Uscìi dalla doccia, ero completamente zuppo, trascinavo con me la mia massa di capelli che da bagnati sembravano più pesanti, non ebbi il coraggio di guardarmi nuovamente allo specchio anche se lo stesso era coperto da uno strato di vapore che non mi permetteva di vedere granché, presi l'asciugamano e me lo appoggiai sulla testa, poi mi avvolsi nell'accappatoio, la mia erezione era scomparsa, diedi un occhiata ai vestiti che precedentemente avevo buttato per terra in bagno, cotrollai che non ci fossero tracce dell'avvenuto poi mi diressi verso la mia camera.
La vista di camera mia dopo l'accaduto sembrava così vuota e triste, ormai era sera,mi sedetti sul letto, presi quella maledetta felpa che fino a poco prima mi teneva legato alla testiera del letto e me la infilai, poi tirai fuori i boxer puliti dal cassetto del comodino di fianco al letto e presi un pantaloncino dall'armadio, feci tutti questi gesti come se fossi in modalità pilota automatico, mentre la mia testa non faceva che pensare a te....come potevo guardare mia madre negli occhi adesso...
Mi diedi un paio di schiaffi facendomi così coraggio per poi scendere le scale che da camera mia portavano al salone, intorno al collo avevo ancora l'asciugamano ad evitare che le gocce dei miei capelli ancora bagnati potessero cadere sulla felpa.
Mentre scendevo quelle scale sapevo di dover fingere, non era difficile farlo con mia madre, non era certo la prima volta, eppure quella volta sapevo che sarebbe stata tra le più difficili, ero il primo a sentirmi sporco e spaventato questa volta non sarebbe stato un sorriso che serviva a consolare lei più tosto un sorriso che serviva a mentire a me stesso sull'accaduto, ormai ero quasi arrivato al salone, mi preparai così per mentirle
" ciao mamma "
Mi madre era di spalle intenta ad infilare il riso nel bollitore, per un attimo la mia mente sfiorò il pensiero di confessarle tutto, poi tornai sui miei passi, la mamma si girò
< ciao tesoro, come è andata la giornata >
" tutto bene mamma, cosa volevi dirmi? "
Intonai in tono un po incerto, mantenendo quel sorriso falso stampato in volto
<ha chiamato all might, dice che tra poco inizierà il campo d'addestramento e mi ha chiesto il permesso di farti partecipare, ovviamente gli ho detto che per me va bene, anche se ammetto che tenerti lontano per me e sempre un bel pensiero, poi ha chiamato anche il tuo amico todoroki, era preoccupato perché non gli rispondevi..>
" capisco " risposi quasi sussurrando
< ah izuku!>
Continuò mi madre
< cosa hai fatto alla faccia ? Come mai è così rossa?>
Per un attimo abbassai lo sguardo, tentai di mantenere il sorriso e sempre con lo sguardo basso gli risposi
" ma niente mamma, cosa vuoi che sia, avrò tenuto l'acqua un po troppo calda in doccia..."
< mhhh... va bene...>
Disse la mamma per chiudere il discorso, anche se non era molto convinta...
La cena passò velocemente, provai ad evitare discorsi mirati a me, tenetti alta l'attenzione sulla mamma, chiedendo della sua giornata in modo da evitare qualsiasi domanda scomoda, portavo stampato in volto un sorriso ebete ed evitai per tutta la cena di guardarla negli occhi, poi mi dileguai con la scusa di essere stanco per tornare in camera mia il prima possibile
Tornato in camera non facevo che pesare a quello che fosse successo poco prima
" maledizione come farò ad affrontare la giornata di domani, forse dovrei darmi malato" dissi tra me e me anche se ad alta voce
Guardavo la finestra socchiusa dalla quale probabilmente ti eri intrufolato...
Eppure poco prima del tuo arrivo quello a fare strani pensieri ero io, in qualche modo pensarti mi rendeva sempre nervoso ed eccitato un mix di paura ed adrenalina, ma dopo stasera non provavo altro che timore nei tuoi confronti, probabilmente mi odiavi talmente tanto da essere arrivato a pensare che non bastavano più le botte...non bastava più distruggermi fisicamente, avevi deciso di farlo psicologicamente, o magari...ti volevi solo divertire...semplicemente per te ero rimasto il giocattolo da usare e poi rompere, proprio come alle elementari, quando mi pestavi e mi bruciavi, ed io lì impotente senza un quark per potermi difendere...
Guardai per sbaglio il telefono, era ormai passata la mezzanotte, chiusi la finestra, la serrai il più possibile, non volevo ricapitasse tutto quello...
Mi stesi sul letto, nel mio telefono c'erano due chiamate perse di todoroki, avrei voluto raccontargli tutto, quanto meno per avere un po di conforto, ma mi vergognavo troppo, così spensi la lampada e mi addormentai illuminato dalla flebile luce della luna che trapelava dalle tende che coprivano la finestra.
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dipende tutto da te
FanficNon c'eri più nella mia mente, eri andato via ed io non ti pensavo più, :-non dipenderò più da te -: Questo mi ripetevo inutilmente mentre nella mia testa i mille ricordi di te si facevano sentire... ...la storia contiene contenuti sensibili non...