Capitolo 10

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Pov's Akira

🚬🎧
My girl Liddy used to always smoke
Cigarettes when she couldn't sleep
She'd disappear for an hour and a half
And when she'd come back she'd brush her teeth

But I could still smell it on her raggedy tee
And I could taste it on her lips when we kiss
Poor little Liddy used to always quit
But she never really quit
She'd just say she did
🎧🚬

La melodia della canzone percorreva le mie orecchie ormai da parecchie ore, mentre il chiaro di luna illuminava la cucina della casa di mio fratello.
I miei avevamo litigato per l'ennesima volta, e per essere sicura di dormire mio fratello mi fece stare a casa sua.
Il problema era che io non riuscivo a dormire.
L'unica cosa che riuscivo fare era quello di fumarmi una sigaretta mentre ero appoggiata alla finestra a guardare la luna con la musica a palla nelle orecchie.
Era passata una settimana dalla vittoria del Nekoma, e Kageyama era praticamente diventato un ragazzo depresso com le gambe.
Agli allenamenti si distraeva sempre e non aveva mai voglia di parlare con nessuno.
Era successo qualcosa con quella russa, durante la partita li avevo visti con la coda dell'occhio parlare, ma non potevo deconcentrarmi o sarei uscita dal campo anche io, ed era l'ultima cosa che volevo che accadesse, per il mio bene, per il bene della squadra, e per il bene di Kageyama.
Sarei rimasta altre ore lì ferma a guardare la luna, ma la mia armonia venne spezzata dalla vibrazione del mio telefono.

Sanji🤡🫶🏻
Oi Aki, guarda che sto venendo a casa di tuo fratello
2:15

Che cazzo stai facendo scusami? E come fai a sapere che sono da Daichi,
ma poi sono le 2 di notte, ma porcod1o
2:15

Sanji🤡🫶🏻
Troppo tardi, ti vedo che sei alla finestra, su apri  dobbiamo parlare
2:16

Guardai leggermente più in basso, e anche se sapevo che era quel coglione di Sanjiro mi presi letteralmente un infarto, se ne stava in piedi col cappuccio su, posto davanti al cancello ad aspettare che lo feci entrare.
Non appena varcò la porta di casa gli tirai una manata sul coppino.
<non farmi mai più prendere infarti del genere porca troia, sono stata chiara?>
<che maniere>
Feci accomodare il moro su una sedia posta difianco alla finestra, io rimasi in piedi a finire la sigaretta.

<come mai sei venuto qua? A quest'ora tra l'altro>
<che cazzo è successo a Kageyama>
Ancora una volta dovevamo parlare di lui.
Lentamente spensi la sigaretta nel posacenere, mentre il mio sguardo rimase fisso verso il cielo.
<sai, non tutto quanto è destinato ad andare liscio come l'olio>
<smettila di fare la filosofica perché sono le 2, vai al sodo>
<ha rivisto Evie>
Il silenzio piombò nella cucina, anche lui sapeva di quella ragazza, glielo avevo raccontato in modo da capire se sarebbe mai diventato un'ostacolo.
<che cazzo ci fa qui quella? Non era mica una pattinatrice Russa? Cosa ci fa in Giappone?>
<è una delle due manager del Nekoma, e da quello che ho potuto vedere è la beniamina del loro capitano>
<se a lei non interessa Kageyama a te cosa importa>
<durante il 3 set, mentre lui era in panchina l'ho visto andare a parlare con quella ragazza, non so cosa si sono detti, ma da quella volta sembra costantemente depresso>
<probabilmente avrà ricevuto la verità nuda e cruda, ovvero che lei non è qui per lui, noi penso che dovremmo preoccuparci di lei>
<Sanji>
Tirai un'enorme respiro, odiavo parlare di quell'argomento, mi faceva sentire una stupida.
<io amo Kageyama,lo sai benissimo, da quando ha scoperto che sono una ragazza il nostro rapporto è migliorato tantissimo. Non voglio che abbia anche solo un ripensamento su quella ragazza, anche se lei non ricambia. D'altronde lei era una pattinatrice di fama nazionale, ha aperto uno spettacolo alle Olimpiadi e si è esibita per il suo presidente. Io sono solo una ragazzina che fa finta di avere il cazzo per giocare a pallavolo>
<se Kageyama la amasse ancora a quest'ora avrebbe fatto qualsiasi cosa per riaverla, ha bisogno del nostro aiuto, ha bisogno del tuo aiuto>
Forse era vero, ma non riuscivo che pensare ad altro che a quella ragazza.
<tra una settimana c'è il raduno alla spa, li potrete stare assieme>
<ti voglio ricordare che sono una ragazza>
<magari starete in camera da soli>
<non farmi venire le farfalle nello stomaco cazzo >
Dissi sottovoce mentre gli tirai delle pacche sulla spalla.

<ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta?>
<e chi se lo scorda>

Inizio flashback
correva l'anno 1999, era una calda mattinata d'estate, il vento soffiava leggermente sfrusciando le foglie tra di loro e creando una piacevole brezza estiva.
Mi trovavo sul marciapiede di casa mia, mi divertivo a disegnare coi gessetti degli scarabocchi a caso sul cemento,  tra cui animali a caso.
<h-hey>
Davanti ai miei occhi si piazzò un bambino che avrebbe avuto più o meno la mia età, aveva i capelli corti e castani e due occhioni verdi, il tutto accompagnato da delle indimenticabili scarpine rosso fuoco.
<posso giocare con te?>
<certo! Aspetta prendo la palla>
Corsi immediatamente in casa a prendere una palla, e non  appena uscì io e il mio nuovo amico incominciammo a passarci la palla nei modi più immaginabili possibile.
<è divertente!>
<adoro giocare a palla, però tu come ti chiami?>
<mi chiamo Sanjiro Evans, mi sono appena trasferito qui, e ho 6 anni >
<io sono Akira Akane Sawamura, e ho 5 anni!>

Fine flashback

<ricordo ancora quelle scarpe rosse, le indossavi sempre a ogni occasione>
<erano le mie preferite che ci vuoi fare>
<sono passati più di 10 anni, wow. Ti sopporto da così tanto tempo>
<succhiami la cappella>
<e in 10 anni sei sempre rimasto il solito ragazzo molto educato>
La leggera risata di entrambi mi sollevò parecchio, Sanjiro era l'unico amico d'infanzia che mi era rimasto, e ne ero grata.
Mi aveva accompagnato in qualsiasi fase della mia vita, mi era sempre rimasto accanto quando me avevo bisogno e la fortuna volle che nessuno dei due si innamorò mai dell'altro.
<con Shimizu come va?>
<le ho chiesto di uscire, e incredibilmente ha accettato>
<se Tanaka lo scoprisse ti ucciderebbe>
<mi può succhiare la cappella anche lui per quanto mi riguarda>
Lui era fatto così, timido con le persone nuove e pazzo con chi conosceva, quello era il suo carattere, era come me.

Decisi di farlo rimanere da me durante la notte, non mi fidavo a farlo tornare a casa da solo, era troppo pericoloso e ormai lui era come un fratello minore per Daichi.
<dormi sul divano sappilo>
<d'accordo d'accordo, allora io vado a dormire, ci vediamo domani>
<ci vediamo>
Rimasi di nuovo da sola in cucina, la luna piena si mostrava in tutta la sua bellezza davanti alla finestra, chissà se era veramente fatta di vaniglia.
<oh Tobio, cosa mi fai fare pur di averti nella mia vita.>

Russian blade || Kuroo TetsuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora