Passano i mesi, le stagioni ed un altro anno è passato, oggi è il 23 ottobre, guardo dal davanzale della mia finestra un albero che sta perdendo le foglie, l'autunno con i suoi splendidi colori sta portando via con se un altro pezzo della mia vita, ha portato via Valerio. Il mio amato è morto dieci giorni fa, il suo cuore fragile non ha retto a tutti questi soprusi e dispiaceri, ancora una volta la gente ha mormorato troppo, troppo per un'anima delicata e sensibile come lui, che non aveva paura di essere se stesso, di essere un omosessuale, non so di preciso cosa provo so solo che le lacrime stanno rigando il mio viso, so che non mi nasconderò, so che continuerò a lottare perché essere omosessuale non significa essere diverso, significa essere un essere umano con dei sentimenti al pari di ogni altro essere umano, lo devo fare per me e per Valerio.
Oggi finalmente dopo tanto tempo, nonostante il dolore che mi squarcia il petto posso dire di essere solo Dario, un uomo che ama senza maschere, un uomo vero, non sono più il tasto nero, il si bemolle scordato, sono il tasto più bello del pianoforte, né bianco né nero, ma un accordo, una sinfonia di suoni, perché finalmente sono libero, non sono diverso, sono un uomo pieno d'amore, ed essere omosessuale non è una vergogna, sono io, sono vero e sono uguale ad ogni altro essere umano.
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L'UOMO SENZA MASCHERE
Historia CortaQuesta storia si mescola tra fatti realmente accaduti e altri frutto della fantasia con il solo scopo di condannare l'omofobia.