Semplicemente io pt3

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Visto che non ho niente di meglio da fare aggiorno.

Vi racconto brevemente le ultime cazzate che avevo fatto prima di trasferirmi in ITALY.

1) NON FATELO

Allora visto che da bambina ero una ragazza moooolto problematica, facevo cazzate ad ogni mio respiro.

Una tra questi è un po' inquietante, nel senso fa un po' paura adesso che ci penso. Ma da bambina mi sembrava una cosa normale (non che lo facevo ogni giorno)

Nel posto dove abitavano i miei nonni c'erano molti laghetti che se adesso li vedi sembrano dei oceani.

Vabbè comunque stavo dicendo...
In uno di questi laghetti non si avvicinava nessuno, ma neanche i vermi.

Perché si diceva che li dentro c'erano i Draghi di Komodo (io da grande genia volevo vedere se era vero)

Un giorno mi svegliai alle 4 di mattina, e mio nonno ovviamente stava ancora dormendo.

Presi la paletta per difendermi da quel mostro se mi avesse attaccato.

Ero molto informata sui Draghi di Komodo, sapere che non sarebbe stata una buona idea avvicinarmi a loro senza DEI GUANTI. E essendo una brava bambina presi in prestito (ovviamente senza chiedere) i guanti di mio nonno.

Iniziai a camminare verso il laghetto, sapendo perfettamente che non sarei tornata viva.

Spoiler: sono tornata a casa ancora con la pelle addosso.

Continuavo a girare intorno al laghetto, cercando il mostro delle paludi.
(come direbbe Masha)

Dopo 15 minuti vidi un coso uscire dall'acqua, mi avvicinai alla lucertola gigante e ....

IO: CIAO DRAGOOOOO

E scappò via da me tornando di nuovo nella stagno.

Ma io mi chiedo perché tutti mi evitano. Chi sa cosa sarebbe successo se lo avessi accarezzato.

Dopo 20 minuti a camminare intorno al lago, vedo un altro drago uscire dall'acqua. Però era più piccolo.

Ovviamente non esitai a ad avvicinarmi a quella creatura maestosa.

Qual coso rimase fermi lì senza muoversi, mi avvicinai ancora di più lanciando la paletta il più lontano possibile.

IO: vai prendilo.

Volevo addestrarlo come un cane, peccato che non mi dava ascolto.
Quindi pensai che se magari lo avessi accarezzato forse mi avrebbe dato ascolto.

Quindi avvicinai la mano per accarezzarlo. Faceva un po' schifo perché quel coso puzzava e anche perché ci aveva la pelle strana.

Ma comunque rimase fermo come una statua, come se avesse visto un pesce che balla macarena.

Vabbè fatto sta che due minuti iniziai a punzecchiarlo con un ramo travato la vicino. E quando lo colpì forte iniziò a muoversi di scatto facendomi spaventare e farmi cadere nel fango, sporcando il pigiama nuovo comprato il giorno prima.

(ovviamente il pigiama con disegnato un panda sopra)

Ritornai a casa e andai subito a svegliare mia nonna.

La cosa divertente è che avevo un bellissimo sorriso stampato sulla faccia sporca di fango mentre i miei nonni quasi svenivano dal casino che avevo combinato.

Morale di questa parte... Se volete addestrare un animale non scegliete i Draghi di Komodo perché non vi danno ascolto.

Ecco a voi una tra le cazzate che ricordo, sicuramente ce ne erano altri prima di questo, ma purtroppo non riesco a ricordarli.

COMUNQUE QUESTA COSA NON LO DEVE SAPERE NESSUNO AL DI FUORI DI QUESTO CAPITOLO

:) grazie arrivederci (:

Le mie figure di MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora