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19:30
Cazzo,sono in ritardo.
Faccio la doccia,mi asciugo e al momento di vestirmi mi rendo conto che non so cosa indossare. Ettore mi ha detto che ci possiamo vestire come vogliamo,quindi ho frettolosamente optato per un jeans chiaro,maglia della nike Bianca e Air Force one, rigorosamente, bianche. Mi viene a prendere lui dato che abito in culo al mondo e mia madre non mi sembra affatto in condizioni di accompagnarmi. Vado in bagno,sistemo i capelli e subito mi chiama Ettore. È arrivato sotto casa mia e mi sta aspettando. Prendo la giacca,saluto mia madre e mio fratello, e salgo in macchina dove c'erano Ettore e Anna. Gli altri venivano per conto loro. In macchina con loro abbiamo parlato del più e del meno. Ovviamente,le risate e momenti divertenti ce ne sono stati molti,ma con Ettore e Anna è normale. È normale sentirsi a casa con loro. Siamo arrivati davanti a una villa strepitosa. "Gli altri sono già quì?" 
"Solo Mario e Stefano" senza aggiungere altro siamo entrati. Wow,non trovo altre parole. È enorme questa villa.

Ci sono troppe persone,TROPPE. Ma basta,ora voglio solo divertirmi e non pensare più a nulla,ma giuro che mi viene difficilissimo. Mi viene difficile non isolarmi dal mondo. Sono arrivati tutti i nostri amici e nonostante non li vedo da tempo mi comporto così,sto lontani da loro seduto su un divanetto mentre la musica mi perfora le orecchie,anche se è più forte il suono non udibile dei miei pensieri. Pensieri che uccidono. Mentre pensavo non mi sono accorto che Alex si è seduto accanto a me. Con Alex sono sempre stato in ottimi rapporti,mi fido molto di lui,è una brava persona e un grande amico. "Hey,Giorgio. Perché ti isoli? Sembri pensieroso,sai? Se c'è qualche cosa che non va' puoi dirmelo,ci sarò sempre per te." Mi bruciano gli occhi. Piango,piango e mi dispero. Non ho risposto ad Alex,ho solo cominciato a piangere senza più fermarmi. Gli sembrerò un folle,ma lui non sa. Vorrei urlare che va' tutto male,che il mio passato mi sta uccidendo,che a scuola è tutto una merda tanto quanto a casa. Vorrei buttare fuori tutto lo schifo che ho dentro,ma lascio posto a delle calde e amare lacrime. Alex mi prende la mano e mi porta fuori dalla villa,din una area appartata del giardino.
Dove,finalmente,non si sentiva più il rumore incessante della musica messa a palla.
Alex mi asciuga le lacrime e mi abbraccia. È da tempo che non ricevo una dose di affetto così genuina. Da tempo che non mi sento la testa così priva di voci che urlano cose orribili. Che sensazione di pace,vorrei che durasse di più quest'effetto.
"Parla,GiòGiò. Lo sai che puoi sempre dirmi tutto. Sono come il tuo diario segreto" piango ancora,ma ho la testa vuota,così vuota che la sento come se stesse per scoppiare. Ma gli racconto tutto,tutto ciò che non va',e tutto ciò che provo,ho omesso i tagli,però. Ma ok,non è importante.
"Sai,topino,dovresti cercare di trovare un po' di tempo per te stesso e rimuovere tutto lo schifo che hai in testa. Affronta tutto a testa alta come hai sempre fatto. Ah,e comunque,è inutile che ometti dei particolari importanti come i tagli,lo so che lo fai. Me ne sono accorto diverse volte che le tue braccia avevano delle stelline". "Delle cosa?" Dico io.
"Delle stelline" non so di cosa stia parlando. Perché è andato a prendere un pennarello? "Alzati le maniche"
"Cosa?,no!"
"Tu fallo e basta. Non ti giudico"
Non ho avuto il coraggio di farlo,mi si faceva il cuore piccolo piccolo al solo pensiero di mostrarmi così "nudo" di fronte a lui.
Non so perché,ma sta disegnando sui miei tagli delle stelle,ma è bello. Lo vedo come un gesto stupendo e di grande dolcezza. Alex è sempre stato empatico e dolce. Lo adoro anche per questo.

Restammo lì per ore a parlare di tutto,dalle cose più tristi e dolorose a quelle più stupide,divertenti e senza senso. Finché io,stupidamente,non mi addormentai sul suo petto mentre eravamo sdraiati a guardare le stelle.

Guardare le stelle è sempre stata una cosa mia e di Alex. Lo facciamo da quando eravamo bambini. È il nostro modo di parlare apertamente e di liberarci del tutto da paure,dubbi e tutto ciò che vogliamo. Mi ha fatto stare bene. Questa sera sono stato veramente da Dio,non me lo aspettavo.

The music ends where we start Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora