8-Gita

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Il mattino dopo mi svegliai come se fossi riemersa da un sogno meraviglioso.
Il mio primo pensiero, il mio meraviglioso primo pensiero, era rivolto a quell'elfo che mi aveva fatto battere il cuore all'impazzata senza farlo fermare e che la sera prima, come in un sogno, mi aveva baciata. Non riuscivo ancora a crederci e quando mi svegliai mi dovetti dare un pizzicotto per verificare che tutto fosse accaduto veramente  continuando però a dubitare che fosse tutto vero.
Il sole mattutino rallegrava la mia stanza  facendola svegliare da un meraviglioso sonno. Il letto si affacciava su delle arcate in marmo dalle quali si accedeva, attraverso una porta di vetro, all'ampio balcone dove certe volte mi sistemavo per passare il tempo.
L'ampia balconata era recintata da uno spesso muretto in marmo  bianco decorato con qualche vaso pieno di fiori rosa profumatissimi.
Al centro dello spiazzo si trovava un tavolinetto per due persone dove, in giorni estivi di qualche anno prima, avevo stracciato Legolas a scacchi anche se lui non lo voleva ammettere.

Notai poi, con mia grande sorpresa, che sul comodino c'era una lettera firmata 
Lego scritta con la sua meravigliosa grafia.
Buongiorno e buon compleanno :)
Ho sbirciato in cucina e Ainwen ha fatto la sua torta ai frutti di bosco.
Io tra poco vado a fare colazione con Gimli. Se non mi dovessi trovare lì sarò nelle stalle.
Prepara uno zaino per la giornata. Ho un'altra sorpresa/regalo per te :)
Ti voglio bene ♡
                                                                                                                                                         Il tuo principino
                                                                                                                                                     dalle orecchie a
                                                                                                                                                         punta

Mentre leggevo quella lettera mi si scaldava il cuore eppure, nonostante la mia mente fosse occupata nel leggere la lettere, fui pervasa dalla voglia di sapere che cosa avesse pianificato Legolas .

Mi vestii di fretta e preparai lo zaino per la giornata. Al suo interno misi, però, anche i miei pugnali.  Non sapevo bene il perché ma avevo come la strana sensazione che sarebbe accaduto qualcosa per il quale mi sarei dovuta tenere pronta.

Accantonai il pensiero e scesi al piano di sotto per fare colazione ma non vi trovai né Legolas né Gimli.  Feci colazione e mi diressi allora, con lo zaino in spalla, verso le stalle alla ricerca di quel principino.

Lo vidi seduto su di una trave di legno intento a rileggere un pezzo di carta che aveva in mano . Fissava quel foglio con fare malinconico perso nei suoi pensieri come se stesse avendo un déjà-vu.

Feci un passo nella sua direzione e allora lui si accorse di me . Scese dalla trave di legno e si voltò verso di me "Buongiorno e buon compleanno" mi salutò col sorriso negli occhi poi, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno nei paraggi, mi diede un veloce bacio sulle labbra .

"I cavalli sono sellati ed il cibo è pronto, carica per questa avventura?" chiese lui mentre finiva di chiudere l'ultima sacca col cibo e sistemarla in groppa al cavallo "Come posso essere pronta a qualcosa che non so neanche che cos'è ? Ma se intendi a livello di zaino e vestiario sono pronta, ma a livello psicologico non so veramente cosa aspettarmi" risposi io scherzando mentre montavo a cavallo "Allora dove mi porti di bello ?" chiesi curiosa mentre lui saliva in groppa al suo cavallo "è una sorpresa Tauriel, se te lo dicessi la rovinerei; ma se proprio ci tieni sappi che non è molto lontano da qui e che certamente non ci sei mai stata" rispose lui in un ghigno poco promettente.

Viaggiammo per quasi mezz'ora tra i ruscelli e gli alberi di bosco atro ma finalmente giungemmo in una radura in mezzo al nulla.

Era uno spiazzo circolare con al centro un'enorme albero sulla quindicina di metri con le foglie rossastre ed i fiori blu notte intorno al quale aleggiavano delle farfalle color glicine. Il sole illuminava la bellissima radura  di un giallo tenue e familiare rendendo lo spazio intimo e accogliente. Era così bello da mozzarmi il fiato " Legolas è ... è ... " non riuscii a terminare la frase dallo stupore mentre rimanevo a bocca spalancata davanti a tutta quella bellezza "è semplicemente magnifico e bellissimo come il sottoscritto? Sì lo s " completò la frase lui ridendo ed indicandosi con fare vanitoso. Certo che una vecchia zitella è meno vanitosa "Vedo che non hai lasciato il tuo enorme ego a casa" ridacchiai dandogli un gomitata sul fianco . Sin da piccoli quello era stato il nostro modo di prenderci in giro. Prendemmo gli zaini ed iniziammo ad arrampicarci su quell'albero immenso e maestoso. Quando fummo più o meno a metà dell'interezza dell'albero vidi che tra i rami si trovava una tavola di legno  grande abbastanza da ospitarci  e reggerci entrambi. Ci accampammo lì e quando fu tutto sistemato lui mi baciò "Desideravo farlo da quando mi sono svegliato" disse lui mentre si metteva a sedere vicino a me. Poggiai la testa sulla sua spalla mentre lui mi circondava con il suo braccio. Quel contatto umano mi faceva stare bene coma mai prima dall'ora e mi sollevava l'animo e mi riempiva la mente, mi migliorava. Quel contatto umano per me era la mia ancora di salvezza, il mio porto sicuro in un mare calmo. Mentre mi lasciavo cullare dal profumo di Legolas un pensiero mi scosse l'animo. E se il re non avesse accettato il nostro rapporto? E se ci avesse impedito di stare insieme? 



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Miei cari lettori, scusate se non mi sono fatta viva per un po' però ho avuto molto da fare. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo


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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 29 ⏰

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