I ricordi del pomeriggio precedente continuano a farsi spazio nella mia mente: io che abbraccio Cardio, il tonfo, Nad a terra e Viola con il pezzo di specchio in mano.
Ora sono dalla direttrice per capire che cosa è realmente successo.
<Quindi Giada ti ricordi solo questo?>
<Si direttrice, ho dei ricordi molto confusi poi ero anche girata di spalle quindi non ho potuto vedere la scena>
<Capisco>
<Ma Nad come sta?> é da ieri pomeriggio che ormai penso solo a lei.
<Ha perso molto sangue e il taglio era profondo.
Ora è in coma non si sa se si risveglierà>
"Ora é in come non si sa se si sveglierà"
Queste 10 parole mi rimbombano nella testa.
Non può e non deve morire.
É giovane, ha una vita davanti.
<Visto che eri molto legata a Nad ho deciso che oggi passerai tutta la giornata con i ragazzi così magari riesci un po' più tranquilla. Che ne dici?>
<Va benissimo direttrice anzi grazie mille>
<Figurati Giada. Ti faccio sapere appena ho notizie su Nad>
Le sorrido e poi il comandante mi accompagna dai ragazzi che ora hanno l'ora d'aria.
Appena arrivo di fronte al campo il primo che mi viene incontro é Filippo: < Giada allora sai qualcosa di Nad> < Si e purtroppo non sono buone notizie.
Il taglio alla gola era abbastanza profondo e per questo ha perso molto sangue. Ora è in coma e ci sono basse probabilità che si svegli.>
<Io l'ammazzo quella troia> <Fili siamo in due che la vogliamo uccidere però ci vuole un piano.>
<Giady a' bbuo' over uccidere?> a parlare è stato Cardio che insieme a tutti i ragazzi ha ascoltato la nostra conversazione.
<L'intenzione c'è solo che non ho né un'arma ne un piano>
<l'arma te a' pozz procurare io piccère>
<Perfetto. Grazie Ciro>
<Giady tu nun si cossi>
<Cardio io non sono cosa? Ho già ucciso una persona. Io sono un'assassina>
<Hai ucciso padre tuo perché ti picchiava! L'hai fatto per difenderti! TU NUN SI COSSI GIADY>
<CARDIO MA CHE NE SAI TU DI COME SONO IO.
Io ho goduto quando è morto mio padre.
Ero felice, ero più leggera ero finalmente libera.>
<Appunto ppe chistu nun si un'assassina>
<Giada non devi neanche pensare di essere un'assassina, l'hai fatto solo perché lui ti faceva del male, solo perché volevi proteggerti.> ora era Fili a parlare <Per questo tu non devi uccidere Viola.
Ne hai passate troppe.>
<O'chiattillo tiene ragione. A viola ci pensiamo noi piccère. Nun te preoccupa'>
<Ma Ciro>
<Niente "ma" piccère. Ascolta a Ciro. E comunque io l'ho vista la scena, essa voleva accirere te>
<Me? Sei sicuro Edo?>
<Sicurissimo, Nadizta si è mess davanti a ti pper proteggerti. Ma Viola voleva a ti.>
<Piccère nun te preoccupa' ci pensiamo noi a essa.>
<Grazie ragazzi>
I ragazzi si allontanano e vanno al campo da calcio per giocare e con me resta solo Cardio.
<Hai dormito nu poco sta notte Giady?>
<Non ho chiuso occhio Gianni>
<Allora vieni con mi>
Gianni mi prende per mano e mi porta sulla panchina.
Si siede e mi dice di appoggiare la testa sulle sue gambe e di sdraiarmi.
Faccio come mi dice e chiudo gli occhi, mentre Cardio mi accarezza la testa.
Dopo una settimana che sono qui forse oggi riesco a dormire un po' più serena.
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Sangue nero
FanfictionGiada è una ragazza di sedici anni di milano che fin da quando era piccola veniva picchiata dal padre. Un giorno presa da un coraggio inaspettato prese la pistola che si trovava in un cassetto del comó di casa sua e lo uccise con tre colpi al petto...