Chishiya raggiunse il portone, poi voltò leggermente la testa verso di me, che rimanevo dietro di lui di qualche passo, e mi lanció uno sguardo d'avvertimento.
-Che sia chiaro, sei tu che mi hai chiesto di farti entrare, quindi se Niragi ti si attacca ancora come un lurido verme e prova di nuovo a molestarti, non aspettarti che io intervenga-
-Come se in ogni caso mi potessi aspettare da te una cosa simile-, risposi semplicemente.
A dire il vero, ricordai in quel momento il modo in cui il suo sguardo si era fissato alternativamente su di me e poi su Niragi, solo qualche ora prima, nella stanza del Cappellaio, e in realtà aveva interrotto la situazione problematica in cui mi trovavo proprio in quel momento. Ma non poteva averlo fatto di proposito, la mia parte razionale mi diceva che aveva semplicemente avuto un gran tempismo, e io ero stata fortunata.
Lui non commentò la mia risposta fredda e sprezzante. Voltò di nuovo la testa e dopo aver sospirato, bussó forte sulla superficie di legno massiccio di fronte a sé.
Il brusio delle voci all'interno si interruppe bruscamente, così lui aprì la porta, facendomi un lieve cenno con la testa perché mi sbrigassi a seguirlo.-Lo so, sono in ritardo-, fu tutto ciò che ebbe da dire di fronte alle facce confuse dei membri del consiglio, ovviamente accennando un sorriso.
-Ma vi ho portato l'amica di Arisu, per scusarmi. Magari lei potrà darvi una mano a decidere come agire, essendo tanto vicina a lui-
Spalancai gli occhi, non sapendo esattamente che cosa stesse facendo. Insomma, era ciò che volevo in fondo, poter avere voce in capitolo, ma sentirlo dire in quel modo da lui non suonava bene come nella mia testa; sembrava che dovessi decidere se condannare a morte l'imputato, confessare i suoi punti deboli, e non mi piaceva affatto quel presentimento.
Aguni mi fissò duramente, senza battere ciglio.
Fu una donna alta dai lunghi e lucenti capelli corvini, a parlare per prima.
-Chishiya, sai bene che le nostre riunioni sono riservate ai membri-
Lui annuì, accomodante.
-Naturalmente. Per questo, stavo pensando che sarebbe opportuno in un momento critico come questo avere un membro in più. Un aiuto aggiuntivo ci serve, ora che il Cappellaio è fuori "dai giochi"-, sorrise per quell'allusione ai game, trovando il suo senso dell'umorismo davvero esilarante.
Voleva che diventassi parte del consiglio? Io, che nemmeno sapevo che diamine stavo facendo per la maggior parte del tempo, e che capivo solo una minuscola parte delle regole di quel posto?
-Credevo che voi due poveri innamorati sventurati aveste litigato, o qualcosa di simile. Come mai ora vieni qui con questo discorso così simile ad una lettera di raccomandazione?-, Niragi sembrava divertito da quella situazione, ma in realtà non c'era una sola volta in cui non lo sembrasse, con quel suo atteggiamento canzonatorio e strafottente.
Chishiya lo guardò dall'alto al basso, sbuffando impercettibilmente.
-Sai, dovresti smettere di fare tanto il duro, e lasciar parlare chi, in questa stanza, ha davvero voce in capitolo-
Mi irrigidii, sorpresa di sentirlo parlare ed atteggiarsi in modo tanto sfacciato di fronte ad un tale pazzo psicotico. Com'era prevedibile, infatti, Niragi estrasse la mitragliatrice come faceva in ogni occasione possibile, puntandogliela contro.
-Ti dichiari tanto astuto, ma se davvero lo fossi, sapresti bene che chiunque sia in possesso di un'arma da fuoco ha voce in capitolo. Sarei felice di fartela sentire...il suono di un bello sparo sarebbe un'ottima risposta a questa tua irritante faccia da saputello-
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the border between us - Chishiya
FanficNon cercavo un supporto, né fisico né morale. Avevo sempre puntato all'indipendenza più assoluta, ad uno stato d'animo in grado di garantirmi più stabilità di quanta ne potessi ricavare da qualsiasi altra persona, ed il nuovo mondo nel quale mi tro...