Capitolo 4

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Stefania's Pov
Era da tanto che non tornavo nella mia amata Italia per trascorrerci qualche settimana; starò qui dall'8 fino al 29 Maggio; poi mi tocca tornare ad LA per continuare a girare Station 19.
A febbraio sono potuta restare solo una decina di giorni ma la malinconia del mio amato paese era troppa per non sfruttare l'occasione e passare le vacanze qui.
Andrò con alcuni amici e la mia manager a Roma, Napoli, Firenze ed infine Milano, in cui avrò finalmente l'occasione di poter stare un po' con i miei fan italiani.

27 Maggio 2023
È da due giorni che siamo tutti qui a Milano; in ogni città in cui sono stata mi è capitato di imbattermi in qualche fan con cui ho scambiato qualche parola e scattato foto; cerco di essere sempre gentile e cordiale con tutti anche se magari qualche volta vengo disturbata in momenti poco carini.
Oggi alle 15 devo essere al Plaza Hotel per iniziare il dibattito con i fan; io ed il mio gruppo abbiamo mangiato in un ristorante della zona per poi dividerci; con me verrà la mia manager e collega Laura, colei che mi ha da sempre indirizzato in questo mondo stupendo che è l'arte.
Recitare, ballare, fare la modella; sono tutti lavori che ritengo arte.
Arrivo con qualche minuto di ritardo; vista la grande folla all'ingresso principale sono dovuta entrare dal retro.
Vengo accolta con tante urla e tanti bei sorrisi; mi siedo per poi guardarmi intorno come mi hanno sempre insegnato a fare in modo da far sentire più partecipi tutti ed il mio sguardo cade su una ragazza seduta in prima fila esattamente davanti a me.
Ha l'espressione di una bambina innocente che sta guardando il regalo che ha sempre desiderato avere.
Mi scappa un sorriso guardandola; ha dei lineamenti davvero delicati ed è davvero bella.
Saluto tutti distogliendo l'attenzione da lei.
Laura chiede di fare silenzio così da poter iniziare con le domande; il mio sguardo cade nuovamente sulla riccia davanti a me; una piccola lacrima scorre sul suo viso, la ragazza accanto a lei l'asciuga prontamente causandole un piccolo sorriso; il suo sguardo si posa nuovamente su di me e rimane incantata a guardarmi.
Laura mi passa il microfono ed iniziano le prime domande.
Rispondo con simpatia e curiosità a tutte e sposto ogni tanto lo sguardo su quella bella ragazza che ha attirato la mia attenzione oggi.
Non è la prima volta che ad un mio evento noto qualcuna, sono sempre tutte molto sfacciate; chiunque cerca di farsi sempre notare magari sovrastando l'altro e questo mi porta a perdere interesse.
Lei sembra semplicemente essere in trance; mi guarda dolcemente ascoltando ogni parola che pronuncio; sembra ipnotizzata dalla mia figura ma non in modo famelico come succede spesso, in modo curioso, quasi ammaliata da me.
Mi rendo appena conto di essermi persa a guardarla quando sento silenzio in sala; non avrò sentito di sicuro la domanda.
Anche lei sembra riprendersi da questo momento e si sistema sulla sedia distogliendo lo sguardo da me.
Chiedo gentilmente di ripetere per poi rispondere.
Ho detto pubblicamente per la prima volta il mio orientamento sessuale; sono sicura che se ne parlerà molto nei prossimi giorni.
Era il momento di dirlo, dopotutto tutta la mia famiglia, i miei amici intimi ed i miei manager lo sanno ed io non ne ho la minima vergogna.
Molti lo avevano intuito; altri lo avevano sperato pensando ad un'ipotetica storia con Danielle che, per loro sfortuna, rimarrà solo un grande sogno.
Ma oggi, non so esattamente perché oggi, ma ho avuto la sensazione e la voglia di dirlo tranquillamente.
Rispondo ad un altro paio di domande per poi congedarmi viste le foto che dovrò fare con la maggior parte delle persone in sala; il mio sguardo cade un'ultima volta sulla riccia mentre scendo le scale del piccolo palco per uscire dalla stanza.
Realizzo in questo piccolo tratto che lei sarà una delle persone con cui farò le foto e che sarà anche una delle prime visto il posto in cui si trovava.
Non capisco nemmeno il perché ma la mia testa è rimasta colpita da quell'aria innocente nonostante il mio prototipo di persone sia esattamente il contrario: magari sfacciate, un po' esuberanti ma mai stronze.
Abbraccio e faccio le foto con un paio di persone, ci scambio qualche parola ed infine gli do le cartoline precedente firmate.
Sto parlando con Laura di quello che faremo stasera quando un movimento repentino attira la mia attenzione.
La riccia sta praticamente per cadere ai miei piedi, allungo le mani per impedirgli la caduta ma prima che questa avvenga riesce a recuperare l'equilibrio.
Indietreggia non appena vede la nostra vicinanza.
La guardo confusa non capendo il motivo di questo movimento.
La ragazza dietro di lei si presenta; io le stringo la mano cordiale.
Presenta anche la ragazza dagli occhi profondi che ho davanti.
Non spicca parola, mi porta quasi a pensare che sia sordomuta ed è per questo che magari mi guardava così intensamente durante le domande; se lo avessi saputo prima magari avrei scandito di più o parlato in Lis il più possibile. Conosco qualche parola. Mi sembra però di averle sentito sussurrare una frase dopo il mio coming out che mi ha anche portato a sorridere.
Le poggio una mano sulla spalla chiedendole se va tutto bene; sento il suo corpo rilassarsi al mio tocco.
La vedo annuire e finalmente ho il piacere di poter sentire la sua voce.
"Devo ancora realizzare di essere davanti a te."
Sorrido sinceramente sorpresa dalle sue parole per poi dare voce ai miei pensieri.
"Pensavo non parlassi sai? Sei stata zitta quasi tutto il tempo prima."
Mi sorride teneramente imbarazzata da quello che le ho appena detto.
La ragazza dietro, di cui non ricordo minimamente il nome, attira l'attenzione di entrambe e mi porta a soffermarmi sul braccio di 'Elena', questo il nome della riccia, che avevo notato in sala ma di cui non avevo nessuna certezza.
Porto delicatamente il suo braccio verso di me e traccio con le dita le linee nere del suo tatuaggio; siamo a pochi centimetri l'una dall'altra.
"Ma sono io!" Dico smorzando la tensione. "...Lo avevo notato ma non ero certa fossi io e non volevo metterti a disagio chiedendotelo. Sono davvero identica, assurdo. I miei occhi sono proprio uguali."
Sento il suo corpo rabbrividire al mio tocco e non posso fare a meno di sorridere per la sua innocenza.
"Vi va di fare le foto?"
Chiedo.
La risposta mi lascia interdetta e in seguito quasi felice.
Farò le foto solo con la riccia visto che da quanto ho capito la sua fidanzata o comunque l'altra ragazza è venuta solo a farle compagnia.
Le propongo qualche posa e lei mi segue a ruota imitandomi; sto per proporgliene un'altra quando il fotografo mi blocca.
La mia espressione penso esprima a pieno i miei pensieri. Sono totalmente disappointed.
Sul mio viso ricompare un sorriso alla notizia che ci vedremo anche domani.
Vengo anche a sapere che siamo state lo stesso giorno sull'Etna e che a causa del fatto che non siamo riuscite ad incrociarci lei è finita in un momento un po' buio. I miei occhi si fanno tristi ma cerco di non pensarci porgendogli una domanda. "Mi dispiace per questo, sono stata lì tutto il giorno con alcuni amici. Siete siciliane o eravate lì solo in vacanza?"
Abitano in provincia di Messina; sono stata lì qualche volta da piccola; inoltre Elena ha vissuto a Catania qualche anno; sicuramente io vivevo già in America.
I miei pensieri vengono interrotti da una sua richiesta; mi chiede con una gentilezza ed una timidezza inaudite se la posso abbracciare.
Non me lo faccio ripetere due volte; il mio corpo fremeva dalla voglia di farlo.
È la prima volta che mi si chiede un abbraccio, di solito la gente arriva e lo fa dandolo per scontato; mi sta sorprendendo sempre di più.
Sento del bagnato sulla mia spalla; l'allontano cercando di capire il perché delle lacrime.
La sua risposta mi lascia piacevolmente sorpresa.
"Sto bene, semplicemente non sentivo certe emozioni da tanto tanto tempo. È bello provare altro oltre che rabbia e delusione."
Deduco allora che l'altra ragazza non sia la sua fidanzata, magari è un'amica.
La stringo nuovamente a me facendole godere ancora qualche momento di calma. Sarei ipocrita se dicessi che lo stia facendo per lei; questo momento porta anche il mio corpo a rilassarsi e così poggio la mia testa sulla sua chiudendo gli occhi.
È lei a staccarsi dopo un tempo indecifrabile; capisco che non lo abbia fatto spontaneamente quando l'altra ragazza ci dice che il bodyguard sta richiamando la nostra attenzione da qualche minuto.
"Dovremmo andare."
Dice la ragazza che poco prima era attaccata al mio corpo con gli occhi profondi adesso un po' tristi.
"Ci vediamo domani."
Le sorrido ricordandoglielo.
"Ci vediamo domani."
Mi risponde con entusiasmo anche lei sorridendo.
Si allontana da me ed io non posso fare a meno di seguirla con lo sguardo; mi sento attratta da lei come una calamita con un magnete.
Un'altra persona entra ed io la accolgo sorridendole; poco prima che la riccia esca dal mio campo visivo le lancio un ultimo sguardo.
'La rivedrò domani.'
Penso, sorrido; non so nemmeno a cosa sia dovuto tutto questo entusiasmo o interesse ma ho vissuto tutta la mia vita godendomi i piccoli momenti e non pensando al futuro ed anche stavolta farò così.
Scatto qualche altra foto ed abbraccio moltissime persone; i miei piedi chiedono pietà non essendo abituati a stare così tanto fermi in un punto.
Mi concedono una piccola pausa; è il momento di organizzarmi con Laura per la serata.
"Andremo in una discoteca; ho già parlato con il proprietario; ci sarà massima sicurezza e ci metteranno nel lato più appartato del privè. Dovresti divertirti un po'; in America non hai la possibilità di andare a ballare così liberamente come qui."
Annuisco dandole ragione mentre sorseggio un bell'espresso.
Ritorno a 'lavoro' continuando a fare quello che stavo facendo prima.
Dopo un paio di ore ho finalmente finito; non che non mi piaccia stare a contatto con i fan solo che non ricordavo il meet&greet fosse così pesante.
Mi avvisano che davanti l'Hotel ci sia ancora tantissima confusione ma io comunico che voglio uscire comunque dall'entrata principale così da poter fare un paio di foto e firmare qualche autografo; sicuramene ci sono persone che sono lì fuori da stamattina e vorrei almeno che fossero un minimo ripagati per questa cosa.
Usciamo dalla stanza delle foto per poi passare di nuovo attraverso la sala conferenze; molte persone sono rimaste qui ad aspettarmi.
Io sorrido a tutte cordialmente mentre vengo 'scortata fuori'; il mio sguardo viene però attratto da qualcosa alle mie spalle; la riccia mi guarda sorridente; io la saluto con la manina in un gesto spontaneo e lei fa lo stesso. Esco e la folla di gente che mi trovo davanti è immensa; faccio qualche firma e scatto qualche foto per poi entrare finalmente nel taxi che mi porterà in Hotel; Laura è seduta di fianco a me.
Mi levo immediatamente le scarpe che nonostante siano da ginnastica mi hanno portato notevole dolore.
"Ho bisogno di un massaggio prima della serata di stasera."
"Ti sei fatta vecchia Ste, ormai hai 40 anni."
Mi risponde la mia amica ridendo.
"Appena arriviamo lo diciamo alla reception; vuoi anche la cena in camera?"
Annuisco esausta.

Come mi innamorai di STe (Stefania Spampinato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora