Nick

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Nico Di Angelo non aveva mai avuto soprannomi.

Non prima di Will.

Con lui erano arrivati un sacco di nomignoli, che gli piacessero o meno, come Mister Morte.

Quello fu il primo, venuto fuori da un battibecco che sembrava aver interrotto la guerra che imperversava attorno a loro.

Il secondo nacque invece da una situazione ben diversa. Nico stava scontando i suoi giorni di reclusione in infermeria, che si erano prolungati fino a diventare tre settimane, piuttosto che tre giorni, ed era uno degli ultimi campisti rimasti lì.

Quella sera Nico era andato a dormire presto, senza neanche mangiare. All'inizio si era addormentato tranquillo, senza sogni o incubi. Poi si era ritrovato ad annaspare, agitando le mani sperando di trovare qualcosa a cui aggrapparsi. La consapevolezza di non avere nessuno a poterlo sostenere lo fece andare nel panico, il cuore iniziò a battergli forte, la vista iniziò ad essere sfocata, tutto intorno a lui si confuse.

Sentì due braccia forti che lo prendevano e lo risvegliavano.

- Ehi, calmo, tranquillo. - una voce calda e accogliente. - Va tutto bene, Nick.

- W-will. - Nico tremò. Il modo in cui l'aveva chiamato era un dettaglio superficiale, ma lui riuscì comunque a coglierlo.

- Sono qui. Respira. Piano.

Nico riuscì a calmarsi, continuando a stringere le mani sulle braccia di Will, alla ricerca di calore.

- Stai bene? - gli chiese il biondo.

L'altro scosse la testa, ancora turbato.

- Cosa... cosa hai sognato?

- Io... io... - si rese conto di essersi messo a piangere quando sentì le lacrime bagnargli le guance.

- Okay, puoi anche non dirmelo. Ora prendi fiato.

Nico piano piano riprese a respirare regolarmente, il panico si allontanò e lui poté lasciare la presa su Will.

- Come facevi ad essere lì pronto? - chiese.

- Ehm... sono rimasto qui dall'inizio.

Solo allora Nico notò un piatto, ormai vuoto, sul mobile vicino al letto. Lo stomaco gli brontolò per la fame.

- Non hai mangiato, vero? - il biondo lo guardò, esasperato, rassegnato e rimproverevole. - Ne abbiamo parlato tante volte, Nico, devi mangiare qualcosa, non saltare i pasti, se vuoi guarire.

Nico non rispose.

- Tieni. - gli passò una barretta di cioccolato. - Non guardarmi in quel modo, il cioccolato è davvero importante.

- Okay. - Nico alzò le spalle e lo prese.

- Ora mangia. Per domani vedo di prepararti un pasto decente. - si voltò.

- Will.

- Sì?

- Se... Potresti restare qui? So che sei stanco e che...

- Tranquillo, resto comunque. - si sedette accanto a lui sul letto. - Dato che non riesci a parlare dei tuoi incubi, parlami di te.

- In che senso?

- Raccontati. Il tempo passerà più in fretta, e non penserai al resto.

- O-okay. - sebbene fosse riluttante, Nico parlò.

E da quel momento Will Solace divenne una delle persone più importanti della sua vita.


Nickname | SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora