Capitolo 5

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Elena's Pov
Mi sveglio con un mal di testa micidiale; i ricordi della serata di ieri sono molto sfocati.
Un piccolo flashback mi viene in mente e capisco di essere stata portata a letto da qualcuno.
Chiamo Alexandra allarmata.
"Non dirmi che sono andata a letto con qualcuno ieri sera."
"No Lena, mi hanno semplicemente aiutata a portarti in camera visto che le tue condizioni erano pietose. Non ti ho mai visto così ubriaca."
"Ho mal di testa." biascico.
Ale mi prepara un'aspirina; la prendo immediatamente profondamente disgustata dal sapore.
Mi faccio una doccia con ancora la mente offuscata e finalmente mi levo lo sporco di dosso.
Ale mi ha già preparato i vestiti da mettere; d'improvviso un flashback appare nella mia mente.
"Era qui ieri."
"Eh?"
"Stefania era qui, in questa stanza, ieri."
Ale mi ignora.
"Le sono anche svenuta addosso."
Qualcosa ritorna nella mia mente; alcune scene mi passano davanti; è tutto però molto confuso.
Alexandra continua ad ignorarmi.
"Hai intenzione di dirmi qualcosa?"
"Chiedi a lei oggi."
"Allora è vero!"
Esclamo.
"Non ho sognato tutto!"
Continuo.
Il mio cervello si fa infiniti viaggi; non capisco il perché di quello che è successo ieri, dei suoi gesti; perché era con me quando sono svenuta? E perché mi ha portato lei a letto?
"Ti sto odiando Alexandra."
"Lo so, ma è giusto che sia lei a chiarirti tutti i trip che sono sicura ti stai facendo. Io potrei solo metterti più confusione sulla serata; fidati. Sappi solo che quello che ricordi è accaduto."
Mi sdraio sul letto confusa.
Poi mi alzo di colpo e mi vesto velocemente quando noto che Ale sta per finire di truccarsi.
Alle 14, con leggero ritardo siamo sedute al tavolo dell'Hotel in attesa della nostra pasta.
Io sono molto silenziosa oggi e la mia cuginetta, sapendo il perché del mio umore, non insiste nel fare conversazione.
D'improvviso parlo io.
"Che cosa dovrei dirle?"
"Quello che ti senti di dirle."
"Non so nemmeno cosa domandarle."
"Vedrai che troverai le parole non appena te la troverai davanti. Ieri avevo ragione, quindi dammi ascolto anche oggi."
"Ragione su cosa?"
"Sul fatto che ti sei fatta notare."
Sto per spiccare parola me lei mi blocca con un cenno facendomi capire che non risponderà a nessuna domanda.
Sono ancora più confusa di prima.
Quando sono le 15 andiamo a pagare e ci sediamo agli stessi posti di ieri; la sala si riempie ed io gioco con il cellulare cercando di ammazzare il tempo.
Stefania entra quando io sono molto concentrata nel vincere una battaglia a Clash Royale.
Ale mi da una gomitata per attirare la mia attenzione ed io la guardo irritata per il dolore che mi ha causato.
Pochi istanti dopo alzo lo sguardo notando che è davanti a me.
Mi sorride ed io non posso fare altro che ricambiare; la guardo però notevolmente contrariata visto la mia totale non conoscenza dei fatti di ieri.
Lei mi guarda a sua volta confusa non sapendo il perché della mia espressione.
Le mimo un 'so di ieri' con le labbra. Lei sbianca.
Non può rispondermi visto che tutte le attenzioni sono su di lei.
Si fa tesa sulla sedia ed io riesco a percepirlo.
Fa lo stesso discorso iniziale di ieri per poi iniziare a rispondere alle domande che le vengono poste.
Ogni tanto guarda nella mia direzione ed io soprappensiero rifletto sulla situazione che si sta creando.
'Ha un piccolo interesse per me, obiettivamente mi da più attenzioni di quanto ne abbia dato a chiunque altro in questi giorni; magari è rimasta davvero colpita da me.'
Sorrido spontaneamente ai miei pensieri e lei sembra notarlo studiando curiosa le mie espressioni.
Ascolto attentamente ogni sua risposta e spero che il tempo passi velocemente.
Così fortunatamente succede; Stefania va nuovamente nella stanza di ieri a fare le foto ed io ed Ale ci mettiamo in fila aspettando il nostro turno.
La stessa scena di ieri si ripete: Ale parla con il bodyguard e gli dice che farò io le 4 foto e che entreremo insieme così da poter passare più tempo insieme a lei.
La mia cuginetta mi dice che la saluterà per poi uscire e lasciarci relativamente sole vista la presenza del fotografo.
E così facciamo: entriamo ed Ale le stringe la mano per poi uscire.
Ste si siede su una scatola che c'è vicino al fotografo e gli sussurra qualcosa all'orecchio; lui esce dalla stanza lasciandoci un po' di privacy.
Si passa una mano nei capelli guardandomi negli occhi.
"Che cosa ti ha detto Alexandra?"
"Ciao anche a te eh."
La guardo nuovamente contrariata.
"Ciao."
Mi sorride rilassandosi un po'.
"Non mi ha detto nulla, ricordo poco di ieri ma sono certa tu fossi presente; che ne dici di raccontarmi un po' come è andata la serata."
La guardo ancora 'male'.
"Non possiamo parlarne poi?"
"Poi quando? Abbiamo un altro paio di minuti e poi mi tocca andare via."
Abbasso lo sguardo pensando che sicuramente non la vedrò più.
Lei lo nota alzandosi, si avvicina a me e mi stringe forte in un abbraccio.
"È la prima volta che mi trovo in una situazione simile. Non so come comportarmi."
Non ha intenzione di sciogliere l'abbraccio ed io mi rilasso sul suo petto.
"Sono confusa dal tuo comportamento Ste. Sei una persona che ammiro tanto; ti ho sempre pensata come qualcuno di irraggiungibile ed ora sei qui abbracciata a me e per di più non vuoi dirmi cosa sia successo ieri."
"Lo so che la situazione ti confonde; confonde anche me credimi. Non so minimamente cosa fare o come comportarmi con te. Ieri ti ho vista baciare quella ragazza in discoteca per poi vederti in bagno a vomitare; mi sono preoccupata e mi sono avvicinata per aiutare; mi sei però svenuta addosso e così, dopo averti fatta riprendere, ti ho fatto portare in Hotel dal mio bodyguard; sono venuta con voi fin lì e dopo che ti ha poggiata sul letto sono andata via."
"Ieri non è stata una bella serata; è stato tutto troppo rapido e confuso; mi sono trovata a baciare quella ragazza per puro caso; avevo gli ormoni a palla."
Dico sinceramente posizionandomi meglio sul suo petto; ha proprio un buon odore.
"Non vuoi fare le foto?"
"No, voglio stare un altro po' così prima di andare via."
Mi stringe forte a sé.
"Che ne dici di vederci stasera?"
Mi stacco di colpo scioccata.
"Davvero?"
Le chiedo con degli occhioni da bambina completamente spiazzata dalla sua richiesta.
Annuisce.
"Però devi promettermi di non dirlo a nessuno; rischio tanto; non voglio nuovi scoop dopo il mio coming out di ieri."
Annuisco capendo la situazione.
"Ti passo a prendere io, ti va?"
Annuisco guardandola negli occhi ancora confusa dalla situazione.
"Però possiamo fare le foto? Sono venute carine quelle di ieri."
È lei a chiedermelo; le ha viste anche lei quindi...
Annuisco sorridendo e lei chiama il fotografo.
Mi abbraccia da dietro per fare la prima foto.
Brividi.
Mi chiede di baciarle la guancia per fare la seconda foto ed io la 'accontento' timidamente.
In un'altra facciamo un cuoricino con le braccia ed infine nell'ultima si mette dietro di me poggiando le mani sulla mia testa usandomi come un tavolino per sottolineare la nostra differenza di altezza.
Mi giro verso di lei contrariata.
"Non sono così bassa."
"No no, solo un piccolo puffo."
Mi prende in giro.
Stefania chiede una piccola pausa ed io rimango con lei mentre le portano il caffè.
"Vuoi?"
Nego con la testa.
"Non mi piace il caffè."
Fa un passo indietro offesa.
"L'appuntamento di stasera è annullato; non esco con le italiane che non bevono caffè."
"Appuntamento?"
Sottolineo la parola alzando un sopracciglio.
Lei fa finta di nulla ignorandomi.
"Me le dai le cartoline oggi? Ieri le ho scordate."
Le ricordo.
Me ne porge 8, le 4 di ieri e le 4 di oggi.
"Potrei vendermele."
Rifletto a voce alta prendendola in giro.
Mi tira a se abbracciandomi.
"Stasera te ne firmo altre così puoi guadagnare qualcosa in più, ti faccio anche le dediche."
Mi percula a sua volta.
"Stefania, è mezz'ora che non entrano persone; che ne dici di continuare?"
Una donna urlante entra nella stanza richiamando Ste.
Nota la mia presenza intorno alle sue braccia e mi saluta presentandosi.
"Oh ciao, piacere Laura."
Mi stacco da Stefania.
"Elena, piacere mio."
Le stringo la mano.
La donna guarda Stefania con un sorriso malizioso.
"Ti ha già invitato a cena o lo faccio io al posto suo?"
"Già fatto."
Le dice.
Stefania la fulmina con gli occhi, io arrossisco a disagio.
"Ste faccio entrare la prossima ragazza; se Elena vuole stare qui può rimanere; rimango anche io qui così da farle compagnia."
"Per te va bene?"
Mi chiede Ste.
Annuisco contenta per la proposta.
"Alexandra però è uscita per lasciarci sole, posso chiamarla?"
Ste annuisce ed io procedo.
"Dovrai raccontarmi molte cose, lo sai vero?"
Mi dice Ale non appena vedo a recuperarla.
Annuisco.
"Quando mi aiuterai a prepararmi per l'appuntamento di stasera ti racconterò tutto."
"Appunta cosa?"
Urla attirando l'attenzione di tutti.
"Shhh, fai silenzio."
Le do una gomitata.
Cerchiamo di entrare ma il bodyguard ci impedisce di farlo; Stefania non so come ma se ne accorge facendo cenno all'uomo di lasciarci passare.
Ci sediamo vicino a Laura iniziando a conversare a bassa voce; tra una persona ed un'altra Stefania si unisce ai nostri discorsi.
Dopo qualche ora e tante risate scopriamo qualcosa in più sulle due.
Si conoscono dalle superiori; hanno però intrapreso strade lavorative diverse ma profondamente collegate. Sono amiche da quei tempi e Laura è diventata la manager di Stefania quasi 10 anni fa.
"Ho bisogno di 5 minuti di pausa."
Dice Ste sedendosi su di me con noncuranza.
Mi siedo meglio sulla sedia facendola mettere più comoda e le cingo la vita con le braccia.
Che situazione strana.
La pausa non le è concessa visto il ritardo che si è procurata da sola parlando con me.
Una ragazza sui 15 anni entra nella stanza e lei si alza da me sfiorandomi una mano.
Gli occhi della ragazzina vanno su di me ed io faccio finta di nulla ricominciando a conversare con le due sulla mia destra.
Laura nota la situazione ma mi fa cenno di non preoccuparmi.
Un'oretta dopo Ste ha finalmente finito.
Si butta di peso su di me e mi sta per scivolare dalle braccia ma riesco ad afferrarla in tempo.
"Non voglio essere causa del fallimento di Station 19; fai attenzione Stefania."
Si mette a ridere; quanto è bella la sua risata.
"Dovremmo andare, sono quasi le 20."
Le dice Laura.
La donna seduta su di me si alza di colpo.
"Ti passo a prendere per le 21:30. Ci arrivi a prepararti?"
Annuisco.
Saluta Alexandra con due baci sulla guancia; tira Laura verso di se prima che lei e mia cugina si possano salutare.
La donna saluta entrambe con un  'ciao' urlato mentre Ste la trascina di fretta.
Io ed Ale ci alziamo con calma e stiamo per uscire quando la vedo tornare indietro.
Si avvicina a me e mi avvolge la vita con un braccio schioccandomi un bacio sulla guancia.
"Non ti avevo salutata e non ti avevo chiesto dove alloggiassi."
Mi sussurra troppo vicina al viso.
Io le do il nome dell'Hotel poco prima di vederla andare via nuovamente.

Come mi innamorai di STe (Stefania Spampinato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora