Jenna Ortega

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La lezione di chimica era davvero noiosa. Non volevo farlo notare però ero comunque quasi sdraiata sul banco.
La professoressa stava scrivendo delle formule alla lavagna. Il gesso scorreva sulla pietra nera quadrettata è ogni tanto fischiava. Non mi stavo per nulla divertendo, e la prof se n'era accorta.
"t/c? Vuoi anche un caffè per caso?" ha sbottato, era da parecchio che mi guardava. "scusi" poi ha sospirato e ha continuato la lezione.
Mi sono drizzata in piedi e ho alzato la mano ogni tanto. Alle medie avevo fatto un po' di chimica e stavo applicando le mie conoscenze, la professoressa era anche felice di questo.
Ho visto un gruppo di ragazzi quasi correre fuori dal corridoio. Ridevano e scherzavano, come quando uno vuole attirare attenzione.
Poi è passato un gruppo di ragazze di cui ho riconosciuto delle alunne della classe a fianco.
Borbottavano qualcosa e correvano anche loro. Mi sono concentrata a capire che stesse succedendo ma ho attirato nuovamente l'attenzione della prof che mi ha detto di uscire dalla classe.
"anzi, già che ci sei, fammi ventitrè fotocopie di questo, grazie" ho preso il libro e mi sono avviata verso la stanza con i computer e le stampanti.
Passai davanti all'aula di inglese, francese e matematica, per poi arrivare all'aula in cui ero stata mandata. Incrociai però un gruppo di ragazze intente a camminare velocemente, e prima che sparissero dietro un angolo le ho fermate e ho chiesto spiegazioni.
"non lo sai? Una ragazza sta suonando nell'aula di musica, è davvero brava"
Non ci ho prestato molta attenzione ma poi ho sentito la melodia.
Quella melodia così familiare. Sapevo fosse lei.
Seguii il suono fino all'aula di musica.
Jenna era seduta su una sedia con il violoncello. Ammirata da tutto il piano guardava lo sparito. Un alunno di terza, che le stava palesemente sotto, le sfogliava le pagine quando lei le faceva segno con la testa di farlo. Non sbagliava nulla, era molto precisa.
L'avevo sentita ogni tanto, essendo amica di sua sorella la sentivo, ma non sapevo amasse così tanto il pubblico.
Era proprio davanti a me. Quando ha alzato la testa per guardare le note, ho incrociato i suoi occhi.
Ha inclinato un angolo della bocca sorridendo.
Un ragazzo dietro di me ha fatto un apprezzamento, non su come suonava, sul suo aspetto fisico. Mi sono infuriata, non da fare una scenata, ovviamente. Non so se mi arrabbiai per il fatto che prestava attenzione alla sua estetica o al fatto che avesse fatto apprezzamenti su di lei in quel senso. Non potevo essere gelosa.
Quando mi sono girata a guardare il ragazzo è diventato serio, mi sono voltata verso Jenna che mi stava fissando. I suoi occhi mi stavano guardando dentro. Era così lontana, ma così vicina. Capendo di star facendo tardi, sono uscita dall'aula facendomi spazio tra gli alunni che spingevano.
Sono arrivata velocemente davanti alla classe e ho consegnato le fotocopie.
"alla buon ora, t/c, ti sei persa per il piano" la classe è scoppiata in una sonora risata e io sono tornata a posto imbarazzata.

Oggi dovevo andare dalla mia migliore amica, nonché sorella di Jenna.
Quando sono entrata in casa ho sentito quella melodia, di nuovo, quella melodia mi tormentava sempre.
"lascia perdere quella ritardata di mia sorella, spero non ti dia fastidio" ha detto Aalyah entrando in camera sua.
"no, è brava" le ho risposto con un sorriso spontaneo. "sei innamorata di mia sorella?" ha chiesto guardandomi negli occhi per capire se stavo per dirle la verità. "che?! No!" ho iniziato a balbettare e lei a contraddirmi dicendo che mi piaceva Jenna.
Stavamo praticamente urlando e la musica si è stoppata.
"mi sa che ci ha sentite..." ho detto consapevole.
"penso anche io" poi mi ha fatta alzare dal letto e mi ha portata davanti a camera di Jenna.
Ha bussato e mi ha fatta stare davanti alla porta, stavo praticamente sudando.
La stavo pregando di non farlo ma è andata via e mi ha lasciata lì.
Jenna ha aperto la porta e mi ha guardata stranita.
"ehm, scusa- io..."
"tu?" ha chiesto quasi seccata.
"sei brava... Ehm" ho iniziato a balbettare.
"si, grazie... Ma, ti piaccio?"
Sono sbiancata. Jenna è scoppiata in una sonora risata e mi ha detto che stava scherzando.
Poi mi ha fatta entrare in camere sua.
Stava mettendo via il violoncello ma le ho detto che mi piaceva sentirla suonare, e che se non ero un problema avrebbe potuto continuare tranquillamente.
Ha suonato per qualche minuto, poi mi ha guardata e ridacchiando ha detto che aveva male alle dita.
"tranquilla, ti capisco" l'ho rassicurata.
"anche tu suoni?"
"chitarra elettrica" le ho affermato annuendo con la testa.
"bello"
Abbiamo parlato per così tanto tempo.
Lei domandava e io rispondevo, poi ci collegavamo ad altri argomenti. Poi io domandavo e lei rispondeva.
Abbiamo chiacchierato per parecchio tempo, poi, Jenna si è avvicinata, io con lei.
Mi piaceva, sì. Ero ad un soffio dalle sue labbra. Sentivo il calore che emanava e ci stavamo guardando negli occhi.
Stava per unire le nostra labbra quando sua sorella non è entrata in camera.
"scusate, piccioncine," poi riferendosi a me "è arrivata tua mamma"
"mh..." ho risposto.
Ho salutato Jenna, ringraziato loro madre e abbracciato la mia migliore amica.
"domani a scuola mi racconti" ha detto prima che io entrassi in macchina.

immagina Jenna/MercoledìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora