Era notte.
Le stelle brillavano in un serale cielo di Agosto ; Il vento caldo soffiava leggero solleticandomi i capelli ; La luce della luna si rifletteva sul piccolo laghetto elfico .
La solitudine mi era sempre piaciuta.
Credevo che, in solitudine, si potesse riflettere veramente senza paura di essere giudicati.
Ad un tratto mentre ripercorrevo mentalmente tutta la mia lunghissima esistenza ,sentii una lieve serie di passi provenire da dietro di me.
Le falcate erano lunghe e leggere come se la pianta dei piedi sfiorasse la terra.
Inspirai e mentre avvicinavo lentamente la mano alla mia spada sentii quella presenza dietro di me prendere una freccia dalla faretra ed incoccarla.
Alzai lentamente le mani in segno di arresa .
Conoscevo fin troppo bene quel passo e quelle frecce.
Mi alzai in piedi e, quando mi fui voltata, i miei occhi si incatenarono a quelli dell'elfo difronte a me. Le sue iridi erano di un azzurro penetrante che ti leggevano l'anima, così chiare come un raggio di sole e allo stesso tempo così fredde come un blocco di ghiaccio.Beh c'è da dire che quello che mi trovavo davanti non era un elfo qualunque, ma oramai lo conoscevo da così tanto tempo che era come un fratello per me. Era semplicemente Legolas e non il principe degli elfi . Aveva una strana mania per i suoi capelli : se qualcuno glieli avesse toccati sarebbe di certo morto . "Chi tratta bene i propri capelli mostra di essere una persona migliore e poi è più principesco" mi aveva risposto quando da piccoli giocavamo insieme e, per sbaglio, lo avevo urtato tagliandoli la punta di una biondissima ciocca.
"Cosa ci fai fuori a quest'ora Tauriel ?" chiese lui curioso, squadrandomi da capo a piedi . "Riflettevo " risposi con i pensieri di prima che ancora farfugliavano nella mia testa. Cercai in tutti i modi di non fargli capire che stavo male, perché quando stai male le persone che ti vogliono bene si preoccupano per te e smettono di sorridere .E io tengo troppo a chi voglio bene per farli preoccupare. Non volevo farli preoccupare, non volevo che il loro sorriso sparisse come aveva già fatto da tempo il mio. Raramente avevo visto Legolas sorridere, ma in quelle sporadiche occasioni sembrava che un angelo fosse sceso in terra e il suo viso pallido si tingeva di rosa. "Ti serviva qualcosa ?" chiesi io dopo qualche attimo di silenzio "No ti stavo solo cercando" Legolas mi stava cercando e non era perché un branco di orchi aveva invaso il reame e non era perché un nano stava tagliando un nostro albero ?!?! Cosa stava succedendo ?"Perché mi cercavi ? " domandai io alla fine soffocata dai dubbi e dalle domande "volevo passare un po' di tempo con te " disse tutto d'un fiato. Ok la situazione si stava facendo strana" e poi ti volevo informare che mio padre ti ha promosso a capo della guardia reale "mentre terminava la frase i suoi occhi sorridevano. Non ci potevo credere! Ero stata promossa a capo della guardia !?!ero talmente tanto contenta che per un momento mi dimenticai che non ero sola. Talmente presa dalla felicità non mi resi conto che mi ero fiondata ad abbracciare Legolas. Appena me ne accorsi indietreggiai. Non era da me ; non era da me emozionarmi tanto. Non era da me far vedere le mie emozioni e soprattutto non era da me abbracciare qualcuno specie se quest'ultimo era Legolas. Lui evitava il contatto fisico e non si apriva con nessuno. "Scusa" risposi impacciata "Non fa niente tranquilla. Comunque sono contento per te " Era raro che Legolas esprimesse le proprie emozioni ."Comunque... se ti va di festeggiare... domani arriva Gimli per fare una visita ed è risaputo che i nani bevono molti alcolici ... e... beh ecco...insomma...noi domani andiamo alla locanda a bere qualcosa... mi chiedevo se ti andasse di venire" COSAAAAAA!!!!!!!!! Quel giorno non smettevano di succedere cose strane.
1-Legolas ha espresso delle emozioni
2- ho abbracciato senza motivo sensato Legolas
3- sono stata promossa
4-Legolas ha balbettato
Cosa stava accadendo? Beh non sapevo che dire aprii la bocca per parlare ma ciò che uscì fuori fu solo un flebile "grazie". Lui annuì e poi mi domandò" Quindi domani ci sei pure tu per andare alla locanda? " Io annuii privata improvvisamente del dono della parola. " Grazie mille; Se quel nanerottolo sviene non so come riportarlo a palazzo. Pesa come un cinghiale ma non c'è bisogno che lui sappia questo dettaglio. Sai i nani ci tengono alla linea " scherzò lui mentre mi dava una sgomitata su un fianco "Ahio" commentai ironica. "Vedo. Ci tengono così tanto che bevono birra tutto il giorno e mangiano salcicce tutte le sere " risposi io. " A domani allora " sussurrò lui " A domani Legolas "
Poco dopo tornai in camera e mi misi a dormire; o perlomeno ci provai .
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Spazio autrice:
ciao, avevo questa storia nelle bozze da tanto. Non sono sicura se la finirò e nemmeno di quanto sarò costante nel pubblicare ma spero vi piaccia <3. Un bacio dalla terra di mezzo
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Sguardi
Fanfiction"Tu per me vali più di qualsiasi cosa al mondo e se per poterti vedere felice dovessi andare all'inferno lo farei così da vantarmi coi diavoli di aver visto il paradiso senza mai esserci stato perché tu per me sei più speciale e bella del paradiso "