Capitolo 15

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Finalmente terminò la giornata, Kenma e Inuoka pulirono tutta la palestra, e come il primo giorno, io e Kuroo rimasimo gli ultimi a stare lì dentro.
<quindi? Che volevi propormi?>
Chiesi al più grande mentre mi sedetti sulla panca difianco a lui.
<voglio portarti in un posto, ma mi devi promettere che non scapperai>
<e dove vorresti portarmi?>
<ti fidi di me?>
Rimasi imbambolata un po' di tempo mentre guardavo il corvino.
Io mi fidavo di lui?
Che avevo imparato in quel mese e mezzo?
<si Kuroo, mi fido>
<allora andiamo, dai seguimi>
Non appena uscimmo dalla palestra e chiusimo tutto, entrammo nella sua macchina, diretti in un posto a me sconosciuto.

<scusami per come mi sono comportato prima>
Girai il volto verso quello del ragazzo, sembrava sincero.
<scuse accettate, ma che non si ripeta mai più una cosa simile, non sono di tua proprietà, intesi?>
<d'accordo micetta>
<posso sapere perché ti sei comportato così?>
Le mani di Kuroo si strinsero saldamente al volante, intanto una gamba incominciò a tremargli.
<sempre se vuoi, non ti preoccupare>
<ho la costante paura che la gente mi voglia abbandonare per trovare qualcuno di migliore>
Ci furono un paio di secondi di silenzio dove dovetti realizzare ciò che avevo appena sentito.
Lui aveva paura che qualcuno lo abbandonasse? Questa mi era nuova.
<sei la prima ragazza con cui posso essere me stesso senza essere considerato un provolone rompicazzo, e non voglio che qualche stupido bamboccio ti separi da me, sei diventata importante>
<Tetsuro>
Poggiai una mano su quella del ragazzo, essa era appoggiata sul cambio, e non appena sentì il mio colpo lo feci leggermente sobbalzare.
<pensi seriamente che potrei abbandonarti in questo modo? Certo sul fatto che tu sia un rompicazzo non lo posso negare haha>
<simpatica neh?>
<comunque, nel caso in cui io dovessi mai trovarmi un fidanzato, o una fidanzata non si sa mai come potrebbe essere il futuro, sappi che te sarai sempre nel mio cuore, verrai al primo posto>
<vale lo stesso per me, micetta, Ana, Evie, ogni sfumatura di te mi fa impazzire cazzo>
Sentire il mio nome d'arte dalla sua bocca era come una sensazione magnifica, però come faceva a conoscerlo.
<come fai a sapere di Evie?>
<mi sono informato, sai che sono curioso, o siamo arrivati>
Non appena mi voltai vidi che arrivammo in un parcheggio, ci trovavamo sicuramente a Tokyo, quello era scontato, ma non riuscivo a capire dove.
<dai scendi, andiamo>
<agli ordini>
Non appena scesimo dalla macchina, fecimo 5 minuti di camminata dove parlammo un po' delle strategie per i regionali primaverili, fino a quando...

<Kuroo, perché ci siamo fermati davanti a una pista di pattinaggio?>
Davanti a me trovai la pista da pattinaggio che ogni anno veniva montata nel centro della città, a quanto pare avevano deciso di non smontarla  per un bel pò di tempo.
<affronta le tue paure, non sei sola questa volta>
Vidi il corvino abbassarsi alla mia altezza e prendermi le mani con le sue.
<non puoi continuare a vivere così per sempre, voglio che tu superi questa paura e torni a fare ciò che ti piace, e lo faremo insieme>
Guardai prima il suo volto e poi la pista.
Era da due mesi che non toccavo dei pattini, ritornarci sarebbe stato difficile, ma in cuor mio sapevo che non potevo nascondermi per sempre, non era quello che voleva Marga, non era quello che voleva Kuroo e non era quello che volevo io.
<d'accordo, entrerò in quella pista!>
Immediatamente le sue braccia mi circondarono il corpo, stringendomi il più forte possibile a lui.
<sono così fiero di te, dai andiamo>

Una volta presi i pattini e il biglietto, e cambiate anche le scarpe, ci dirigemmo alla pista.
<avanti, un passo alla volta>
Il ragazzo si attaccò con fatica al cornicione, cercando di non cadere di culo sul ghiaccio gelido, intanto io continuai a guardare la linea sottile che mi divideva il mio corpo da quella distesa gelata.
Riuscire a mettere i pattini era stato semplice, ma li era diverso, dovevo prendermi coraggio e oltrepassare quella cazzo di linea.
<forza micetta, fallo per lei!>
Guardai l'orizzonte, dopodiché chiusi gli occhi e presi un respiro profondo.
Il battito del mio cuore incominciò ad accelerare, mille pensieri mi invasero la mente e sentì l'adrenalima percorrere ogni singola vena del mio corpo.
Fino a quando la mente non si spense del tutto, l'unica immagina che vedevo era quella di me stessa che pattinava con gioia, quella ero io, quella devo essere io.
E così, senza pensarci troppe volte, spalancai gli occhi, presi una rincorsa ed entrai in pista, incominciando a pattinare.
Lo stavo facendo, stavo veramente pattinando di nuovo, ero tornata a sfrecciare sul ghiaccio dopo quell'avvenimento.
Non appena mi voltai vidi lo sguardo del ragazzo, era ricolmo di gioia e i propri occhi brillarono mentre mi vedeva tornare a realizzare il mio sogno.
Decisi di renderlo ancora più orgoglioso di me, così iniziai a fare un paio di mosse, tra cui piroette, salti, scivolate, e molto altro.
Mi sentivo viva, quella cazzo di sensazione era come una droga, mi era mancato così tanto marcare il ghiaccio con la mia presenza.
< sono fiera di te >
La potevo sentire, lei era lì con me.
Anzi, lei era lì, era difianco a Kuroo, la potevo vedere, si trovava al suo fianco, mi stavano guardando tutti e due con orgoglio, ero riuscita a sconfiggere le mie paure.

Non appena terminai il mio spettacolino, mi avvicinai al ragazzo.
<sono fiera di te, ora però dammi una mano>
<hahah d'accordo, dammi le mani su>
Intrecciai le mani con quelle del ragazzo, dopodiché lo aiutai a staccarsi dal cornicione e gli spiegai come stare in piedi per lo meno, ottenendo scarsi risultati.
<ok ok è più difficile di quel che pensassi, è stata una pessima idea>
<ci sono io con te, non ti lascio andare>
Riuscì a portarlo fino a metà pista, stava imparando velocemente ma si vedeva che le sue cosce muscolose non erano fatte per stare su delle lame affilate.
<lascia la presa>
<Tetsuro>
<fidati di me, lascia la presa>
Guardai le nostre mani, e in poco tempo sciolsi la presa, i nostri corpi si erano liberati, eravamo su quella pista di ghiaccio e i nostri corpi erano liberi.
<ora ci provo da solo>
Osservai il ragazzo provare a pattinare, rischiando di cadere un paio di volte e farmi prendere 40 infarti.
<non sei ancora caduto>
<che ti dicev- porca p->
Era caduto.
Si trovava a terra davanti a me, ma stavolta non sarebbe andata a finire come 2 mesi fa.
Senza pensarci due volte aiutai il ragazzo a rialzarsi e lo feci avvicinare al cornicione, in modo che non si staccasse.
<sono ancora qui vedi? Non me ne andrò io>
<mi hai fatto prendere un'infarto cazzo>
<ci vuole ben altro per uccidermi ahah>
Tirai una pacca sulla sua spalla, facendolo lamentare dal dolore.
<comunque grazie Kuroo, sei una persona fantastica>
Senza pensarci troppe volte poggiai le labbra sulla sua guancia, dandogli un leggero bacio e procurargli del rossore in tutto il viso.
<sei tutto rosso haha>
<zitta, ora dai andiamo di nuovo>
Io e il ragazzo ci presimo di nuovo per mano, e ricominciammo a pattinare lungo la pista assieme, era così rilassante poterlo fare assieme a lui, mi sentivo sicura di quello che stavo facendo e non avevo paura di niente.
Sapevo che volevo che fosse qualcun'altro, ma lui era lui, e lei era lei, due persone completamente diverse e con un'unico scopo: non farmi mollare il mio sogno.

Russian blade || Kuroo TetsuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora