Prologo

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"Starà bene, per fortuna non ha ricevuto nessun danno permanente."

"Va bene, grazie dottore." rispose l'uomo.

Il dottore uscì dalla stanza, e l'uomo si avvicinò al letto dell'ospedale.

"Come stai piccolina?" l'adulto passò una mano tra i capelli della ragazzina, dandole una confortevole carezza.

Lei non rispose, continuava a guardare il pavimento, le mani leggermente tremanti.

"Mi dispiace." si avvicinò di più e la strinse in un abbraccio.
"Mi dispiace tanto."

La ragazzina non resistette, ed iniziò a piangere.

"Come ho fatto?" singhiozzò, "Come ho potuto farlo?"

"Non è colpa tua." le disse, strofinandole la schiena con una mano.

"È c-colpa mia, sono stata io. Ho c-causato io-"

"Nonono, non dirlo neanche per scherzo. Non è stata colpa tua, piccola."

"SÌ INVECE!" la ragazzina si alzò bruscamente, sentendo le sue mani scaldarsi, e iniziò a sentire l'odore di fumo.

"SONO STATA IO AD UCCIDERLO! Aveva ragione, io-" si bloccò, sentendo il vuoto dentro di lei crescere sempre di più.
"Sono solo... un errore."

"Non dire cazzate, Nashi." l'uomo si inginocchiò davanti a lei, prendendo le sue piccole mani tra le sue.
"Non sei un errore, e mai lo sarai. Per rimediare, ti manderò ad una scuola."

"Che cazzo dovrebbe rimediare una scuola." borbottò la ragazzina.
"Di che scuola si tratta?"

"UA."

"UA? Intendi quella UA?"

"Sì. Lì potrai diventare un'eroina, e potrai rimediare a quello che è successo."

La dodicenne alzò lo sguardo, e puntò gli occhi su quelli di suo padre.

"Va bene, ci andrò."

Natsu sorrise, accarezzando le guance della piccola Nashi.

Era l'inizio di una nuova storia.

Forbidden Love (A Katsuki Bakugou x Oc Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora