<<NO, si figuri.>> dico cercando di evadere i suoi occhi scuri.
<<Oh per me non c'è problema, abito a due passi da qui>> insiste.
Il mio cervello dice no, ma le farfalle nello stomaco urlano sì.
<<Allora se insiste, andiamo>> dico cercando di sembrare tranquilla, spero davvero di riuscirci.
Mi dirigo verso l'uscita del ristorante e aspetto il professore, guardo il tavolo dov'era seduto pochi minuti fa e la donna non c'era più.
Sento una mano sulla mia schiena invitandomi ad uscire e immediatamente una scossa elettrica percorre la mia colonna vertebrale.
Ma cosa mi sta succedendo?
<<Prego>> dice il professore aprendo la porta.
Camminiamo lungo la strada verso casa mia lentamente, uno a fianco l'altro.
<<Da quando ti sei trasferita in questa zona?>> rompe il silenzio.
<<Oh, da poco. Un mese.>>
<<Non ti ho mai vista prima>>
<<Non esco molto, mi piace stare nel mio piccolo appartamento>> mi giro a guardarlo e solo adesso noto il suo neo sulla punta del naso.
<<Capisco, vivi da sola?>> chiede incuriosito.
<<Sì, mio padre ha trovato l'appartamento e mi aiuta a pagarlo finché non finisco gli studi.>> rispondo con scioltezza, perché gli sto raccontando queste cose?
<<Ottimo>>
Senza rendermene conto siamo arrivati.
<<Siamo arrivati>> dico sorridendo <<Grazie di avermi accompagnata>>
<<Figurati, io abito nel palazzo in fondo alla strada>> dice segnalandolo.
<<Vuole salire a bere un caffè?>> chiedo senza pensarci.
Cos'hai appena chiesto Alexia? STAI BENE?
Me ne pento subito e non so come comportarmi.
Odio i miei impulsi.
<<Scusi non volevo essere inappropriata, è solo che fa freddo e mi è...>>
<<Volentieri>> risponde interrompendomi.
Mi guarda in modo divertito, si vede che sono in imbarazzo e so che lui si gode questo momento.
<<Ok>>
Entriamo e aspettiamo l'ascensore... Devo salire con lui in un ascensore ben 7 piani?
Cerca di mantenere la calma.
<<Hai detto che hai finito la presentazione per domani?>> chiede interrompendo il silenzio per me abbastanza imbarazzante.
<<Sì, spero di essere in grado di soddisfare le sue aspettative>>
Saliamo nell'ascensore.
<<Oh, non ho dubbi Signorina Jimenez>> sorride divertito.
Appena si aprono le porte mi dirigo all'appartamento e tiro fuori le chiavi dalla borsa e per qualche motivo non riesco ad aprire.
Il professore inizia a ridere <<Vuoi una mano?>>
Mi giro imbarazzata e sorrido. <<No, c'è la faccio da sola>>
Dopo il terzo tentativo riesco ad aprirla.
Non mi è mai successo e proprio oggi con lui doveva succedere.Si vede che sei nervosa Alexia.
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Prof. Peters {Evan Peters}
FanfictionAlexia Jimenez inizia un nuovo capitolo della sua vita: la vita universitaria. Con il suo carattere forte e deciso vuole completare i suoi studi senza avere distrazioni, com'è ben riuscita a fare fino ad adesso. Evan Peters, un uomo elegante ed aff...