Non so come descrivere il rapporto tra me e Alex dopo quel bacio. Diciamo che è rimasto invariato,soprattutto non c'era imbarazzo,e questo mi rasserenava. Io e Alex abbiamo cominciato a uscire più spesso rispetto a prima. Quel giorno dovevo andare a casa sua,anche per evitare di stare con mio padre... era venerdì,quindi rimanevo a dormire da lui,come ai vecchi tempi.
Dire che spinsi le ore era dire poco,avevo tanta voglia di vederlo,era pur sempre il mio migliore amico,quasi come un fratello. Uscì da scuola a bomba,come mai avevo fatto. Tornai a casa,mangiai,preparai le cose da portarmi per andare a dormire da Alex,e andai da lui. Arrivai dopo poco tempo dinanzi alla sua porta della sua modesta casa. Ero euforico,e capì che lo era anche lui,senza un apparente ragione. E ci tengo a sottolineare la parola "apparente", perché dietro a quell'euforia si celano tante di quelle spiegazioni da far girare la testa. Era come sempre,ma c'era un'aria diversa,non in maniera negativa,ma si percepiva che qualcosa stesse cambiando. Ignorammo entrambi l'aria che c'era tra di noi,e andammo in camera sua e giocammo alla play e parlammo fino a ora di cena,dove Alex ha cucinato. Sapeva del brutto rapporto che avevo con il cibo,quindi mi ha chiesto cosa preferivo mangiare,ma la mia risposta tardò così tanto da fargli capire che non sapevo cosa rispondere. Improvvisò. Io nel mentre apparecchiavo. Dopo una ventina di minuti mise in due piatti,uno grigio e uno azzurro, delle patatine e dell' insalata che formavano la faccia di un topo nel mio piatto,e nel suo quella di un gatto. Buffo. E lì Alex mi regalò un sorriso che mi destabilizzò del tutto. Fu come aver annusato un profumo troppo potente da stordirti. Fu come droga. Eravamo vicini,così tanto che mi persi nei suoi occhioni azzurri, e persi la ragione. Lo baciai come se fosse ossigeno,come se fosse vita,come se fosse la persona adatta a colmare quell'enorme vuoto che stava dentro di me. La situazione degenerò in fretta,così tanto da non capire nemmeno quando ci siamo arrivati nella sua stanza. Lui mi tolse la maglia,e io feci lo stesso a lui. Poi mi tolse i pantaloni e io glieli tolsi a lui. Così facendo con il resto dei vestiti,rimanemmo come mamma ci ha fatti. Tutto d'un tratto,la foga con cui ci stavamo baciando, svanì. Alex: "Giorgio,sei sicuro?..." e io risposi di sì,con una sicurezza che solitamente non mi apparteneva. Successe. È stata una dichiarazione di amore,ma senza le parole, e non c'è cosa migliore di questa. Sentì il suo sentimento,la sua pazienza e la foga con cui mi voleva,il desiderio. E nel mio petto si accese una fiamma indomabile,che nessuno al mondo avrebbe mai potuto spegnere,nemmeno se fossi morto.
Guardavo le stelle,e pensavo alla magia della nottata,che quelli eravamo noi. Non so dire di preciso tutte le emozioni che ho provato quella notte,ma so solo che alcune sono inspiegabili; si provano e basta. Ma senti come se tu stessi toccando la magia e strade del tutto nuove. Quella notte mi è servita a capire ancora meglio che Alex non era solo un amico,era di più.
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The music ends where we start
Roman d'amourLa vita di Giorgio non è semplice,e non è composta da problematiche comuni tra adolescenti. Tuttavia,Giorgio non ne fa un dramma,ci convive come ha sempre fatto da quando era piccolo. Giorgio dopo una grossa delusione riuscirà a trovare una persona...