualcuno di cui fidarsi o meno, presa dal panico corsi, piú che potevo.

Avevo il dubbio di sapere chi fosse, ma l'ansia prevaleva su di me. Tra la pioggia e la lucidità che non avevo, non mi resi conto di dove fossi. Continuai a correre, ancora e ancora, non riuscii a ricordarmi il percorso. Ad un certo punto riconobbi il mio sacchetto nascosto tra due alberi, stavo arrivando nella civiltà, non era prudente trasformarmi ma passare correndo in mezzo ad una cittadina cosí era peggio. Avevo pochi secondi per pensare, non poteva seguirmi da licantropo e neanche mezzo nudo, quindi la soluzione era questa, tornare nella forma umana. Mi trasformai mentre correvo, con la pioggia sul viso e da per tutto, sentivo freddo per la prima volta dopo tanto. Presi il sacchetto e corsi, accaparrai le mutande, per mettere una gamba ed infilare le mutande stavo quasi per aruzzolarmi, ma ce la feci, canottiera messa ultimi mi mancano i pantaloncini, cazzo i pantaloncini.. che casino non riuscivo, mancava poco alla civiltà a coloro che conoscevo, non potevo correre in mutande in giro tra persone che conoscono me e la mia famiglia, no. Mi nascosi dietro una casa, misi i pantaloncini e mi girai, lo vedo li, fermo e seduto come se nessuno potesse vederlo, mi sporsi e lui inclinó il cranio verso destra come se incuriosito, il cuore batteva a mille non sapevo che fare, non sembrava cattivo in quella posizione ma ero in preda al panico. Ero vestita e lui continuava a guardarmi, la confusione, da quando se ne andato papà, fa sempre parte di me. Alla fine decisi di andarmene e ritornai a casa bagnata fradicia.

Avevo il sacchetto con me questa volta, caspita, ora devo portarmelo a presso per la prossima volta. Presi le chiavi in fondo al sacchetto, il tempo di incastrare la chiave nella serratura e noto che la porta è gia aperta. Andai sul retro, per vedere se ci fosse la macchina di mia madre, ma nulla. Ero preoccupata, entrai di soppiatto e sentii dei rumori su in cameretta, salii e vidi un uomo che stava frugando tra i miei cassetti, cazzo sta aprendo l'ultimo cassetto, mi trasformai, sapevo che se mi avrebbe visto qualcuno all'esterno sarebbe stato pericoloso ma dovevo difendere cio che era mio quindi lo aggredii alla gamba, iniziò a scappare urlando. Non poteva aprire quel cassetto, c'è una cosa troppo importante per me e altri avrebbero potuto usarlo per qualcosa di losco.

Mi sono guardata in torno, c'è tutto. Scendo le scale vado giú in cucina, guardo nel cassetto dove mamma di solito tiene i soldi, nulla ci sono la casa esteticamente non sembra essere stata toccata, come se quel ladro sapesse gia cosa voleva e dove cercare.

13:59 tra qualche minuto mamma dovrebbe tornare da lavoro, io le sto preparando il pranzo. So quanto sia difficile gestirmi e quanto sia dura ritornare a casa e non trovare nulla di pronto. Una volta quando c'era ancora mio padre, cucinava sempre lui, ora mangiamo cibi precotti e surgelati.

Mamma da quando è morto lui, si è fatta piú distante e anche io mi sono allontanata, sembra che noi eravamo legate da papà, e senza questo legame non c'è nessuno che ci farà far pace, che ci farà far una serata a settimana di giochi e film in famiglia e non ci sarà nessuno che ci renda cosí felici come faceva lui.

Suona il telefono di casa.

-"pronto?" dissi

- "Freja, oggi non torno a mangiare, faccio doppio turno, non aspettarmi sveglia." Chiuse la chiamata.

Non capivo, lei non fa mai due turni di lavoro di seguito, torna sempre a casa a mangiare e poi se mai ritorna a lavoro.

Non ci sono rimasta tanto a pensare, spensi l'acqua e il sugo che stavo facendo, stavo quasi per buttare tutto quando sento il mio telefono suonare.

ZOE.

-"non farti sentire sai" disse lei,

-" ei Zoe, scusa ma in questi giorni non sono stata molto presente, dimmi tutto come mai hai chiamato?" Mi ero incuriosita,

-"sta sera c'è una festa al Mistic-hills, che ne dici di venire con me?" Tutta euforica lei,

Mi ero estraniata da questa proposta, da quasi un anno non vado ad una festa, non so piú come si ci veste..

-"ei sei ancora in linea?"

-"sisi, scusa, stavo pensando.. qual'è l'età minima?" Le dissi

-"18."

-"Zoe, sai che io ho 17 anni ancora, se chiedono il documento sono fregata."

-"sta tranquilla, conosco i proprietari ti faranno entrare. Vuoi venire da me a prepararti?" Mi chiese,

-"devo ancora mangiare, vieni tu, portati la roba, tanto mia madre oggi non tornerà!" Risposi con un tono pensieroso,

-" dai ok, prendo la macchina e arrivo, ma poi mi spieghi come fai a mangiare cosí tanto ed ad avere un corpo cosí invidiabile"

-"è la corsa!! Ahah dai a dopo" risposi con un sorriso che lei non poteva vedere.

Invece di buttare tutto, alla fine ho cucinato, non sapendo se avesse fame anche Zoe ma per sicurezza ho cucinato anche per lei. Tanto conoscendola, non direbbe mai di no ad un piatto di pasta.

Passano 15 minuti dalla chiusura della chiamata, la tavola è pronta e la pasta, si, è quasi pronta.

DRIIIIIIIIN DRIN DRIIIIIIIN

Ecco si capisce gia da subito che è lei, fa sempre così quando non c'è mia madre, per farmi capire che è lei.

-"un secondo" risposi a tono alto.

Nel frattempo scolai la pasta, misi la pasta nella pentola dove avevo preparato sugo con tonno, e feci i piatti. Feci una breve corsetta fino alla porta e aprii.

Mi venne a dosso e mi diede un abbraccio che all'inizio ignoravo dallo stupore, ma che poi ho ricambiato. Ci lasciammo, e ci diedimo un bacio sulla guancia.

Le mostro la tavola e le chiesi:

-" vuoi quel buon piatto di pasta?"

All'inzio sembrava volerlo, ipnotizzata dal piatto, ma poi mi ha guardate e mi fece un no con la testa, strano da lei.

-"come mai? Sei sempre la prima che non rifiuta un piatto di pasta." Le dissi un pò scioccata,

-"non so se prenderlo come una presa in giro freja!" Era un pò arrabbiata,

-"non era per offenderti Zoe, solo che di solito è cosí.." ci ero rimasta male perchè si stava arrabbiando;

-" ho conosciuto un ragazzo e sto cercando di dimagrire, non mi tentare per favore Freja.." arresa ormai,

-" tranquilla bastava che me lo dicessi" le risposi con un sorriso.

Alla fine mangiai solo io, Zoe per non cedere alla tentazione si fece una intensa doccia. Sentii il fono accendersi, bene pensai, si sta asciugando di già i capelli. I suoi capelli sono bellissimi, sopratutto quando se li cura per una serata come questa, li ha ricci boccolati e di un rosso castano, lunghi fino a metà schiena. In se lei a mio parere è una bella ragazza, ma le sta troppo a cuore il parere degli altri, cerca sempre vestiti larghi per non fare vedere i fianchi, ma potrebbe semplicemente fregarsene del parere altrui. Mentre per lei il terrore di essere giudicata la divora, per me l'essere confusa mi distrugge. Misi i piatti e le posate nella lavastoviglie e l'azionai. Salii e iniziai ad avere qualche idea su che cosa mettermi per una serata così.

Sono confusa ||| Matthew DaddarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora