t w o

113 4 4
                                    

Dopo aver cercato disperatamente un parcheggio libero ne trovo miracolosamente uno.
Faccio ancora fatica a parcheggiare in modo perfetto quindi cerco di calcolare bene lo spazio che mi serve per entrarci. Vedo improvvisamente una macchina nera essere più abile di me e parcheggiarsi in 3 secondi contati nel MIO parcheggio.

Maledizione.

Abbasso il finestrino e urlo all'uomo in giacca e cravatta sceso dalla macchina: << Davvero? Sapevi benissimo che mi stavo parcheggiano io!>>

<<Oh scusa, per la prossima volta cerca di essere un po' più veloce>> mi sorride e mi saluta con la mano.

Maledetto arrogante.

<<Vaffanculo!>> urlo.

Vedo l'uomo girarsi e sorridermi arrogantemente mentre chiude la sua macchina a chiave schiacciando un tastino del telecomando della macchina.

Dio fammi mantenere la calma, fammi mantenere la calma.

Faccio un bel respiro profondo e tiro su il finestrino.
E come se Dio mi avesse ascoltata vedo una signora dirigersi verso una macchina più avanti, liberado il parcheggio.

Guardo il cielo e sussurro un: <<Grazie.>>

Mi muovo a inserirmi nel parcheggio e ci riesco al primo tentativo. A quanto pare devo essere innervosita per parcheggiare bene.

Scendo dalla macchina, prendo la mia borsa e mi dirigo verso l'università.
Avendo già studiato per bene com'è fatta l'università so come arrivare all'aula del corso di inglese.

Alexia potresti rallentare sei in anticipo di 10 minuti.

Ascolto la mia testa e rallento la mia camminata verso la classe.
Quando arrivo all'aula vedo che non c'è ancora nessuno, ne approfitto per sedermi nei posti davanti.

Tiro fuori il mio macbook dalla borsa e preparo tutto per iniziare a prendere appunti impeccabili.
Vedo entrare qualche alunno e prendere posto.

Mentre dò un'occhiata al computer, una voce famigliare mi distrae.

<<Buongiorno alunni, sono il vostro professore del corso di inglese. Potete rivolgervi a me chiamandomi prof. Peters>>

Alzo la testa e immediatamente incrocio lo sguardo con l'uomo di stamattina.

Sì, quello che ho mandato a fanculo.

Sento immediatamente un nodo in gola, non so se posso definirla nausea o voglia di sotterrare la mia testa come un struzzo per terra.
Non riesco a immaginare la mia faccia in questo momento.

L'uomo sorride e abbassa la testa alla cattedra sistemando i suoi fogli.

Questo vuol dire che non verrò espulsa dall'università il primo giorno?

Durante tutta la lezione ho tenuto gli occhi incollati al computer, era il momento più imbarazzante della mia vita.

Volevo nascondere la mia testa dietro il macbook ma era un po' impossibile dato che ero in prima fila.

<<Per la lezione di domani vorrei che preparaste un discorso di presentazione, mi interessa conoscere i miei alunni>>

Con la punta dell'occhio riesco a vedere gli occhi del prof. Peters su di me.

Voglio scappare dall'aula.

Prof. Peters {Evan Peters}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora