Olo ''Clan''

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La giornata continuava da male a peggio, le braccia dell'uomo erano attorcigliate intorno al bacino della ragazza,; un animale impazzito sembrava esse, non restava un secondo ferma, ogni minuto o secondo cercava di divincolarsi.

<<Lasciami andare!!>> gridò Ni'wa continuando a dimenarsi come un toro impazzito, era una bestia inferocita, calci e pugni tirava contro il corpo tonico dell'uomo, un corpo ben piazzato con una vite stretta, le vene che gli fuoriuscivano dalle braccia muscolose

Erano quasi arrivati nella stanza che ormai era conosciuta dalla ragazza ma proprio in quel momento che erano vicini alla sua stanza, il colonello virò in un'altra direzione, prendendo un corridoio diverso.

<<Dove mi stai portando?! Razza di scimmia blu dove-

<<Se attappi quella bocca te lo dico-

<<Nella mia stanza>>

<<Che cos-

<<Da adesso starai lì per il resto della tua vita, e appena ti sento sbuffare, ridire qualcosa che non mi va giù, ti prometto che ti legherò e ti attapperò la bocca, permettendoti di non muoverti più, una sola mosca e ti sculaccio nella vecchia maniera>>

Nell'ultima affermazione la ragazza assunse un espressione mescolata tra il divertita e l'essere maliziosa, mentre aggiunse un mogugno

<<Mh>>

Arrivati nella camera, si poteva percepire lo stesso freddore che emanava la scorsa camera, ma questa era più ordinata, precisa i panni nell'armadio, tutte le sedie perfettamente in ordine; quella camera rispecchiava il colonello dalla cima al fondo.

<<Ti piace?>>

<<Fredda, come stanza scorsa>> Ni'wa non sapeva bene il linguaggio degli umani, ma questo piccolo errore fece sorridere l'uomo, un piccolo sorriso genuino spuntò sulle labbra dell'uomo.

<<Questa sarà la nostra camera>> a quelle affermazioni Ni'wa si girò di scatto, vedendo l'uomo sogghignare

Un ringhio inferocito provenì dalla bocca della ragazza al quale si girò di scatto vedendo l'uomo sogghignare; si mise davanti esso e guardandolo dritto negli occhi disse

<<Io e te non stiamo insieme>> proferì Ni'wa con uno sguardo sorpreso ma allo stesso tempo era arrabbiato, la sua furia stava crescendo piano piano da quando Quarritch la catturò di nuovo, e la notizia della convivenza era la cilliegina sulla torta per la ragazza. La delusione, la mancanza e la stanchezza si stavano facendo sempre più a sentire; era esausta restare in quel posto freddo, emetteva freddore anche se sparso qua e la c'erano diversi colori che contrastavano con le varie sfumature di grigio della struttura.

<<No, lo so che non stiamo insieme, sarebbe sciocco da parte mia, ma tu da adesso in poi resterai sempre ogni minuto o quasi attaccata a me, non ti lascerò un secondo da sola, così non potrai mai più scappare da qui, finchè non ci dirai dove sono i Sully>> l'uomo parlò inclinando la testa verso il basso, scrutando bene la ragazza

Lei piano stava elaborando le sue parole, erano come missili veloci nella sua mente, ma quando realizzò il discorso la sua espressione cambio; dal che era arrabbiata il volto cambiò assumendo un espressione quasi spaventata, gli angoli della sua bocca si stavano lentamente tirando in giù

<<Cosa è qualla espre-

Un urlo viscerale uscì all'improvviso dalla bocca della ragazza, un grido cosi pieno di rabbia e frustrazione, urlava cosi forte che l'uomo era costretto a tapparle la bocca, ma non era proprio sicuro di farlo dato l'ultima volta lo morse. Attimi dopo il colonello, mentre la ragazza continuava a far fuoriuscire la sua rabbia e la sua disperazione, dentro di se nell'uomo cresceva una sensazione di disagio, tristezza ma non per lui... per lei.

<<Mi dispiace>> sussurrò, era l'unica cosa che lui poteva fare, l'unica cosa che si sentiva di fare.

<<Ti dispiace? Oh..ti dispiace.. sentito telecamere?! Gli dispiace...A te non ti dispiace, tu godi nel mio soffrire, tu godi che io sia il tuo trofeo da caccia, io sto male , voglio tornare dal mio Olo ''Clan'', mi manca mia sa'nok ''madre'' e mi manca mio sempul ''padre'' e i miei fratelli, mi manca l'aria calda che mi accarezza la mia pelle, e invece no, io sono qui rinchiusa ventiquattro ore su ventiquattro; sorvegliata da uomini e donne umani e avatar che io non conosco, mi manca tutto del mio mondo, ed io stare qui con tutti voi e soprattutto con te mi viene il malessere, mi viene voglia di raggiungere Eywa!>> le sue parole erano cosi dure ma necessarie, erano giuste da dire erano il suo sfogo in quel momento forse con la persona sbagliata, ma era doveroso il suo senso di disagio estremo era arrivato all'orlo. Dopo tutte quelle parole la ragazza lo guardava, lo fissava con sguardo pieno di tristezza, due occhi verdi che piano piano stavano diventando delle piscine, mentre pochi secondi dopo le due piscine si stavano svuotando e riempiendo come un circolo vizioso. Era così in pena, devastata che le sue gambe non resistevano e si gettò giù, i suoi singhiozzi riempivano la stanza insieme alle sue lamentele dovuti allo sfogo. L'uomo era fermo lì a fissarla senza far uscire ogni tipo di reazione emotiva, ma dentro di se una voragine si stava aprendo.

L'uomo a piccoli movimenti si stava abbassando come fosse un padre che cercava di calmare sua figlia, lentamente si accovaciò arrivando quasi alla stessa altezza con Ni'wa, un po' era difficoltoso visto che il colonello era molto più alto rispetto a lei.

Lentamente il signore avvicinò la sua mano pronta ad appoggiarla sulla spalla della giovane donna disperata, ma quest'ultima senti l'avvicinanza della sua mano sulla spalla e con un colpo fulminio la spostò con violenza via da se, non voleva essere toccata da lui o da nessuno, lei voleva stare nel suo guscio, voleva casa, ma non poteva.




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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 06, 2023 ⏰

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La via dell'acqua è infinita|| Miles QuaritchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora