CAPITOLO 3

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Ricominciare a vivere, a sorridere, a sperare, dopo i lutti avuti, non fu facile per nessuno.
La persona, però, che ritornò ad alzare le spalle per primo,  nonostante il peso schiacciante delle assenze di Damla e
Mihiriban , fu Metin.

Arrivò una mattina entrando nella nostra cucina e pretese che si tornasse alla vita di tutti i giorni.

<<Nessuno riporterà in vita la mia Damla e la cara Mihiriban ... Però noi abbiamo il dovere di non farle morire ancora ma di farle vivere in noi, nei nostri cuori, nelle nostre giornate... Ci saranno lacrime miste a sorrisi quando le ricorderemo... Saranno sempre e per sempre qui...>> disse portando la mano destra sul cuore.

Era colui che aveva perso di più ma fu sempre lui a risollevare tutti noi, compreso se stesso.

Lo aveva fatto anche quando, un anno prima di questa tragedia, morì il caro e vecchio Aziz.
<<Can promettimi di non lasciare mai la mano di Sanem... Metin, bada, te li affido...>>
E dopo aver sussurrato "seni çok seviyorum" , "ti amo tanto", alla sua Mihiriban, spirò.

E quando Metin capì che sia io che Can faticavamo ad accettare la nostra perdita, divenne per noi amico, fratello, genitore...
Siamo molto grati a Metin per esserci sempre stato anche quando, tempo addietro, fu allontanato da Can...

Adesso siamo tutti in aeroporto a salutare i miei genitori e Leyla ed Emre con Hülya che, ormai, è diventata una signorina  e non vede l'ora di trasferirsi a Parigi.

<<Mamma, papà mi mancherete...>> dissi loro mentre ci abbracciavamo forte prima di imbarcarsi per trasferirsi a Parigi con mia sorella e la sua famiglia.

<<Sanem... Non farmi aspettare troppo... Voglio essere una delle prime persone...>> sussurrò al mio orecchio Leyla mentre faticavamo a scioglierci dal  nostro abbraccio di commiato.

Avevo raccontato solo a mia sorella del mio piccolo sospetto.
L'indomani mattina sarei andata in clinica per effettuare gli esami di routine...

Sono seduta sul molo non distante dalla nostra tenuta.
Guardo la lettera che ho tra le mani: sono in dolce attesa!!

Dovrei essere al settimo cielo ma il medico mi ha detto che si tratta di una gravidanza a rischio, sono già di due mesi ma sono in gestosi...

Si avvicina Can, a cui ho chiesto di raggiungermi.
<<I gemelli sono con lo zio Metin, tranquilla, mio unico e solo amore...>>

Il suo leggermi dentro, il suo interpretare i miei silenzi, il suo infinito amore: cosa farei senza di lui? Lui è la mia stessa vita, non potrei vivere senza il mio Can...

Allungo la mano mentre apre la busta e tira fuori il foglio bianco al suo interno.
Il suo sguardo è fisso a leggere quello che c'è scritto.

<<A... Avre... Avremo un bambino... Un altro figlio Sanem!!!>>

Mi aiuta ad alzarmi mentre mi bacia e mi stringe ed io, delicatamente, asciugo con piccoli baci quelle lacrime espressione di una grande gioia!!!

Mi lascio cullare dal rumore delle onde del mare, scaldata dai raggi del sole.
Mi lascio andare tra le sue braccia...
Tutto intorno mi sembra irreale tranne il battito del mio cuore unito al battito del suo cuore...

Mi lascio andare, senza alcuna resistenza, stretta a lui...
Nei miei occhi ancora i suoi, sulle mie labbra ancora e sempre le sue, sotto le mie mani ancora lui...

E finalmente, sospesa tra paura e confusione, il mio cuore si lascia andare a questa inattesa felicità!

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