Capitolo 24

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Pov's Anastasia

⛸️
We'll find moonlit nights strangely empty
Because when you call my name through them
There will be no answer
Rather melodramatic, aren't you?
We'll find moonlit nights strangely empty
Because when you call my name through them
There will be no answer
You mind if I smoke?

We'll find moonlit nights strangely empty
Because when you call my name through them
There will be no answer
I always smoke in the theater
We'll find moonlit nights strangely empty
Because when you call my name through them
There'll be no answer
Somehow it enhances the performance
⛸️

11 aprile 2012
Il giorno prima della grande partita.
L'ansia percorreva ogni vena del mio corpo e confluiva al cuore, non riuscivo a crederci che eravamo arrivati seriamente in finale, il giorno dopo ci saremmo portati a casa quella vittoria, poi saremmo andati ai nazionali, poi ai mondiali, e così via.
E io avrei accompagnato Tetsuro, sarei sempre stata al suo fianco in quell'avventura, avevamo deciso di compiere quel viaggio insieme mesi fa, senza volerlo tra l'altro da quel dannato distributore, e da quella dannata Coca-Cola.
E ora eravamo lì, non sapevamo nemmeno io e lui se eravamo fidanzati o meno, darci un'etichetta non era una cosa da noi, ci piaceva essere definiti come il capitano e la manager che continuavano a provocarsi a vicenda, quello era il nostro ruolo.

<Ana!>
<o sei tu Kia, che c'è?>
<Il Karasuno ci ha proposto un pomeriggio al palazzetto di pattinaggio di Tokyo, in modo da divertirci tutto insieme prima del grande scontro di domani, la squadra ha già accettato, te che dici?>
<cazzo se voglio venire, finalmente potrò dare sfogo alla mia passione>
<finalmente potrò vederti pattinare! Kuroo ci ha detto che il titolo di regina del ghiaccio te lo meriti eccome!>
<quel coglione deve sempre spifferare tutto quanto haha, corro un secondo a casa a cambiarmi e ci facciamo trovare direttamente alla pista, d'accordo?>
<daccordo! A dopo!>

Non appena uscì da scuola, sapevo già dove dirigermi, e la persona che volevo trovare era già li.
<dove dobbiamo andare micetta?>
<a casa mia, se vogliamo pattinare voglio indossare la roba giusta>
<d'accordo, sali>
Il ragazzo mi aprí la portiera, e una volta che entrammo fummo sull'auto, ci diressimo verso casa mia.
<voglio che fai vedere a quei corvi la tua ammaestria, che sia chiaro>
<vuoi sfoggiarmi come un trofeo percaso?>
<beh perché non dovrei? Haha>
La mano di Kuroo si spostò dal cambio alla mia coscia, stringendola leggermente in modo da farmi capire che io ero di sua proprietà in ogni circostanza, che sia a scuola o a pattinare, io e lui eravamo una cosa sola.

Non appena arrivammo a casa mia, corsi in camera a cambiarmi,  mi infilai una tuta nera aderente e presi i miei pattini dall'armadio, l'ultima volta che li avevo utilizzati era stato quel fatitico giorno, e riutilizzarlo avrebbe significato una vittoria personale.
< stai andando a pattinare? >
<si, voglio far vedere agli altri la mia bravura, te non ti preoccupare, ti renderò fiera in ogni circostanza. Pensa se domani vinciamo arriveremo alle nazionali e poi ai mondiali!>
< sono contenta, sappi che io sarò sempre con te, se hai bisogno di me ti basta chiudere gli occhi, e io sarò lì con te>
< va bene  va bene, ora devo andare, ci rivediamo!>
Chiusi il borsone con dentro tutta la roba, e una volta scesa dalle scale mi infilai le scarpe e ritornai in macchina col ragazzo.

...

Non appena arrivammo alla pista, trovammo le due squadre intente ad aspettarci, inaspettatamente però trovai Akane e non Aki.
<Ake ci sei anche tu! Ma dov'è Akira?>
<è rimasto a casa, si è preso l'influenza, me lo ha riferito suo fratello>
<cavolo che sfiga, dai vieni con me e kia! Saremo le prime a entrare!>
Presi le due ragazze per il polso, e con la stessa gioia di una bambina le trascinai agli spalti, dove potemmo cambiarci i pattini e depositare le scarpe.
<io non so pattinare sappilo>
<nemmeno io>
<vi darò una mano, inoltre guardate, ci sono tante altre persone che non sono capaci! E non penso che i compagni di Aki siano capaci>
<hai ragione hahaha>
Una volta che fummo pronte, ci avvicinammo alle due squadre, in modo da poter entrare uno alla volta.
<mi raccomando ragazzi, fate attenzione>
<ROLLING!>
<THUNDER!>
In un secondo due giocatori del Karasuno si lanciarono sul ghiaccio, cadendo miseramente e cercando di rialzarsi in tutti i modi, e ciò fece scaturire delle risate da parte di entrambe le squadre.
<provateci voi!>
Gli altri ragazzi entrarono nella pista, nessuno di loro riusciva a stare in piedi per più di 2 minuti senza doversi tenere al cornicione, lo stesso valeva per Kuroo, che assieme a Kenma cercavano di avvicinarsi a Hinata e Kageyama.

<tocca a noi, dai andiamo!>
Trascinai le ragazze nella pista per i polsi, e non appena entrammo feci fare un paio di giri a entrambe, facendole imprecare dalla paura.
<piano Ana!>
<mi serve il cornicione!>
<uffa>
Con delicatezza pattinai fino al cornicione, dove le due si aggrapparono immediatamente.
<vado a fare un paio di giri, voi due riprendetevi nel frattempo>
<vattene a fanculo!>
Con una piccola risata sotto i baffi mi allontanai dalle due, iniziando a pattinare per i fatti miei e ne approfittai per vantarmi delle mie doti, scaturendo ovviamente lo stupore di alcuni ragazzi della squadra avversaria, e facendo battere il cuore ad alcuni di loro.
<Ana!>
Dietro di me vidi il corvino che provava a raggiungermi da in mezzo alla pista, sembrava un sacco di patate da come si muovesse.
Immediatamente gli pattinai  attorno, e come al solito non mancarono le mie provocazioni.
<che c'è micetto? Non riesci a stare in piedi?>
<non prendermi per il culo! Dammi una mano!>
<hai paura che qualche ragazzo del Karasuno possa portarmi via da te?>
A quella provocazione Kuroo mi prese per il fianco con una mano, cingendomi a se con tutta la forza che aveva.
<non accadrà mai, questo è poco ma sicuro>
<e cosa te lo fa pensare?>
Ghignai amaramente, e di risposta egli fece unire le nostre labbra con un bacio, quel momento così intimo e chimico non riuscivo a descriverlo in nessun modo, baciare la persona che amavo su una posta da pattinaggio era la perfetta dichiarazione d'amore che potessi mai aspettarmi.

<scherzi a parte, ora aiutami, va bene?>
<d'accordo, dammi le mani>
I nostri corpi si staccarono, mentre le nostre mani si intrecciarono, e con molta lentezza aiutai Kuroo a rimanere in piedi.
<non sei così tanto impedito, c'è la stai facendo>
<io sono un pallavolista, non un pattinatore, ricordatelo>
<come sei hahaha>
<ATTENZIONE!>
Non appena mi voltai vidi la figura del centrale del Karasuno arrivare a tutta velocità contro di noi, e in un nano secondo io e lui cademmo entrambi sulla pista, e l'unico a rimanere in piedi fu Tetsuro.
<scusami tanto mi dispiace! Sono un impedito!>
<non ti preoccupare haha>
Dissi mentre mi trovavo ancora sdraiata sulla distesa di ghiaccio finto, nel mentre il ragazzo continuava a scusarsi.
<non rimanere lì impalata, alzati>
<arrivo, un secondo>

Un secondo che risultò fatale.

Prima di alzarmi girai la testa di lato, e a pochi metri da me vidi un ragazzo pattinare a tutta velocità verso di me, senza riuscire a frenare.
L'istinto mi diceva di alzarmi e andare via, ma il mio corpo era totalmente immobile, non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo.

<se hai bisogno di me ti basta chiudere gli occhi, e io sarò lì con te>

Perché quelle parole iniziarono a balenare nella mia mente proprio in quel momento?
Non ne avevo idea, ma sapevo che era la cosa migliore da fare, così chiusi gli occhi, e in un nano secondo sentì un dolore lancinante trafiggermi la faccia.
< presto questo dolore finirà, e io e te saremo di nuovo insieme>
<Marga?>

Appena provai a riaprire gli occhi, la prima cosa che vidi fu il viso di Kuroo posto a pochi centimetri dal mio, stava dicendo qualcosa, ma non riuscivo a capire, cosa.
Le luci e i rumori erano troppo amplificati, tuttavia riuscì a notare una pozza di sangue posta sotto alla mia faccia, e anche nelle mani del corvino, e un ragazzo seduto accanto a me, anch'esso con le lame dei pattini sporche di sangue.
<resta con noi! Ti prego non andartene! Non farlo>
Vidi le due ragazze arrivare davanti al mio corpo e provare a dirmi qualcosa, stava succedendo qualcosa di grave, ma non riuscivo a capire cosa.
La testa mi faceva male, il cuore batteva all'impazzata e la mia mente stava ricevendo troppe informazioni contorte per capire cosa stesse succedendo.
<Kuroo..>
Provai ad alzare una mano verso il corvino, egli mi prese la nuca con una mano e la poggiò sotto alle proprie ginocchia.
<lei ora è qui con me>
<resta qui! Tu devi rimanere qui cazzo! Domani abbiamo la finale! Dobbiamo vincere e arrivare ai mondiali insieme! Ricordi?>
Sul mio volto sentì depositarsi le lacrime del ragazzo, stava piangendo, ma perché lo facevo?
<Tetsuro, lei è con me ora, sono al sicuro. Ti amo>
<Ana?>
< a lei ora ci penso io ragazzo, sono contenta che tu sia riuscito a farle capire il significato della propria vita>
<Marga!? Non dovresti essere morta!?>
< lo sono, ora non pensare a me, e ripeto, non ti preoccupare, lei è in buone mani>
Dopo quella frase, socchiusi gli occhi, improvvisamente si fece tutto scuro, ogni rumore che mi circondava si abbassò a 0, e ogni spiraglio di luce calò.

< te lo avevo detto, dovevi solo chiudere gli occhi, e io sarei stata al tuo fianco>
< Margarita?>

Russian blade || Kuroo TetsuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora