7

195 9 1
                                    

I ricordi del pomeriggio precedente continuano a farsi spazio nella mia mente: io che abbraccio Cardio, il tonfo, Nad a terra e Viola con il pezzo di specchio in mano.
Ora sono dalla direttrice per capire che cosa è realmente successo.
<Quindi Giada ti ricordi solo questo?>
<Si direttrice, ho dei ricordi molto confusi poi ero anche girata di spalle quindi non ho potuto vedere la scena>
<Capisco>
<Ma Nad come sta?> é da ieri pomeriggio che ormai penso solo a lei.
<Ha perso molto sangue e il taglio era profondo.
Ora è in coma non si sa se si risveglierà>
"Ora é in come non si sa se si sveglierà"
Queste 10 parole mi rimbombano nella testa.
Non può e non deve morire.
É giovane, ha una vita davanti.
<Visto che eri molto legata a Nad ho deciso che oggi passerai tutta la giornata con i ragazzi così magari riesci un po' più tranquilla. Che ne dici?>
<Va benissimo direttrice anzi grazie mille>
<Figurati Giada. Ti faccio sapere appena ho notizie su Nad>
Le sorrido e poi il comandante mi accompagna dai ragazzi che ora hanno l'ora d'aria.
Appena arrivo di fronte al campo il primo che mi viene incontro é Filippo: < Giada allora sai qualcosa di Nad> < Si e purtroppo non sono buone notizie.
Il taglio alla gola era abbastanza profondo e per questo ha perso molto sangue. Ora è in coma e ci sono basse probabilità che si svegli.>
<Io l'ammazzo quella troia> <Fili siamo in due che la vogliamo uccidere però ci vuole un piano.>
<Giady a' bbuo' over uccidere?> a parlare è stato Cardio che insieme a tutti i ragazzi ha ascoltato la nostra conversazione.
<L'intenzione c'è solo che non ho né un'arma ne un piano>
<l'arma te a' pozz procurare io piccère>
<Perfetto. Grazie Ciro>
<Giady tu nun si cossi>
<Cardio io non sono cosa? Ho già ucciso una persona. Io sono un'assassina>
<Hai ucciso padre tuo perché ti picchiava! L'hai fatto per difenderti! TU NUN SI COSSI GIADY>
<CARDIO MA CHE NE SAI TU DI COME SONO IO.
Io ho goduto quando è morto mio padre.
Ero felice, ero più leggera ero finalmente libera.>
<Appunto ppe chistu nun si un'assassina>
<Giada non devi neanche pensare di essere un'assassina, l'hai fatto solo perché lui ti faceva del male, solo perché volevi proteggerti.> ora era Fili a parlare <Per questo tu non devi uccidere Viola.
Ne hai passate troppe.>
<O'chiattillo tiene ragione. A viola ci pensiamo noi piccère. Nun te preoccupa'>
<Ma Ciro>
<Niente "ma" piccère. Ascolta a Ciro. E comunque io l'ho vista la scena, essa voleva accirere te>
<Me? Sei sicuro Edo?>
<Sicurissimo, Nadizta si è mess davanti a ti pper proteggerti. Ma Viola voleva a ti.>
<Piccère nun te preoccupa' ci pensiamo noi a essa.>
<Grazie ragazzi>
I ragazzi si allontanano e vanno al campo da calcio per giocare e con me resta solo Cardio.
<Hai dormito nu poco sta notte Giady?>
<Non ho chiuso occhio Gianni>
<Allora  vieni con mi>
Gianni mi prende per mano e mi porta sulla panchina.
Si siede e mi dice di appoggiare la testa sulle sue gambe e di sdraiarmi.
Faccio come mi dice e chiudo gli occhi, mentre Cardio mi accarezza la testa.
Dopo una settimana che sono qui forse oggi riesco a dormire un po' più serena.

Sangue neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora