Legolas pov :
"Mi hai ferita Legolas!" mi urlò contro lei con gli occhi lucidi -cazzo! giuro che quando vedo Gimli lo picchio !- pensai . La sera prima, ovviamente ubriaco, mi era passata per la mente l'idea di andare da Tauriel e dichiararmi ma non pensavo che lo avessi fatto e detto o perlomeno che ci avessi provato. "Che cosa volevi da me ieri sera ? Cosa volevi dirmi? Perché ti posso giurare che se era una cazzata di picchio fino a che non mi pregerai di fermarmi!" chiese lei mentre qualche lacrima amara le rigava il viso. Mi faceva stare male vederla soffrire ; lei era una delle cose più care che avevo al mondo e non potevo permettermi di perderla "Tauriel io ... ero ubriaco...io non...non...non mi ricordavo nemmeno che ieri sera fossi venuto a parlarti fino a qualche minuto fa" confessai sperando che mi avrebbe capito "Scusami. Io non volevo ferirti . Io tengo a te più di quanto tu non immagini " dissi mentre lei abbassava il capo e si metteva a giocherellare con le unghie distogliendo i suoi meravigliosi occhi verde smeraldo dai miei. "Mi perdoni lei, Sua altezza "rispose con voce chiara , gelida come se al posto del cuore ci fosse stata una lastra di metallo. "Tauriel tu non hai colpe "la consolai mentre con due dita le sollevavo il mento per guardarla negli occhi .
Si dice che il sole va dai belli ed era proprio vero . Era talmente tanto bella che per una manciata di secondi l'unica cosa che potevo fare era sospirare ed osservarla attonito . I suoi occhi verdi, ora lucidi, si sposavano perfettamente con i suo capelli rosso-ramato che, a contatto con la luce sembravano prendere vita. Se fossi stato un musicista o un grande scrittore o un artista lei sarebbe di certo stata la mia musa ispiratrice e le avrei dedicato migliaia e migliaia di opere." E poi mi chiami per nome ma mi dai del lei " scherzai. Volevo vedere il sorriso tornare ad illuminarle il volto, perché quando lo faceva sembrava un angelo sceso in terra ed io mi ricordavo del suo sorriso quando la notte non riuscivo a chiudere occhio, tormentato da brutti pensieri. Lei c'era sempre per me, per indicarmi la via di casa, come un angelo custode che vegliava su di me. E cavolo se l'amavo per questo.
Tauriel pov :
-Stupida, stupida, stupida! Era ubriaco idiota!- pensai. Mentre mi auto maledicevo in tutte le lingue che conoscevo tenevo lo sguardo fisso per terra. Ad un tratto sentii il tocco leggero delle sue dita sul mio volto . La sua pelle morbida e candida, quelle sue unghie curate e le mani pulite che tante volte avevo sognato e aspettato. Quel semplice tocco, quella semplice azione di sollevarmi il volto, quel suo sguardo mi facevano impazzire. Quando sollevai lo sguardo i miei occhi si incatenarono alle sue iridi e rimasi, come sempre del resto, incantata dai suoi occhi "E poi mi chiami per nome e mi dai del lei" scherzò lui mentre sfoderava uno dei suoi migliori e sporadici sorrisi. Non potei resistere a quello sguardo allegro e lievemente impacciato. Sorrisi come mai prima di allora. "Tauriel ti ricordi che giorno è domani giusto?" mi chiese speranzoso e quasi euforico come se avesse dimenticato il nostro discorso di prima. Sinceramente non ne avevo la più pallida idea "No ; ma che giorno è ?" chiesi io soffocata dalla curiosità . Lui mi guardò come se avessi detto la più grande cazzata della storia della terra di mezzo. "Tauriel! è il tuo compleanno !" esclamò lui a bocca aperta. Io in realtà non volevo festeggiare il compleanno. Non me lo ricordavo neanche per quanto poco ci tenessi. Ma, in quanto ero cresciuta a palazzo come se fossi la figlia acquisita del re, ogni mio compleanno veniva festeggiato cosa che mi dava veramente fastidio. Mi urtava nell'animo. Non me lo ricordavo mai anche perché non ne trovavo il bisogno, la trovato una cosa futile e priva di senso. "Tanto so già che come tutti gli anni, anche se ti dico che non serve, mi hai fatto un regalo. Allora si accettano anticipazioni" chiesi furba con un sorriso a trentadue denti. Non mi piaceva festeggiare il compleanno ma i regali di Legolas erano sempre meravigliosi e quindi ero curiosa. "Quest'anno voglio l'effetto sorpresa quindi non ti dirò niente " rispose lui evasivo non lasciando penetrare la minima emozione "Comunque sono le due ed io ho una fame mortale quindi che ne dici di andare a pranzare? Ho saputo da Ainwen che ha cucinato il suo mitico purè" Okay dovevo ammettere che anche se non ero molto avvezza a mangiare il purè di Ainwen era davvero fantastico "Facciamo a gara a chi arriva prima in sala da pranzo come quando eravamo bambini?" chiesi io mentre, astutamente, posizionavo un elemento 'inciampo', come li chiamavo io, per rallentarlo. "Okay " disse lui con un sorriso furbo, totalmente allo scuro delle mie intenzioni. "Tre...due.... uno...VIA!" urlai mentre lo depistavo dandogli una gomitata allo stomaco facendolo così cadere nella mia trappola. Dopo tutti quegli anni non aveva ancora imparato. Ci cascava ogni volta come un imbecille ed io me la ridevo di gusto.
STAI LEGGENDO
Sguardi
Fanfiction"Tu per me vali più di qualsiasi cosa al mondo e se per poterti vedere felice dovessi andare all'inferno lo farei così da vantarmi coi diavoli di aver visto il paradiso senza mai esserci stato perché tu per me sei più speciale e bella del paradiso "