•14 - Golden Suite.

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Appena Taehyung torna a sedersi, io ho già conosciuto tutta la vita della coppia seduta di fronte a noi.
«Ci conviene prendere da mangiare anche noi» dice, l'uomo per poi alzarsi insieme alla moglie.

Sento le dita di Tae che accarezzano la mia schiena, «bambolino, ti ricordi del regalino?»
Lo guardo confuso, poi lui appoggia una mano sulla bocca che blocca il mio gemito appena sento qualcosa vibrare dentro di me.

Accarezza le mie labbra con il pollice.
«È sleale» sussurro, con il respiro pesante.
Sul suo viso compare un'espressione talmente soddisfatta, che mi fa tremare.
Ti odio, penso mentre il mio corpo dice l'esatto opposto.
«Sleale?» Chiede, divertito. Le sue dita scorrono lungo la mia schiena, lasciando che la mia spina dorsale venga travolta dai brividi. «Cerca di non fare rumore» mi dice, con sufficienza quando mi lascio uscire un gemito.
«Stronzo» sbotto, stringendo un pugno.

«Allora, quali sono i progetti futuri a cui hai pensato?»
La voce della signora di prima, ci distrae entrambi. Si siede insieme a suo marito, iniziando a mangiare.
Che situazione di merda, cazzo.

Continuo a strofinare le mani sulle cosce, per cercare di controllarmi e tengo lo sguardo basso perché il mio viso direbbe molto.

Tuttavia, so benissimo come ottenere qualcosa quando la voglio.
E so anche come fargli cambiare idea sulla serata.
Non ho la minima di che cosa stiano parlando, ma non m'importa nemmeno saperlo.

Afferro il calice con lo champagne e ne prendo un sorso, per poi sistemarmi meglio sulla sedia.
Allungo la mano, tirando la manica della sua giacca.
Per le prime due volte, mi ignora ma poi posa i suoi occhi su di me.

«Che cosa c'è?»
Mi mordo il labbro inferiore, «lo sai.»
Porto la bocca vicino al suo orecchio e stringo il suo braccio, mentre mi lascio uscire un gemito.
Si irrigidisce visibilmente, per poi allontanarsi e deglutire.

«Kookie» mi richiama, sottovoce.
Torna a parlare con la coppia che sembra così tranquilla. Però, nel mentre appoggia una mano sulla mia coscia e raggiunge le mie dita.
Afferra la mia mano, portandola a toccare il suo pacco e così sento la sua erezione e mi rendo conto che stiamo vivendo entrambi la stessa situazione.

La sua mano copre la mia, nel frattempo che accarezzo la sua intimità da sopra i pantaloni che gli stanno incredibilmente stretti.
Potrei giurare di non averlo mai visto con così tanto autocontrollo da quando lo conosco. Solo io riesco a sentire quando voglia andarsene da questo party, per riuscire a soddisfare il suo bisogno più grande.
Il suo bisogno di me.

Avvicina le labbra al mio orecchio, «non giocare troppo, bambolino.»
Lo guardo per qualche istante, per poi fare più pressione sulla sua intimità.
Stringe i denti, afferrando la mia mano. «Non sfidarmi, Kookie» sibila, tenendo lo sguardo fisso sulle mie labbra.
«Non ti sei ancora stancato di parlare?» Gli chiedo, inclinando la testa di lato.
«Ti assicuro che saresti più soddisfatto se in questo momento stessi tra le mie gambe» sussurro, sfiorando la sua guancia con le dita.

Sorride compiaciuto. «È una richiesta quella che mi stai facendo?»
Stringo la sua cintura e sospiro. «Non ce la faccio più - sussurro -, ti voglio...dentro di me.»
Lo vedo deglutire, nonostante stia cercando di non far trasparire quanto desideri strapparmi i vestiti.
Respiro pesantemente, lasciandomi uscire un ansimo con le guance rosse.

«Aspettami dagli ascensori. Devo finire di fare una cosa.»
«Sbrigati» sibilo, per poi alzarmi e uscire dalla sala.
Appena sono da solo, appoggio la schiena contro al muro e mi lascio uscire piccoli gemiti e ansimi, sperando che nessuno esca dell'ascensore in questo momento.

Il mio corpo sta chiedendo pietà, vuole essere soddisfatto e non riesce più a resistere. Io non ci riesco più.
È stato crudele da parte sua, torturarmi in questo modo. Sa benissimo che ho un autocontrollo inesistente.

STRIP 3 | Madness-Lies Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora