Extra (pt2)

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AVVERTIMENTO: QUESTO NON E' UN HUMOR.

Capitolo della rubrica "Extra", se non ti interessa la "wenclair" (ship tra Mercoledi ed Enid) salta questo capitolo, domani continueranno ad uscire i capitoli humor regolarmente.

Per chi resta invece, buona lettura.

*Sequel del capitolo Extra precedente*

<< No Mano, non c'è alcuna possibilità che io glielo dica >>

Mercoledì non aveva alcuna intenzione di modificare la sua posizione in merito all'argomento. Avrebbe preferito inventarsi una scusa piuttosto che dire ad Enid quello che aveva letto.

Quando la mattina dopo la scoperta aveva fatto finta di dormire fino a tardi per non dover avere una conversazione con la bionda, il suo piano era ufficialmente iniziato. Da allora aveva una serie di scuse da usare a rotazione per evitare momenti da sole, e programmava di continuare finchè l'altra non si arrendesse.

Il loro soprannaturale legame però non rendeva le cose più facili, doveva anche evitare di agitarsi e allontanare le sue tanto adorate emozioni negative in ordine di non attivare il meccanismo che attirava la bionda a sé, anche se più lei diventava distante più il legame l'avvicinava ad Enid, che dal canto suo era sempre più stressata e aveva difficoltà a dormire, il quale portava insonnia anche a Mercoledì, solo che lei era brava a nasconderlo.

Capitò che la corvina non riuscisse a resistere all'impulso di avvicinarsi all'altra, così si faceva sempre accompagnare da Eugene, o ancora meglio Xavier, che fungevano entrambi da ottimo repellente per conversazioni intime e qualunque scambio di suoni.

Svariate volte aveva usato la connessione a suo vantaggio. Riusciva a sentire una strana esuberanza che normalmente non le apparteneva quando la ragazza lupo le si avvicinava, ed ogni volta che apriva la porta del dormitorio Mercoledì era già pronta per uscire e raggiungere Xavier.

La corvina sapeva benissimo che passare tanto tempo con l'artista psichico infastidisse Enid a livelli esagerati ma lui era l'unica persona da cui non l'avrebbe seguita.

In cambio, Xavier era sempre più confuso. Si chiedeva se dopo averlo imprigionato ingiustamente la ragazza si sentisse così in colpa da passare del tempo con lui, anche se il telecinetico credeva ad un'altra versione dei fatti.

La sua unica verità disponibile era anche la più sbagliata. Pensava che finalmente Mercoledì ricambiasse i suoi sentimenti e volesse di più dalla loro relazione.

La corvina aveva iniziato ad intuire le intenzioni dell'altro quando in mensa la difendeva da tutti i pettegolezzi che lei normalmente ignorava, e quando passavano tutto il pomeriggio nello studio del ragazzo perché Enid era particolarmente tesa, Xavier cercava sempre di tirare su il morale alla ragazza mentre lei voleva solamente farlo stare zitto.

Ma adempiere alle sue inclinazioni avrebbe attivato il legame, e in quei momenti cercava di nascondersi anche dai suoi sentimenti, non le sarebbe stata utile una valanga emotiva puntata sul suo petto.

Dopo una settimana sentiva lo stress della bionda pulsare nelle sue orecchie mentre era intenta a far finta di ascoltare la poco entusiasmante descrizione del quadro di Xavier, che come al solito aveva dipinto lei. Decisamente poco originale.

Cercò di ignorare la voglia di conoscere il motivo delle emozioni di Enid con la curiosità per il ragazzo che aveva davanti a sé, ma più lo faceva più le veniva voglia di legargli le mani e i piedi e appenderlo lì come una delle sue opere.

<< E allora, lo stile è convincente, l'unica cosa che non mi convince al 100% è questa sfumatura in basso a destra, puoi venire a vederla? >> Xavier si avvicinò alla ragazza seduta su uno sgabello e le prese la mano.

Wednesday in pillsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora