Capitolo 10

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-Nico... Volevo... Volevo chiederti scusa.. Di certo non.. Insomma.. Non volevo farti soffrire di più di quanto tu stia già soffrendo e... Mi dispiace davvero tanto, l'ho realizzato solo oggi. É che... Non volevo rimenere deluso... Mi dispiace, mi dispiace tanto.

-Will Solace...- Nico scosse la testa, consapevole che l'altro non l'avrebbe potuto vedere.

-Nico, no. Non voglio commenti taglienti, voglio solo sapere: mi perdoni?

-.. Come posso rimanere arrabbiato con te? Sei sempre così impossibilmente tenero e premuroso.

-Oh, Nico!- l'altro stava esplodendo di gioia, dall'altro capo del telefono.

-Voglio vederti, Solace, dove sei?

-Per strada. Anzi... Se apri la finestra forse riesci a vedermi.

Nico si affacció alla finestra già aperta e vide una massa di capelli biondi che stava per attraversare la strada. Will lo salutó.

Mentre il giovane Solace stava camminando sulle strisce a metà della corsia, Nico vide una macchina che stava andando molto velocemente verso il biondo.

Non avrebbe fatto in tempo a frenare. -WILL, ATTENTO!- gridó.

Il ragazzo alzó la testa verso la finestra di Nico e poi guardó alla sua destra, da dove stava arrivando la macchina, e restó pietrificato.

I battiti di Nico accelerarono. -WILL! TOGLITI DI LI!

Poi ci fu l'impatto. Nico rimase pietrificato per alcuni secondi. Poi corse fuori dalla sua stanza. -Papà! Svelto, chiama un'ambulanza. Will... Will é stato investito.

Prese la giacca e corse giù dalle scale. Nel tempo che il giovane Di Angelo aveva impiegato a scendere le scale, alcune persone si erano fermate per prestare soccorso a Will. Avevano spostato il ragazzo sul marciapiede e qualcuno stava provando a rianimarlo. Il conducente della macchina che aveva investito Will, ovviamente, se l'era filata.

Nico si avvicinó, stordito, e si inginocchió vicino al biondo.

Poco dopo Will tossicchió e aprì gli occhi. La folla radunata attorno a loro tiró un sospiro di sollievo.

Nico guardó Will con rimprovero e tenerezza. -Will...

-Nico... Mi fa male tutto...

-In effetti non sei conciato benissimo.- infatti il biondo aveva un taglio sulla fronte, un labbro spaccato e, da come respirava, Nico capì che aveva anche qualche costola fratturata.

L'Ambulanza arrivó subito dopo che Nico finì di dire quella frase. Due infermieri lo misero su una barella e lo trasportarono all'interno dell'Ambulanza. Nico si sentì toccare una spalla e si giró. -Papà...

-Se vuoi vai con lui, io vi raggiungo tra poco.

-Grazie...- Nico salì sull'ambulanza e si sedette vicino a Will, prese una mano del biondo tra le sue. Durante tutto il viaggio Nico osservó il viso di Will, mentre un'infermiere gli turbinava intorno per medicare le ferite più raggiungibili e profonde prima che fosse troppo tardi.

Arrivati all'ospedale, portarono il giovane Solace in un corridoio, lasciando Nico fuori ad aspettare. Poco dopo arrivarono i suoi amici e suo padre. Jason gli si avvicinó e gli toccó una spalla, Nico lo abbracció:-Non... Non posso perdere anche lui.- sussurró Nico all'orecchio di Jason. -Non ce la farei. Maledetti pirati della strada vogliono togliermi anche lui.

Jason gli accarezzó la schiena. -Andrá tutto bene, Will ce la farà.- sussurró Jason di rimando.

Dopo quelle che sembrarono ore, permisero a Nico e agli altri di seguirli per andare nella stanza di Will. I ragazzi fecero entrare Nico, rimanendo fuori.

Il biondo era steso sul letto, con la testa fasciata, dei punti sul sopracciglio e un braccio e una gamba ingessati, quest'ultima era appoggiata ad un cuscino.

Nico gli si avvicinó e notó che era sveglio. Will gli sorrise:- In effetti si, sono conciato male.

-Sei un'idiota.- disse Nico sorridendo mentre le lacrime gli rigavano il viso.

-Dai Nico, non piangere. Non ti libererai di me per uno stupido incidente d'auto.

-Nessuno ti ha mai insegnato che si guarda prima di attraversare la strada?!- disse Nico con tono di rimprovero.

-Beh... Me ne sono dimenticato... Nella mia testa c'eri solo tu in quel momento.- gli sorrise Will.

-Sei impossibile!- disse Nico sorridendo. Poi lo bació. Il primo bacio serio della sua vita. Nico cercó di essere delicato: Will aveva un labbro rotto, ma al biondo evidentemente non importava, perché trasse il moro a sé fino a quando sentirono qualcuno schiarirsi la voce. Nico si staccó velocemente e alzó lo sguardo su suo padre. Stranamente non era irritato o altro: stava sorridendo.

-Avete fatto pace, vedo.- rise, poi tornó serio e spostando lo sguardo sul biondo. -Will, Will, Will... Io come lo spiego a tuo padre che sei stato investito?

-Figuriamoci se gli importa!- disse irritato l'interpellato.

-A me importa eccome!- disse una voce proveniente dalle spalle di Ade. L'uomo si spostó, lasciando lo spazio ad un'altro: alto, biondo come il figlio, gli occhi azzurro cielo, splendenti, i denti tanto bianchi da essere acciecanti e la pelle leggermente abbronzata.

-Will...- l'uomo sospiró. -Come posso dimostrarti che ti voglio bene, che mi importa di te?

-Essendo presente?

-Lo sai che il mio lavoro non me lo permette...

-Già, il tuo lavoro....

-Will... Io ti voglio bene più di ogni altra cosa.

Ade sussurró all'orecchio di Nico:-Questo é un momento privato, usciamo.- I due Di Angelo uscirono dalla stanza. A Nico dispiaceva lasciare Will, ma in quel momento doveva far chiarire i due Solace.

Appena tornato dai suoi amici, che si erano spostati poco lontano dalla camera di Will, rispose subito alla muta domanda che aleggiava nell'aria:- Sta bene, é un po' ammaccato ma sta bene.

-Ora puoi dirci come cavolo ha fatto a essere investito?- fece Percy. Nico raccontó l'avvenuto e sul gruppo caló un silenzio orribile.

-Beh... Avrebbe potuto conciarsi peggio.- disse Leo dopo che Nico ebbe raccontato le attuali condizioni di Will.

Qualche secondo dopo Apollo Solace uscì tristemente dalla stanza del figlio, avvicinandosi ad Ade; Nico mise la testa nella stanza e vide che Will era seduto a braccia incrociate sul letto, mentre guardava un punto impreciso della stanza. -Will? Possiamo entrare?

Il biondo gli sorrise. -Certo. Entrate.

La folla di amici entró nella stanza e Will rimase lievemente stupito. -Come mai tutta questa folla per me?

-Perché gli amici di Nico sono amici nostri.- sorrise Jason.

-E poi perché probabilmente diventerai cognato-o-qualcosa-di-simile di Hazel e Frank.- rise Leo. Frank gli tiró una gomitata sul braccio. -Hey!

Come foglie nel vento ~Solangelo~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora