Fuga

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Una leggera brezza calda circolava per tutta l'atmosfera dove vi erano insediati il popolo del Reef i Metkayna.

Il Clan oceanico uno dei primi della tribù degli Awa'atlu.
Il sole era così luminoso e caldo, che non lasciava tempo all'ombra di addentrarsi negli spazi di suolo su cui la luce solare non rifletteva.

L'aria così calda obbligava la maggior parte dei na'vi ad immergersi nell'acqua cristallina, così limpida che ci si poteva specchiare su di essa e ad accompagnare il mare, sotto di essa alloggiavano piccoli, medi pesci di ogni forma da chi era allungato o dalla forma ovale, questo valeva anche per i colori; rosa, rossi mescolati al bianco con strisce nere, o completamente gialli, si poteva dire che dentro il mare del popolo vi celava l'arcobaleno più bello di tutte le tribù acquatiche.

La flora non era da meno,  piccoli coralli di ogni colore specialmente quelli Violacei erano bellissimi, dalle forme più disparate e adornate da piccoli buchetti che usavano per respirare sotto l'acqua, le amemoni rosa chiare dove vi allogiavano di tanto in tanto pesci dalla forma ovale e dai colori bizzarri, viola e rosso, bianche e neri.

Nel mare ogni na'vi aveva il suo compito chi a cacciare; chi ad insegnare ai giovani na'vi  in procinto di diventare adulti, come cavalcare i propri Ilu che sono dei cavalli marini, o chi come Ni'wa che era stravaccata su uno scoglio vicino a delle grosse pietre scavate contenenti acqua.

Dove ogni giovane vi passava la maggior parte del tempo, un ritrovo per i giovani Metakayna.  Godendosi il calore che emanava quell'enorme stella raggiante, la giovane era così rilassata e persa sull'enorme masso rigido e bagnaticcio dal colore grigio scuro, sembrava come se Eywa avesse colto il suo ultimo respiro; così non fu, poichè la sorella minore dopo aver avistato  un branco di cinque ikran appartenenti al popolo degli Omatikaya sorvolare metà isola, andò subito a svegliarla per dargli l'imminente notizia.

L'isola dall'alto faceva vedere l'enorme e folta foresta che circondava l'isola, si vedevano molti alberi di diverse forme e colori, dal verde scuro al rosa chiaro, dalle folte chiome alle meno folte, Il gruppo stava cercando un posto su cui atterrare.

<<Ni'wa perfavore svegliati!>> parlò  la voce della ragazza alquanto minuta ed alta, dai lunghi capelli raccolte in piccole treccine adornate da perle su cui erano attaccate alle treccine, di vario colore, sparse per quasi tutti i capelli. Nel mentre che la chiamava con le sue enormi mani, scuoteva il corpo di quest'ultima cercando di svegliarla con il movimento invasivo che applicava sul suo corpo aggiungendo richiami ripetuti del suo nome.

La maggiore non era minimante pronta a quel fracasso quasi stridulo ed improvviso che gli entrava in testa, quel suono in quel momento gli appariva così fastidioso che sul suo viso si formò piccole smorfie di infastidimento, continuando ad urlare aggiunse un tono più alto, facendola svegliare di soprassalto e cadere dallo scoglio scivolando  nell'acqua tiepida dell'mare.

<<Che cosa succede Tsireya?>> parlò a bassa voce Ni'wa in presa al risvegliarsi dal piccolo sonnellino che si era fatta poco fa.

<< cinque Ikran del popolo degli Omatikaya sono appena atterrati sul nostro suolo, perfavore andiamo a vedere?!>> supplicò la più giovane unendo le sue mani come segno di implorazione

Un movimento rotatorio fecero gli occhi di Ni'wa e la ragazza fu costretta ad accettare, non poteva resistere agli occhi dolci della ragazza che la invitava ad assistere all'arrivo di un clan, mai visto prima d'ora, ma sentito parlato da anni.

<< mllte (d'accordo)>> accettò a malincuore, lasciando quella piccola zona di quiete e di pace.

Così le ragazze si avviarono verso l'acqua, richiamando a loro i propri Ilu utilizzando la loro gola emettendo suoni gutturali, aggiungendo qualche suono più squillante dalla loro bocca, come richiamo per i propri cavalli.

La via dell'acqua è infinita|| Miles QuaritchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora