Angelo

325 27 2
                                    

Il terzo nomignolo arrivò in una situazione simile alla prima: durante un incubo.

Chirone e Argo erano in missione, per cui il campo era lasciato incustodito. I ragazzi allora mantennero le regole già esistenti, ma non erano così fiscali nel seguirle.

Quindi Will aveva deciso di trasferirsi momentaneamente da Nico, essendo la sua cabina vuota, al contrario di quella della Cabina di Apollo.

Passavano le loro giornate insieme, dal momento in cui si svegliavano a quello in cui decidevano di addormentarsi, di solito verso l'una o due di notte.

Era una convivenza non sempre semplicissima, perché Nico aveva bisogno dei suoi spazi, che mai erano stati violati, e Will era un caos confusionario. Però svegliarsi ogni mattina con il proprio amore sdraiato affianco ne valeva la pena.

Era stata in una di quelle notti che Nico si era svegliato madido di sudore e tremante. Era stato silenzioso, come suo solito, ma Will era riuscito comunque ad accorgersi che qualcosa non andava.

- Nico... - tastò le coperte alla ricerca dell'altro ragazzo. - Nico, cosa succede? - ormai aveva aperto gli occhi completamente, trovando il corvino seduto e ansimante. - Ehi, amore... - lo abbracciò da dietro e gli passò una mano fra i capelli bagnati.

Aspettarono che Nico tornasse a respirare normalmente prima di aprire di nuovo bocca.

- Vuoi andare di là a farti una doccia?

Lui annuì. - Mi... mi accompagni? Voglio... voglio solo un po' di compagnia.

- Va bene, Nick. Vengo con te.

Lentamente Nico si spogliò e si infilò nella doccia. Will restò sulla porta mentre lo osservava, senza parlare. Sapeva che al corvino non piaceva parlare dopo un incubo. Per lui era meglio mettere da parte le cose e pensarci poi a freddo, con calma, senza la foga del momento. E in quel silenzio imprimeva nella sua testa l'accaduto.

Osservò il suo corpo minuto, ma che aveva una straordinaria forza nascosta, i suoi muscoli poco definiti, le ossa che trasparivano dalla pelle diafana, i capelli scuri, che non riuscivano a stare in ordine.

Quando uscì dalla doccia Nico si avvolse in un asciugamano, infine crollò tra le braccia del biondo. Lui lo coccolò e lo prese in braccio, portandolo sul letto dove fino a poco prima stavano dormendo. Lo accarezzò e lo asciugò, lo fece rilassare con le sue mani che scivolavano sul suo corpo lentamente, posando baci dolci sulle mani e il viso.

Poi gli fece alzare la testa e ancorò i loro sguardi.

- Sei il mio angelo, Nico. - mormorò. - Sei il mio angelo. Non dimenticarlo.


Nickname | SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora