CAPITOLO 7

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Il sole caldo di Bursa fece capolino dalla finestra.
"Günaydın sêvgilim .. "
Cosa c'è di più bello che sentir sussurrare "buongiorno tesoro" dall'uomo che ti ha cambiato la vita rendendoti una persona migliore??

Eravamo arrivati a Bursa nella tarda serata di ieri.
Il camper aveva avuto un'avaria al motore così Can aveva deciso che l'avremmo lasciato a riparare qui e che saremmo rientrati a Istanbul con il traghetto che parte da Mudanya.
Da Bursa  saremmo arrivati a Mudanya in taxi portando con noi solo lo stretto necessario...

Eravamo in giro per questa incantevole città; ad un tratto tirai il braccio di Can, fermandomi.
Guardai i suoi occhi.
<<Ce la faremo a tornare a casa dai nostri figli, amore?>> chiesi un po' nervosa.

L'amore è capace di donare pace e serenità perché l'amore è dolcezza ma anche sicurezza.
È vero che ci sono alti e bassi, possono esserci momenti difficili e incomprensioni, ma se è Amore tutto svanisce sempre in un abbraccio.

Can mi strinse forte a sé.
<<Ce la faremo>> promise baciando la mia fronte.
<<L'importante è che tu non lasci mai la mia mano Sanem...>> disse mentre stringeva ancor più forte la mia mano tra la sua.

È il nostro unico desiderio quello di mantenere la promessa che ci siamo fatti anni addietro.
Ci siamo promessi di non separarci mai più, che avremmo lottato contro tutto e tutti per la nostra felicità!
Non è importante il giudizio degli altri, non sono importanti le difficoltà. Un giorno racconteremo ai nostri nipoti tute le nostre avventure.
Racconteremo loro che abbiamo deciso di passare insieme la nostra vita.
Perché il nostro è un amore vero, perché ci sosteniamo l'un l'altra, perché siamo fatti l'uno per l'altra...

<<Sanem... Rientriamo in albergo... Ho uno strano presentimento...>> mi disse Can.

Una strana inquietudine accompagnava Can ma mai avrebbe immaginato quello che sarebbe successo.

Sanem parlava davanti al nostro piccolo albergo con la proprietaria che aveva in braccio una bambina di circa due anni.
La bambina tese le sue braccia verso Sanem che l' accolse felice.
Il sorriso di Sanem sarà l' ultimo ricordo di Can di quella giornata...

I miei occhi erano due fessure: respiravo polvere e l'aria nei polmoni bruciava .
Tutto intorno un silenzio irreale mentre nella mia mente riecheggiava la voce di Sanem che diceva "Sen seviyorum Can"...
Non potevo muovermi, braccia e gambe bloccate.
Tutto intorno macerie e polvere.
E una certezza che spinse agli angoli dei miei occhi calde lacrime: Sanem aveva lasciato la mia mano...

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