Capitolo 10 - Il denaro compra la felicità

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Stuart Figgs aveva percorso a piedi svariati chilometri per due giorni prima di decidere un posto dove stabilizzarsi. Le infinite pianure erbose avevano presto lasciato spazio a fitte foreste verdi, dov'era pressoché impossibile proseguire in linea retta, ma da cui si poteva facilmente ricavare del legname. Aveva scelto una piccola radura pianeggiante in riva al fiume, dove l'acqua giungeva galoppando tra le rocce, compiendo poi una piccola curva. Rimboccatosi le maniche, Stu aveva cominciato a tagliare alberi dal fusto sottile per gran parte del pomeriggio, iniziando poi ad erigere una minuscola casetta simile a quella dell'uomo incontrato il giorno prima.

Piantati quattro bastoni in quelli che lui aveva ipotizzato come gli spigoli della casa, si era poi messo a comporre il perimetro delle quattro pareti piantando vari bastoni a circa un piede di distanza l'uno dall'altro.

Aveva poi intrecciato orizzontalmente, tra un bastone e l'altro, lunghi fuscelli flessibili, in modo da comporre un tessuto resistente.

Era solo in un mare di alberi, lontano da casa, ma si sentiva libero. Aveva da tempo desiderato sentire il profumo dell'avventura, esplorare luoghi mai visti, scoprire nuovi mondi. Presto divenne pomeriggio inoltrato e, comprendendo che entro sera non sarebbe riuscito a costruire un tetto, si accontentò di rifarsi uno dei soliti rifugi simile ad un tipi che tanto aveva usato negli ultimi giorni. Il giorno seguente non solo eresse un tetto, ma costruì un camino utilizzando sassi e terra fangosa, sufficientemente grande da poterci cuocere qualcosa nel pentolino.

Ciò che risultò non fu esattamente come Stu si era aspettato: più che una casa pareva un capanno per la caccia, ma era ugualmente soddisfatto di essere riuscito da solo a completare l'opera. Suo padre l'avrebbe rimproverato per ogni cosa, dalla qualità dei bastoni utilizzati, alla profondità in cui li aveva piantati, al tipo di legatura che aveva fatto per tenere insieme le varie parti del tetto. Eppure, la casetta era lì, di fronte a lui, e non sembrava crollare da un momento all'altro. La pavimentazione interna era ancora di terra battuta, ma Stu risolse quel problema raccogliendo dei ciottoli dalla riva del fiume e posizionandoli l'uno accanto all'altro per poi coprirli con foglie ed erba. Il risultato era una superficie morbida e asciutta, staccata dal terreno umido, su cui poter dormire comodamente. Non aveva fretta di setacciare l'oro, prima desiderava ardentemente mettere qualcosa sotto i denti. Trovandosi in prossimità di un fiume, pensò bene di pescare. Il sole dominava dall'alto mentre Stu si interrogava sul modo migliore per catturare qualche pesce. Il fiume, nonostante avesse una corrente piuttosto tranquilla, era fin troppo largo e probabilmente anche profondo per poter essere guadato a piedi senza finire trascinato via. Solo qualche roccia affiorava qua e là, costituendo per l'acqua una specie di percorso ad ostacoli dal quale essa si districava infrangendosi e scivolando via. Stu non si azzardò ad intraprendere quel percorso così scivoloso e decise che per il momento poteva anche starsene su quel lato del fiume. Non aveva esperienza in fatto di pesca, non aveva idea di come costruirsi una trappola né tantomeno una rete o una canna. E il peggio era che aveva fame. Molta fame. Non aveva la benché minima intenzione di attendere che un pesce abboccasse ad una lenza o finisse in una trappola. Di bacche non ne voleva più sentir parlare, il cibo che aveva comprato a Sumner City era già stato consumato da tempo e l'acqua non placava di certo l'appetito. Gli balenò nella mente che, se avesse avuto ancora il suo cavallo, probabilmente lo avrebbe ammazzato in un attimo di follia per mangiarselo. Cacciò via quel pensiero assurdo e riprese a meditare in silenzio.

Fu in quel momento che se ne accorse.

Dall'altra parte del fiume, quasi coperto dal mormorio della corrente, si distinse a mano a mano una serie di gorgoglii. Stu non riuscì a collegare quei suoni a niente che conoscesse, perciò, intimorito, rientrò nella sua nuova casetta serrando bene la porta. Sbirciò tra le fessure dei fuscelli in direzione delle nere frasche oltre il corso d'acqua.

Dove il sole bacia la terraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora