Nico di sveglió di scatto, cercando di dimenticare il sogno appena fatto. Solo dopo si accorse di star urlando. Will Solace, che fino a poco prima stava dormendo beatamente, cadde dal letto, spaventato.
-Nico!
-S...Scusa... Un brutto sogno... Non volevo..
-Hey, non c'è problema.- Will si alzó in piedi e lo guardó preoccupato, poi controlló l'ora. -Sono le 8, ti va un caffè?
"Le 8!" -Will! Tu dovresti essere a scuola!
-Ehm... Oggi avevo un po' di professori assenti... Dovrei entrare alle 10 ma non ho voglia di stare li solo due ore per poi tornare a casa... Tornando a prima... Vuoi un caffè?
-S..Si, volentieri.
In cucina Nico trovó un biglietto firmato dal padre:
"Probabilmente quando ti sveglierai saró già a lavoro.
Ho avvisato il papà di Will e per lui va bene che il giovane Solace rimanga da noi per un paio di giorni, pur di farti riprendere.
Ti voglio bene, passa una buona giornata.
Ade
Ps: sta sera vorrei parlarti."L'ultima frase rese Nico alquanto perplesso e preoccupato, ma non lo diede a vedere.
-Hey, Will, mio padre ha detto che ha chiamato Apollo e che per lui va bene se stai qui da noi per un po'.
-Te pareva!- borbottó l'altro. -Pur di farmi tener d'occhio.
Nico sorrise, cosciente dello strano rapporto tra il giovane Solace e suo padre, e si mise a preparare il caffè per entrambi.
Pochi minuti dopo si ritrovarono seduti l'uno di fronte all'altro, con il tavolo della cucina a separarli, sorseggiando caffè.
-Cosa hai sognato, che ti ha fatto svegliare così?- chiese Will, rompendo il silenzio.
Nico gli raccontó cos'era successo nei suoi sogni, Will rimase pensieroso per alcuni minuti, poi esordì:- É un sogno assai strano... E di solito i sogni vogliono dire qualcosa.
-Che verrò soffocato dal dolore anche se cercherò di restare a galla?
-Che pensieri positivi di prima mattina, Di Angelo!
-Era una constatazione, non può voler dire molto.
Nico però non sapeva che se non si fosse svegliato da quel sogno, avrebbe scoperto che, a salvarlo, sarebbero arrivati due salvagenti. Uno blu e l'altro arancione, e rappresentavano una scelta che Nico avrebbe dovuto fare.
-Nico...- Will si fece ancora più serio.
-Sicuro che vada tutto bene?
-Io questo non l'ho mai detto.
-Hai bisogno di qualcosa?
-Will, solo di una pausa da tutto, per riordinare le idee.
-Ah.- sembrava triste di non poter aiutare il moro. -Allora vuoi stare da solo, presumo.
-No... Affatto. Ti... Ti va di vedere un qualcosa in tv?
Will sorrise e poco dopo si ritrovarono a guardare una delle tante puntate della serie televisiva di Sherlock Holmes, creata dalla BBC.
A mezzogiorno bussarono alla porta. Nico credeva fosse suo padre, ma quando aprì la porta, scoprì con sorpresa che sul pianerottolo c'era Percy. Il suo cuore fece una capriola.
-Hey, Nico!
-Perce! Che ci fai qui?
-Oh, se non mi vuoi me ne vado...
-Non ho detto che... Aspetta, che fai?- Percy abbracció il piccolo Nico.
-Ti abbraccio. Ho letto su un sito che le persone che subiscono una perdita devono essere supportate dagli amici.
-P.. Percy... Non dovevi disturbarti a venire per... Aspetta: hai appena citato Big Hero 6?
-Ehm.. Più o meno...- disse l'altro ridendo.
-Comunque-- Percy lo scostó dalla porta ed entró in casa.
-Ma certo... Entra pure, fa come se fossi a casa tua. E poi: non dovresti essere a scuola?
-Ppft! Sembri mia madre! E, comunque, ieri é passata una circolare che diceva che dovevamo uscire due ore prima oggi, quindi... Eccomi qui.
Will uscì dalla sala, incuriosito, e per poco non andó a sbattere contro Percy, che invece aveva intenzione di entrare in sala. -Ciao Solace!-disse Percy piuttosto confuso, poi si voltó verso Nico e alzó un sopracciglio con fare ammiccante. -Vedo che eri già in buona compagnia...
-Oh mio Dio, Jackson, piantala!
-Buongiorno Percy.- disse Will, trattenendo a stento le risate. -Ti assicuro che sono qui con buone intenzioni, probabilmente le stesse che hai tu.
Percy ammiccó:- Allora le tue intenzioni non sono affatto buone.- ma in realtá Percy provó una strana sensazione al petto, come se il fatto che Will fosse lì da prima di lui gli desse fastidio.
Nico avvampó e gli altri due si misero a ridere.
-Voi due...! Siete in combutta! Volete farmi venire una crisi esistenziale, dite la verità. Come se non avessi già abbastanza problemi di mio!- sbottó Nico.
-Oh, andiamo, siamo tuoi amici, vogliamo solo tirarti su il morale...-Inizió Percy.
-...E non farti pensare alle cose brutte.- Completò Will.
-E ora finite anche le frasi l'uno dell'altro! Che teneri! Se cercate il nome per un figlio penso che Nico andrebbe bene, giusto per commemorare un vostro caro amico che sta per morire di overdose di cretinate.- disse sarcastico.
-Ci siamo svegliato male!- commentò Percy sarcastico a sua volta.
-Oh, non sai quanto!- disse Will ridacchiando.
Nico alzó gli occhi al cielo. -Oh mio Dio, smettetela, per favore!
-Se ti dicessi che ho portato i biscotti e il tuo film preferito?
-Quale dei tanti?- Nico alzó un sopracciglio, come per sfidare l'amico.
-Quello del 50esimo anniversario di Doctor Who.
Lo sguardo di Nico si illuminò.
Poco dopo si ritrovarono tutti e tre seduti sul divano a guardare il film mentre mangiavano dei pop corn.
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Come foglie nel vento ~Solangelo~
FanfictionAmbientata nella vita di tutti i giorni e piuttosto tragica. Dal testo: "-Will...- mormoró Nico. -una volta mi dissero che la vita delle persone é come una foglia trasportata dal vento, e che prima o poi la corrente d'aria finirá, quindi bisogna pro...