4-sentimenti

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Erano ormai le 7 del mattino, la sveglia stava suonando sul comodino.
Io non avevo dormito nemmeno un minuto e le parole di Legolas mi risuonavano in testa.
Scesi svogliatamente le scale e andai a fare colazione.
Strisciavo i piedi per terra mentre una delle mie due palpebre stava per chiudersi. Riponevo tutte le mie speranze nella caffeina , certa che se non avessi bevuto neanche una goccia di quel liquido sacro mi sarei di buttata dal balcone.
Entrai nel salone mi sedetti e iniziai a servirmi. Ero talmente assonnata che non mi ero nemmeno resa conto che Gimli era entrato sedendosi di fronte a me e adesso mi stava fissando.
"Buongiorno Tauriel. Dormito bene? " chiese mentre si versava del caffè bollente. "Sì ho dormito molto bene grazie" mentii sfacciatamente. La mia era una risposta di circostanza palesemente falsa dato che non avevo mai avuto chissà quali doti attoriali e visto che avevo delle occhiaie spaventose. In quel momento entrò nel salone anche Legolas che inaspettatamente si sedette accanto a me. "Buongiorno principe come state? " chiesi tenendo un tono formale. Non sapevo bene cosa significasse il suo farfuglio della sera prima ma ero certa di una cosa :dovevo stare calma. "Non molto bene a dire il vero. Stanotte non ho chiuso occhio" confessò lui per poi incatenare i suoi occhi ai miei ed iniziando a parlare in elfico mi chiese " Tauriel che succede ti vedo strana"  abbassai lo sguardo "Niente. Sto benissimo. Non so a cosa tu ti riferisca" risposi spudoratamente mantenendo l'elfico. Se non fosse che sono capo della guardia, il re avrebbe avuto un motivo per farmi imprigionare per almeno due giorni. "Tauriel non mentirmi. Lo vedo dal tuo sguardo che qualcosa non va. Lo sai che di me ti puoi fidare . Io ti voglio bene e sono preoccupato " Parlò tutto d'un fiato . Quel suo modo di fare mi faceva sentire bene. Quel suo insolito modo di fare mi faceva sentire amata come mai ero stata in vita mia. Ed era proprio questo il problema. Era da un po' di tempo che avevo iniziato a provare qualcosa di più forte dell'amicizia nei confronti di Legolas ed ero terrorizzata da ciò che questo poteva comportare. Non l'avrei definito amore, ma quel sentimento mi attanagliava il cuore. Se lui non avesse ricambiato sarebbe cambiato tutto il nostro rapporto e non potevo permettere ad uno stupido sentimento di rovinare il rapporto con la persona più cara che avevo nel mondo. "Ti ho detto che sto bene Legolas. Fidati di me. Sono solo stanca" risposi infine, tornando a mangiare mentre Gimli, che come al solito aveva capito tutto, spezzò il silenzio con una battuta.

Passai la mattinata a perlustrare i confini del regno e rientrai per il pranzo.
Mentre stavo nelle stalle a curare il mio cavallo ripensai alla sera prima ed un brivido mi corse lungo la schiena. Senza rendermene conto, passai molto tempo a fissare il cavallo senza muovermi, perseguitata da quel pensiero che mi aveva tenuta sveglia tutta la notte e che ora mi stava provocando un mal di testa incessante. All'improvviso sentii qualcuno sfiorarmi la spalla destra. Mi voltai e d'istinto afferrai  la spada. Quando però scorsi quei suoi occhi glaciali mi tranquillizzai.
"Mi ha spaventato, principe " gli dissi cercando di essere il più distaccata possibile mentre la maschera da persona senza sentimenti mi scivolava sul viso.
"Tauriel per favore possiamo parlare?" mi chiese lui mentre io mi ero rigirata a sellare il cavallo dandogli le spalle.
"Lo stiamo già facendo" Risposi freddamente. Gli volevo bene e ci tenevo a lui così tanto che non volevo complicargli la vita per una mia stupida emozione. Non potevo permetterglielo.
"Cosa ho fatto di male? " chiese lui avvicinandosi pericolosamente a me, provocandomi una vampata di calore che mi tinse le guance di rosso, ed io sono grata che non riesca a vedermi.
"Più che altro cosa non hai detto " risposi io trovando il coraggio di girarmi a guardarlo.
La luce solare che filtrava attraverso le finestre illuminava la stanza e, passando attraverso i capelli di Legolas, li rendeva del colore del grano .
Lui mi fissava con il volto stranito e confuso di chi evidentemente  non capiva di cosa stessi parlando "Legolas ieri sera sei venuto in camera mia a parlarmi ma non hai finito una frase e avevo come l'impressione che tu volessi parlarmi di qualcosa di importante ma poi hai fatto finta di niente e te ne sei andato via senza neanche guardarmi in faccia! " gli urlai mentre inconsciamente una lacrima salata bagnava la mia guancia " mi hai ferito Legolas "

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