La sera, tutto l'edificio della Elektra si svuota dagli impiegati e così decido che è arrivato il momento di andare a casa anche per me.
[...]
Quando entro in casa, allento il nodo della cravatta e accendo le luci con un sospiro.
Però, una volta in sala, mi fermo e ingoio un groppo.«Che cosa ci fai qui?»
Scuote la testa, sedendosi meglio sul divano.
«È ancora casa mia» risponde, tenendo i suoi occhi nei miei.
Si morde il labbro inferiore, senza smettere di guardami come se volesse studiarmi.«Jungkook, non prendermi in giro» lo rimprovero seriamente.
«Ci pensi benissimo da solo» risponde subito, velenoso.
Stringo un pugno, sentendo un senso di rabbia crescere in me.
«Ti stai incazzando? Bene, allora sai che ho ragione.»«Jungkook» sibilo. Mi avvicino a lui che alza la testa per guardarmi in faccia.
Cerco di metterci tutto me stesso per avere l'autocontrollo sufficiente per non pensare a cosa vorrei in questo momento. Però, lui non mi rende di certo le cose semplici.Percorro il suo corpo con gli occhi, soffermando lo sguardo sul suo bacino scoperto e ai suoi fianchi.
Mi lecco le labbra in modo automatico, senza riuscire a controllare i miei pensieri.Cazzo, dovresti essere paragonato ad un peccato che ti porta dritto all'inferno.
«Vuoi scoparmi con gli occhi ancora per molto?»
Torno sul suo viso, che è dipinto da un'espressione compiaciuta.
Si alza, facendosi più vicino a me.
Lo guardo in modo attento: dalla quella specie di camicetta nera che lascia vedere tutto il suo bacino, fino al suo viso.
Tiene le braccia al petto, in silenzio.Quando ami davvero qualcuno, lo lasci andare pur di non ferirlo ma se lui torna da te vuol dire che è sempre stato tuo.
Continuo ripeterlo nella mia testa e adesso lui è tornato.«Dovresti andare via» dico, scuotendo la testa mentre mi siedo sul divano. «Non voglio...e nemmeno tu.»
Si avvicina, lentamente, tenendo i suoi occhi fissi nei miei. «Dimmi che non mi ami» sussurra, sfiorando il mio volto con le sue dita. «Dimmi che non mi vuoi.»
Cerco di trattenere tutto me stesso, appena afferra la mia maglietta e avvicina le labbra al mio orecchio.
«Sei uno sporco bugiardo, Tae. Non potresti mai smettere di volermi.»Alzo la testa, guardandolo nei suoi grandi occhi marroni.
Tiene le mani sulle mie spalle, con le labbra dischiuse e il respiro pesante.Porca puttana.
Afferro i suoi polsi, alzandomi all'improvviso.
Sussulta, sorpreso. Alzo il suo mento con due dita, poi sfioro le sue labbra con il pollice.«Ti ho dato la possibilità di scappare, bambolino» dico. «Ma tu hai scelto di restare.»
Avvicino le labbra al suo orecchio, «e non hai la minima idea di quanto tu abbia sbagliato, ma adesso è troppo tardi per ripensarci.»
Stringo i suoi fianchi con le mani, tirandolo verso di me. «Perché, tesoro, - sussurro - io non ti lascerò scappare più da me. Tu sei e sarai sempre mio.»Circondo il suo collo con la mano, portando il suo corpo contro al muro.
«Non credi di star sbagliando tutto?»
Respira pesantemente, tenendo i suoi occhi nei miei e piega le labbra in un sorriso compiaciuto.
«Smettila di parlare» sibila, allungo le mani sulla mia maglia. «Che cosa vuoi, Kookie?»Giro il suo corpo, tenendo le sue mani contro al muro mentre con il respiro sfioro il suo collo, facendolo rabbrividire.
«Mh» mugola, chiudendo gli occhi mentre la sua espressione sembra gridare tutta la sua eccitazione. «Dimmi che cosa vuoi, bambolino» sussurro, spingendo la mia intimità contro al suo fondoschiena.
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STRIP 3 | Madness-Lies
FanficTaehyung e Jungkook, sono una coppia sempre più forte e piena di passione. Vivono il loro al amore al massimo, convinti che niente possa distruggere ciò che si sono creati. Con il processo contro al padre di Taehyung, tutto diventa più difficile p...