Siamo Qui

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Correvano e correvano più veloci sulla sabbia dura intrinseca dell’acqua piovana di qualche minuto fa.

<<I nostri Ilu si trovano nell’altra parte dell’isola, oggi è la giornata dell’accoppiamento per loro>> Urlò Aounung con il fiatone mentre correva sull’terreno bagnato.

<<Ed adesso ce lo dici?!>> urlò Lo’ak sbuffando alla fine aggiungendo poco dopo un soffio simile ad un ringhio, mentre di tutta fretta quasi cadendo tutti svoltarono verso destra la direzione che li conduceva nel bosco del Reef. Sul suolo semi asciutto botti di piedi che correvano in mezzo alla natura che aveva un aspetto diverso dal solito, un'aura grigia vi era insinuata, si sentiva la negatività incombere sulla fitta foresta, le foglie che erano in simbiosi con gli alberi sembravano calare, ammosciarsi, e questo lo sembrava notare solamente Kiri e Ni’wa dove quest’ultime sembravano rallentare e non poco fino a fermarsi ad osservare la foresta cupa, la foresta stava perdendo tutta la sua magia appariva una foresta che stava per spegnersi.

Ni’wa e Kiri erano quasi ipnotizzate dalla vista oscura, dentro di loro un miscuglio di sensazioni negative, delusione, rammarico e tristezza stava salendo piano piano dentro di loro.


Passi docili e felini camminavano sotto il nuovo suolo, un suolo mai conosciuto dai nuovi Na’vi in tenuta militare; non sembravano all’apparenza amichevoli, i loro abiti trasmettevano quell’timore di stargli alla larga, soprattutto il capo fila che si trovava al primo posto seguito dai suoi simili; un viso squadrato con occhi gialli e viso che incuteva molto timore, aveva stampato sul suo braccio un'aquila poco grande. Sembravano far parte del clan Omatikaya, ma qualcosa in loro era strano.
<<Squadra, non dimenticatevi che il nostro obbiettivo è Jake Sully, state attenti alla sua femmina, cavolo quella stronza, è molto abile con le freccie-
<<Tu ne sa qualcosa è Quaritch>> Parlò sbeffeggiando il caposquadra un na’vi, simile a lui, rasato completamente in testa, portando degli occhiali da sole dalla forma quasi rettangolare.
Quasi di colpo Quaritch si fermò, fermandosi anche la sua squadra dietro di lui; poco dopo il na’vi si girò lentamente verso colui che lo prese in giro, con espressione seria si avvicinò a lui con passo lento mentre avanzava verso il colpevole emanava una vibrazione, un'aura di timore e imponenza aleggiava su di lui; mentre la sua camminata era spavalda ma non sembrava così tanta, perché ad affiancare la sua spavalderia era la sua compostezza, il suo essere freddo glaciale come il ghiaccio.
Il posto era ormai desolato, solo loro c’erano, non più c’erano gli Austrapede tipici uccelli di Pandora posti sparsi lungo il territorio, nemmeno gli Aracnoidi insetti striscianti sul suolo freddo. Nessuno cera più solo la freddezza che emanava l’umanoide.

<<Cosa hai detto Lyle?>> chiese fissandolo senza sbattere palpebre, senza distogliere lo sguardo dal suo soldato
<<N-niente signore!>>
<<Strano mi è apparso di sentire un vago sbeffeggiamento verso i miei confronti>> parlò Quaritch mentre inclinò verso destra il suo capo
<<I-io..e-
Mentre provava a parlare Lyle venne preso alla sprovvista, la mano grande di Quarritch lo afferrò dal collo, si sentivano le sue dita affondare nella sua carne i polpastrelli che premevano sul suo collo, facendolo soffocare; la sua rabbia stava uscendo fuori.

Tutto d’un tratto un suono di piccoli e medi passi, presero l’attenzioni di tutta la squadra compreso lo stesso Colonello, questo fu un attimo di pace e salvezza verso la quasi vittima che subito venne rilasciata dal capo; che subito girandosi di scatto vide alla lontana un gruppetto di giovani na’vi blu e verde acqua correre verso la loro direzione.
Quest’ultimi erano arrivati quasi vicino a loro un piccolo spazio di terra divideva i due gruppi.

<< 'ä'  >> urlò la voce fermandosi di colpo rimanendo in allerta la giovane Ni’wa
<< 'eylan (amica) Mawe (calma) non fare cose azzardate>> disse preoccupato e in allerta dando sguardi verso la ragazza Neteyam
<<Ascolta il tuo amico, giovane ‘evang-e>> Il caporale parlò verso la ragazza che era molto sul piede di guerra, fin quando lui stesso sbagliò l’ultima parola facendo scoppiare una fragorosa risata scatenata da tutto il gruppo.

<<Prendeteli!>> ordinò il capo alla sua squadra.
E cosi loro eseguirono il compito con scarsi risultati, tutti o quasi riuscirono a scappare andando il più lontano possibile

<<Ragazzi! Dov'è mia sorella Ni’wa!>> chiese con il fiatone mentre correva e girava la testa indietro per vedere dove stava la ragazza, ma niente, nessuna traccia di lei.

Nel mentre che i ragazzi tornavano in dietro per trovare la ragazza, dall’altra parte cerano i nuovi na’vi in procinto di chiamare i soccorsi.
<<Fate arrivare qui l’elicottero, ne abbiamo presa una>> parlò sempre il colonello attraverso una pietra meccanica utilizzata dagli umani per comunicare
Ringhi e movimenti forti provenivano dalla ragazza appena catturata, gli umanoidi che la tenevano erano molto in difficoltà, in quella situazione più lei si dimenava e più i ragazzi cercavano di non scivolare, mettendo più forza nelle gambe e cercando di impiantare bene i loro piedi nella terra.

Quando fu arrivato l’elicottero nero armato di spara bombe ai lati con impiantati dei fucili quasi nell’entrata, il colonello prese la ragazza e la caricò sulla sua spalla sinistra a modo di un sacco di patate, estrasse dal suo borsellino una piccola siringa contenente un liquido celestino e la conficcò nella carne della gamba della aliena facendola svenire in pochi secondi. Entrato dentro il veicolo appoggiò la ragazza inerme sul suolo freddo della navicella, attimi dopo si sedette su un sedile vicino alla ragazza, allacciandosi la cintura guardò il suo corpo dormiente, iniziando dai piedi e salendo poco a poco sulle giunture salendo vide il suo ventre, fino ad arrivare sul suo petto al quale si soffermò per un paio di secondi arrivando poi a guardare il suo viso, le sue labbra carnose i lineamenti tondeggianti e delicati del viso, era ammaliato dalla sua vista...

<<Colonello, siamo tutti possiamo partire?>> chiese Lyle
<<Si>>

E così Ni’wa a malincuore lasciò la sua casa in balia del pericolo che era arrivato. In seguito alla partenza del veicolo che poteva sorvolare l’aria i giovani ragazzi spuntarono fuori dalla via del bosco in cui conduceva alla zona del rapimento per riprende la giovane, ma gli fu ormai troppo tardi, i demoni che si nascondevano sotto la maschera dell’essere come loro un na’vi l’avevano ormai presa, per portarla nei loro luoghi a loro sconosciuti.




La via dell'acqua è infinita|| Miles QuaritchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora